Capitolo 21

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Percy POV
Girai per il campo senza fare niente, annoiato. E commisi il grave, gravissimo errore, di dirlo a Chirone
- non ho niente da fare... - gli avevo detto con innocenza, lamentandomi, ma me ne pentii subito
- beh allora, se proprio non hai niente da fare... - alla sua affermazione avevo girato la testa di scatto, con gli occhi sgranati, e la bocca aperta.
Era quello il motivo, per cui mi ero ritrovato in quella stupida cabina, con quei due idioti semidei, che non facevano altro che litigare; o almeno, uno parlava, e l'altro gli dava del deficiente o gli urlava contro
- qui non c'è ti ho detto! Ci ho già cercato - Nico era al centro di un mucchio di vestiti, ed urlava a Jason, che con la testa infilata nell'armadio lanciava dietro di se magliette e pantaloni. Io ero lì, nel mezzo della stanza, seduto per terra a gambe incrociate, con una maglietta lanciata da Jason sulla spalla, ed un paio di jeans chiari, cosa che mi sembro molto strana per la cabina di un figlio di Ade, sulla gambe
- beh cerca ancora, dovrà pur essere da qualche parte no! - Jason urlo a Nico, ed io sbuffai. Non ne potevo più. Avevamo messo a soqquadro la camera, eppure niente. Alla fine, scoppiai
- basta voi due! Mi sono arrivate in testa decine di magliette e pantaloni e ancora non lo abbiamo trovato! E poi mi spiegate come pretendete di trovare in mezzo a tutti questi vestiti neri, uno smoking dello stesso colore! E peggio mi sento se dobbiamo cercare una camicia nera! - mi alzai in piedi, e mi sentii fiero della mia sfuriata. Erano rimasti tutti e due in silenzio spiazzati. Poi Jason mi lanciò un altro paio di pantaloni e cominciarono a litigare di nuovo su dove avessero già cercato.
Dopo pochi minuti, la porta della cabina di Ade si aprì di scatto, ed entrò Frank.
Era tutto sorridente all'inizio, poi vide i vestiti e divento confuso
- ragazzi cosa sta... - non lo lascia finire, e ricominciai ad urlare frustrato
- Nico non ricorda dove ha messo lo smoking e la camicia nera! - Frank si avvicinò all'armadio, e prese una stampella con un abito nero
- dite questo smoking? - fissammo tutti Frank, arrabbiati per la nostra stupidità. E poi niente, ci fu qualche fulmine, qualche soldato zombi, un paio di rubinetti esplosi, ed un pretore che viene inseguito da tre figli dei pezzi grossi armati di magliette, boxer e pantaloni neri. Una solita giornata al campo mezzosangue.
E giuro, non ho idea del perché, guardando il mare, mi era venuto in mente cosa era successo quella mattina.
Nico aveva indossato il suo smoking nero, e da lontano poteva benissimo essere scambiato per un palo un po' basso dato che scarpe, pantaloni, camicia, cravatta e giacca erano neri.
Ripensai anche a quanto mi fossi spaventato quando non avevo trovato Annabeth e Luke; avevo già perso la mia sapientona una volta, e non avrei voluto ripetere l'errore.
Ma quando la vidi davanti a me, in quel vestito blu mare, vidi la creatura più bella del mondo
- una dea... sembri una dea - la vidi arrossire al mio complimento, e mi sembro ancora più bella. Jason prese Piper per mano e si allontanò, proprio come fecero Frank ed Hazel; rimanemmo solo io e la mia Annabeth
- beh, anche tu stai molto bene - le sorrisi, e le porsi la mano, che afferrò e strinse forte.
Andammo difronte alla riva del mare, a guardare il tramonto. Il sole che a poco a poco si immergeva nell'acqua sempre più buia e scura, ma che a me non incuteva terrore.
La guardai con la coda dell'occhio, e davvero non riuscii a capacitarmi di quanto fosse magnifica, anche più di Afrodite.
Dopo aver sperato a mente che la dea dell bellezza non mi fulminasse, mi girai verso la mia sapientona, e le sorrisi. Lei fece lo stesso
- sai da un po' sto pensando ad una.... - non finii di parlare, perché un esplosione d'acqua mi interruppe. Davanti a noi un turbine di acqua si levò dal mare; io mi misi davanti ad Annabeth e sguainai vortice mentre lei prese, da non so dove, la sua spada di osso. Mi resi conto solo dopo a chi stavo puntando la lama
- papà? - il Dio del mare mi sorrise ed io ritrasformai vortice. Poseidone era come suo solito in bermuda e camicia hawaiana, con la barba un po' più lunga del solito.
Tutti si inchinarono, a parte me ed Annabeth, che era impegnata a salutare con un semplice salve quello che era suo Nuoro.
Chirone non fece in tempo a dire la sua celebre frase poiché mio padre lo precedette
- vi chiederete perché io sia qui... ci sono problemi per voi due, grossi problemi - indicò me ed Annie con le dita, ma prima che potesse continuare, un fulmine squarciò il cielo, e sulla sabbia apparve una dea con la sua armatura dorata e scintillante, ed il suo elmo del medesimo colore, che si rivolse ad Annabeth
- ciao figlia mia - la mia ragazza era di fianco a me, spiazzata e con la bocca aperta, quindi parlai io
- uh ma guarda, Atena è diventata il nuovo Zeus -


Salve semidee,
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, sorry è un po' più corto del solito, e sono in palese ritardo.
Mi era venuta questa idea, invece di scusarmi ogni volta perché ho l'alzaimer e mi dimentico di pubblicare, perché non decidiamo un giorno della settimana in cui se non pubblico mi fulminano? Che dite?
Fatemi sapere
Baci
-figliadiAde💙💙

I hope you'll be back{Percabeth} //completata//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora