68. Il diario

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22/09/2017

Salve a tutti, sono uno psicologo e psicanalista, mi occupo di tanti tipi di problemi psicologici specialmente negli adolescenti.

Oggi mi è capitato un caso particolare.

Una ragazza, chiusa ed introversa, bianca come il latte, dai capelli scuri e folti.

La madre mi disse che la ragazza riusciva a prevedere causa e data della morte di più persone.

Io sorrisi, poi la mandai via per parlare con la figlia.

-Allora...tu sei Benny, no?

-S-si.

-Allora, perché sei qui?

Restò muta.

Poi mi squillò il cellulare, nel prenderlo dalla borsa mi cadde la foto di mia figlia.

Lei la prese, poi mi guardò fisso dicendomi:

-Lametta, 22:37

Io restai immobile.

-Benny, cosa dici? Cosa vedi nella foto?

-Sua figlia non ha il volto, tutte le volte che vedo una persona senza volto, manca poco alla sua morte.

Restai perplesso, quasi divertito.

Poi mi tornò in mente una cosa, era stata portata in sala ottica 3 giorni fa una macchina, che, se collegata alle tempie, permetteva di vedere ciò che vedeva il soggetto.

La presi dal cassetto e la collegai alle tempie della ragazza.

Poi stampai l'immagine.

A quel punto mi feci serio.





Restai pietrificato, la guardai negli occhi, lei aveva gli occhi vitrei, lucidi

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Restai pietrificato, la guardai negli occhi, lei aveva gli occhi vitrei, lucidi.

Restai così sconvolto dalla cosa che tornai a casa di corsa lasciando la ragazza lì.

Oggi, trovai mia figlia, morta, sul tappeto.

Si era suicidata, passava spesso atti di bullismo, era comprensibile, non sto qui a scrivere l'immenso dolore che ho provato nel vedere mia figlia con una lametta in gola, questo non è un diario di emozioni e ricordi, non potrò mai scordare l'orario del ritrovamento di mia figlia.

22:37
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23/09/17

Oggi tornai a lavoro, avevo un altro incontro con Benny.

Nel vederla, mi accorsi lei stessa era turbata, molto più di me.

Nel guardarla era confusa, avvicinandomi, mi chiese:

-Chi sei?

-Benny, sono il dottor Barthon, ci siamo visti ieri, non mi riconosci?

-No...

Rispose, a quel punto restai turbato...

-Oggi, non vedo le facce di nessuno, non vedo neanche il mio volto allo specchio.

Mi si gelò il sangue, ripresi la macchina ottica, feci vedere una foto di una folla di persone a Benny.

Stampando...uscì questo:






uscì questo:

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Mi disse:




-Meteorite, 00:17.

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