Capitolo 14

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Passai la notte accoccolata sul lettino dell'infermeria, ad abbracciare il piccolo Luke, che dormiva beato.
Non sembrava poi così tanto prematuro, e per fortuna non aveva avuto nessun problema, quindi Will non avrebbe dovuto operarlo o fare cose del genere.
Non sapevo quando sarei uscita di lì, ma ero sicura che non avrei potuto restare confinata in quella stanza, prima o poi avrei dovuto affrontare il problema, ovvero Percy.
In due soli giorni aveva provato ad entrare in infermeria per più volte di quante riuscissi a contarne, e sapevo che una porta di legno e la mia volontà, non lo avrebbero fermato dallo scoprire cosa nascondevo.
E poi, Luke aveva iniziato a piangere molto più forte ogni volta che Percy si avvicinava alla porta, come se volesse fargli sapere che lui era lì, come se volesse chiamarlo.
Ed io, in tutta la mia calma, mi mettevo ad urlare contro Will perché facesse qualcosa.
Ma quelle non erano le uniche cose a tormentarmi. Continuavo a riflettere su mia madre, e sul perché non mi avesse fatto visita.
Mi aspettavo perlomeno che piombasse al campo, in tutta la sua regalità, e che mi facesse una di quelle scenate, poiché Percy non gli era mai andato bene.
Eppure era suo figlio quello che tenevo in braccio, e sapevo che tutto questo avrebbe scatenato l'ira della Dea, che a discapito di quello che pensavo non si era presentata.
I miei pensieri vennero interrotti da Nico, che sedeva da quando il bimbo era nato nella sedia accanto a me, che con la delicatezza di un'elefante in una gioielleria cadde dalla sedia mentre cercava di posizionarsi meglio.
Aprì gli occhi trovandosi sul gelido pavimento, mentre io ridevo a crepapelle
- ahi... odio queste sedie - si rialzò rimettendosi seduto, e pochi secondi dopo arrivò Will
- è caduto vero - io annuii ed anche lui rise con me, mentre Nico faceva delle buffe smorfie per il dolore
- allora, queste prendile dopo ogni pasto, queste solo la mattina, queste due volte al giorno a distanza di otto ore circa, e queste la sera - mi mise in mano le scatolette delle pillole, mentre io cercavo dietro di lui mio figlio.
Quella mattina lo aveva portato con se per fargli degli esami ed una visita medica, e a me mancava come non mai
- vado a prendere il piccolo aspetta -
Tornò dopo due minuti, con in braccio un piccolo fagottino blu.
Era talmente avvolto nella coperta blu mare che avevo scelto, tanto che riuscivo a malapena a vedergli il viso.
Lo presi in braccio ed iniziai a cullarlo
- okay, Luke sta bene, ed anche tu. Potete tornare nella tua cabina se vuoi; anche se Chirone ha fatto costruire una capanna sulla spiaggia, così il pianto non sveglierà tutti di notte - personalmente, anche io avrei fatto la stessa cosa.
Chirone aveva preso la scelta più sensata dato che, piangendo di notte, il bambino avrebbe tenuto sveglio tutto il campo. Non volevo uscire dall'infermeria, perché voleva dire tornare alla realtà, ed io non ero pronta.
Volevo rimanere per sempre in quel momento, con Luke tra le braccia, e Nico e Will che si tenevano per mano felici. Io ero felice... ma sapevo che non sarebbe durata.
Presto mi sarei ritrovata ad urlare contro Percy per svariati motivi ed io, ancora una volta, non ero pronta a farlo.
Tuttavia preparai le mie cose per andare alla cabina in riva alla spiaggia, mentre Nico coccolava Luke.
Mi accompagnò lui, aiutandomi a portare anche i vestiti che avevo nella cabina di Atena.
Fummo attenti a non farci vedere da Percy, che in quel momento era ad allenarsi con la spada. Mentre portavo l'ultima borsa, mi fermai ad osservarlo, stando ben nascosta.
Lo conoscevo abbastanza bene da riconoscere la sua rabbia. Lo vedevo nel modo in cui combatteva contro il suo avversario, nel modo in cui impugnava l'elsa della spada talmente forte da farsi sbiancare le nocche, dal modo in cui affondava e menava fendenti in maniera così aggressiva, tanto che il suo avversario finì in pochi secondi per terra.
Smisi di guardarlo e tornai alla cabina. Fuori era di colore grigio, mentre gli interni erano sul celestino, dato che Luke era maschio.
Vi erano due camere, una per il bambino ed una con un letto abbastanza grande per me.
La camera di Luke era di un blu intenso, ma non fastidioso. Sul soffitto vi erano attaccate una decina di stelle adesive illuminate, mentre pochi mobili arredavano le pareti, compresa una culla bianca la centro della stanza.
Sopra essa, sul muro, vi erano dipinti una civetta ed un tridente, a rappresentare le sue diverse discendenze; sulla cassettiera c'era una cornice di legno scuro, con all'interno una foto mia e di Percy abbracciati, risalente alla fine della battaglia contro Crono.
Sorrisi a guardarla, ma provai anche un senso di nostalgia per quella coppia che ormai non eravamo più.
Passai la giornata a sistemare le cose, e a mostrare Luke a tutti i semidei che a turno entravano per vedere il nuovo arrivato al campo.
La sera ero sfinita, tanto da non andare nemmeno a cena.
Sistemai Luke nella sua culla, e mi addormentai nella nostra nuova cabina.

Salve semidei,
Spero che il capitolo vi sia piaciuto. Io mentre scrivevo immaginavo Annabeth che metteva nella culla il vero Luke Castellan, e tipo rido malec😂
Comunque, l'altro giorno eravamo a cena con le mie sorella da papà, e lui ad un certo punto ha fatto l'errore di chiedermi " ma di che parla Percy Jackson ", le mie sorelle erano disperate, tanto che quella maggiore mi ha cronometrato, constatando che ho parlato per 50 minuto di fila, partendo dal primo libro di PJ fino ad arrivare a ToA😂
Comunque, non so che domanda fare... ditemi un po' di voi nei commenti, descrivetevi...
Che fandom seguite oltre PJ e HoO ( anche serie TV ) ?
Fatemi sapere
Baci
-figliadiAde💙💙

I hope you'll be back{Percabeth} //completata//Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt