prologo

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Le mie uniche priorità sono sempre state , Scuola e Famiglia

La prima perché senza di essa non potrei assolutamente trovare lavoro ,  quindi aiutare mamma economicamente.
La seconda perché per me la famiglia è tutto
Non esiste bene più prezioso.
Mia madre Catrina è il perno della famiglia, non siamo in tanti, non siamo la classica famiglia numerosa , siamo solo io e lei .
Due persone unite da un cordone ombelicale, mai tagliato.
Due persone cresciute insieme, legate da qualcosa che va oltre l' immaginazione.
Mamma mi ha avuta all' età di 17 anni , scommetto che non dev'essere stato facile per lei , soprattutto dovermi crescere da sola .
Un tempo ho avuto anche un padre , anch'esso giovane, bello , che mi voleva un gran bene
Poi il destino ha voluto che lui morisse in un incidente stradale , ed ecco come stravolgere la vita di una famiglia felice.

Mamma mi ha raccontato che mi voleva un gran bene.
Mi portava sempre a cavalluccio e amava raccontarmi storie.
Era uno scrittore, amava scrivere e leggere storie misteriose
Sono sempre cresciuta con il rammarico di non aver avuto la possibilità di conoscerlo .
Ma ogni sera prima di andare a letto , guardavo il cielo, osservando la stella più luminosa pensando potesse essere lui , gli davo la buonanotte e lo ringraziavo per aver incontrato mamma , averla amata e avermi concepita.

Poco dopo la sua morte , mamma divento' una nuova persona , passavamo pochissimo tempo insieme, c'era una figlia da mantenere ed era costretta a lavorare doppiamente.

La cosa non mi piaceva tanto , mentre lei lavorava io restavo a casa di qualche vicina , oppure mi portava con se , ma ero pur sempre una bambina vivace e piena di vita , e per colpa mia veniva sgridata.

La vedevo sempre di meno .
Quando rientrava, era talmente stanca da non aver voglia di parlare.
Andammo avanti in questo modo , fino a che non arrivò il mio decimo compleanno .
La prima volta che ho lavato una scala, avevo appunto 10 anni, frequentavo la scuola , ma gli studi costavano e per passare più tempo con lei , decisi di seguirla.
Ci dividevamo i compiti , il lavoro non  era ben pagato , ma eravamo felici

Col tempo mamma riuscì a tirare su una piccola attività
Ci occupavamo di pulizie per uffici e scuole . Per noi lavoravano un gruppo di persone, rispettose e vogliose di guadagno.

Grazie a quel lavoro le nostre vite migliorarono parecchio.
Io fini' le medie e decisi di iscrivermi al liceo .
non ero una studentessa modello , la scuola non mi piaceva affatto, i miei voti erono bassi , i professori mi dicevano che io studiavo tanto per campare , avevano ragione, io amavo lavorare , e per farlo mi serviva la scuola , anche se oggi nonostante le lauree, noi ragazzi siamo sempre in attesa di ricevere chiamate, che purtroppo non arrivano mai .

Mamma voleva che io studiassi, e andassi via in cerca di un futuro migliore.
Ma lei non capiva che io amavo la vita insieme a lei , i tempi duri , quelli dove faticavamo per avere un tozzo di pane fresco, erono passati, non c'era motivo di andare via e lasciarla .
Non lo avrei mai fatto

Poi un giorno tutto cambiò.
Quella mattina quando tornai da scuola , trovai mamma seduta in cucina , con la testa tra le mani e tre fogli bianchi sparsi sul tavolo .

Gli chiesi più volte cos'erano ,  ma lei liquido' la cosa , dicendomi che si trattava di cose di  lavoro .
Eppure io non ero convinta
Ogni giorno che passava , la vedevo sempre più triste e più affettuosa del solito .
Ogni volta che veniva a darmi la buonanotte, lo faceva con più passione rispetto a prima , era come se quel bacio premuto così forte sulla mia fronte, fosse l' ultimo .

La cosa andò avanti per quasi sei mesi , ma io non ero più la ragazzina che lei credeva . Avevo da poco compiuto 19 anni ed era difficile nascondermi le cose .

Mamma era sempre più stanca , il suo peso diminuiva giorno dopo giorno, il suo colore facciale era di un giallo apaco, la sua bellezza non esisteva più. Fu allora che capi' che mia madre si stava spegnendo.

Frugai in camera sua , e trovai una cartelletta, all' interno c'erano delle carte , erono esami del sangue. Lastre , ecografie e risonanze.
Iniziai a leggere ogni rigo e quando realizzai la cosa , mi caddero i fogli per terra .
Terrorizzata, amareggiata e arrabbiata , mi sedetti sul letto ed iniziai a piangere.
Mamma era malata , un tumore allo stomaco stava per portarmela via , e non c'era altra via d' uscita alla morte .

Quando torno' dal lavoro decisi di affrontarla, e da quel momento iniziò il calvario.
Andavamo in clinica insieme, e sempre insieme, mano nella mano facevamo la chemioterapia.

Era una cosa straziante, stare vicino a cui soffre, ti dà la forza giusta per lottare e sperare.

Si dice che la speranza sia l' ultima a morire , così credevo , almeno fino alla settimana scorsa, fino a quel lunedì mattina quando mamma ha deciso di lasciarmi sola , in questo mondo crudele.

Ma prima di andare via , ha voluto dirmi delle cose .
Avete letto tutta la parte iniziale? Quella in cui vi parlo del famigerato padre buono , che mi amava , mi portava a cavalluccio?
Il padre morto in un incidente stradale?

Beh era tutta una balla.
Mamma mi ha raccontato una balla.
Ma adesso non ho più la forza e la voglia di arrabbiarmi.

Perché se sono cresciuta da sola , con una madre che ha sacrificato tutto per tirarmi su  , la colpa è solo di una persona

Sokolov Maksim

Questo è il vero nome di mio padre.
Un capo mafia russo , padrone del mondo.

Ed io Beatrice Popov, figlia di Catrina Popov , lo troverò e vendichero' mia madre

Alloraaaaa
Eccomi qui con una nuova storia, tranquille prima finirò quella di Emma e Simone
Ma oggi mi sentivo ispirata e ho voluto scrivere questa introduzione.

Fatemi sapere cosa ne pensate .
Un bacio Alessandra 😘

Verità Nascoste Where stories live. Discover now