cinque

4.8K 228 6
                                    

Sono passati due giorni da quella terribile visione .
Ricordo ancora , gli occhi azzurri e penetranti di Pavel .
Il suo sguardo arrabbiato e soddisfatto , mi ha trafitto tutti gli organi , era come una lama sottile , che mi trafiggeva, torturandomi piano piano.

Nonostante non riuscissi a reggermi all' impiedi, mi sono voltata e sono scappata via
" ma dove vado ? " mi sono detta
Ero fottutamente spacciata .
Quanto tempo mi restava ? pochissimo , pensai in preda alla paura .
Volevo correre da Janette e raccontargli tutto , ma non lo feci .
Andai dritta in camera mia , chiusi la porta con doppie mandate e mi buttai sotto la doccia .
Restai sotto l' acqua gelida , per una lunga ora , e quando ne usci, avevo le dita dei piedi , bianche come un lenzuolo .
Il mio viso era stravolto , ogni volta che chiudevo gli occhi, l' immagine di quell' uomo a terra , mi si ripresentava e mai e poi mai , avrei scordato i suoi occhi supplichevoli di pietà.
Resti chiusa in camera, Janette e Arina , sono venute più volte a chiedermi come stessi , ma fortunatamente me ne usci con la classica scusa del ciclo fastidioso.
Ogni volta che qualcuno veniva a bussare alla porta, il mio cuore palpitava e la paura , mi dava la nausea.
Mi sono chiesta più volte perché io sia ancora viva , e ancora adesso , mentre guardo il mio riflesso allo specchio, non riesco a darmi risposte.

Tre colpi forti e decisi .
Qualcuno bussa alla porta e sobbalzo per lo spavento

《 chi è?》 Chiedo titubante

Ma non ricevo risposta , Luna gironzola per la stanza, la prendo in braccio e la adagio sul letto .
Faccio un lungo sospiro e vado ad aprire .
La persona che trovo davanti a me , ha il viso rilassato e sorride .
Ecco qua la prova reale , che prima o poi i nodi vengono al pettine .
Elegantemente vestito, con un completo nero , fa il suo ingresso in camera mia , ispezionando qualsiasi cosa .
Lo seguo con lo sguardo degludendo a fatica , ma soprattutto restando in mobile sul posto , con ancora la mano poggiata sulla maniglia della porta , ancora aperta .

《 non ti ho vista in queste sere , ho saputo che sei stata malata 》 dice guardando attentamente il mio pettine per capelli

《 io....io non sono stata bene 》rispondo abbassando lo sguardo

《 già , chissà perché invece io non credo che tu stessi veramente male》

Chiudo la porta e vado verso l' armadio , non mi sono resa conto di avere ancora l' accappatoio, incrocio le braccia cercando di coprirmi.

《 non pensi sia sciocco coprirsi, tra poco ti vedranno tutti 》

《 in intimo , mi vedranno in intimo , non nuda 》 rispondo prendendo coraggio

《 sai 》 dice avvicinandosi

Sento i suoi passi alle mie spalle

《 Tu non sei pagata per startene in camera a rilassarti, ma le tue mansioni sono altre 》

Poggia una mano sulla mia nuca , ed io sobbalzo . Con il pollice , la accarezza, disegnando dei piccolissimi, ma piacevoli cerchi, ma so che fra poco succederà qualcosa , lo sento e generalmente non mi sbaglio mai .

La sua stretta diventa sempre più decisa e forte, chiudo gli occhi ed inizio a tremare , e poi succede

Mi volta verso di lui e afferrando il mio collo , mi fa indietreggiare fino a quando non sbatto con la schiena sul davanzale della finestra.

《 chi cazzo sei ?!!》 Urla a denti stretti

《 io...》 Non riesco a parlare , mi sento morire , soffoco e penso di morire 《 n-nessuno, non sono nessuno 》

《 chi cazzo ti ha dato il permesso di oltrepassare quella porta 》

《 ti prego lasciami spiegare 》

Verità Nascoste Where stories live. Discover now