Prologo

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Egitto, Valle dei Re, 1965

Il Dott. Pavel Kaufmann è uno stimato docente di archeologia dell'università di Domino City. Nonostante avesse superato da poco i 70 anni, era poco adatto a stare seduto dietro ad una cattedra, cercando di tramandare a ragazzi poco più che adolescenti la sua conoscenza su popoli scomparsi da 3000 anni. Kaufmann aveva sempre preferito l'azione, ed anche questa volta aveva colto al volo l'occasione di andare a supervisionare uno scavo in Egitto, il suo paese preferito. Gli antichi egizi lo avevano sempre affascinato, fin da quando era egli stesso uno studente universitario svogliato e distratto come i suoi alunni. Tuttavia, quando il suo docente di egittologia teneva lezione, il giovane Pavel era sempre seduto al primo banco, ascoltando la lezione con avidità di informazioni.

Le piramidi, gli strani riti funerari, le divinità e tutto ciò che ruotava attorno al popolo che abitava le sponde del Nilo avevano avuto su di lui un enorme ascendente, tanto che decise di rendere lo studio degli antichi Egizi la sua ragione di vita.

Lo scavo procedeva a rilento, soprattutto perché in quel periodo dell'anno nella Valle dei Re si toccavano i 40 gradi all'ombra, ma Kaufmann incitava la sua squadra di operai a sbrigarsi visto che ormai erano vicini a liberare l'entrata della tomba. Kaufmann era un uomo anziano ma in salute, anche se l'avanzare dell'età lo aveva incurvato ed era costretto a portare degli spessi occhiali da vista. Aveva perso buona parte dei capelli, ma aveva una folta barba bianca, probabilmente per compensare la sua calvizie. Quando andava in Egitto, adorava indossare il suo completo da esploratore regalatogli da una sua vecchia fiamma al tempo dell'università. Il completo era composto da una camicia a maniche corte e un paio di pantaloncini abbinati, entrambi color cachi e sbiaditi dal tempo. Il Dottore aveva poi provveduto a procurarsi un ampio cappello per proteggersi dal sole, rendendo la sua figura a dir poco ridicola.

Kaufmann sembrava quasi non soffrire il caldo africano, dirigendo i lavori su una pietra vecchia di qualche millennio e asciugandosi di tanto in tanto il sudore sotto il cappello.

Ad un tratto, uno degli operai corse verso di lui.

- Dottore, stiamo per aprire la tomba... - disse indicando lo scavo.

- Molto bene, arrivo, non muovete nulla finchè non ve lo dico io. - ordinò scendendo con difficoltà dalla pietra. Il giovane operaio egiziano tentò di aiutarlo, ma Kaufmann gli fece cenno di andarsene. Odiava essere trattato come un vecchio.

Sul luogo dello scavo c'era molto fermento, alcuni operai tiravano funi per sollevare grosse carrucole piene di sabbia, altri provvedevano a pulire l'entrata della tomba, altri ancora erano intenti a fumare una sigaretta che prontamente gettarono via quando videro arrivare Kaufmann.

Un giovane ragazzo corse nella sua direzione, tenendo in mano una manciata di fogli pieni di strani simboli. Era Rashid Al-Kaddouri, un suo giovane studente di origine egiziana, uno dei più promettenti, che spesso andava con lui per aiutarlo a sbrigare le faccende che il Dottore odiava sbrigare, come prenotare gli hotel o guidare l'auto e soprattutto gli faceva da interprete. Una sorta di assistente tutto fare, che si accontentava di qualche spicciolo dall'Università e degli insegnamenti di Kaufmann.

- Professore, siamo pronti, quando vuole possiamo procedere ad aprire la tomba! – disse Rashid estremamente eccitato.

- Dai pure il via all'operazione – disse Kaufmann senza troppo entusiasmo, visto che quella era almeno la cinquantesima tomba che esplorava.

Rashid si girò verso il capo cantiere e fece un cenno con la mano, d'un tratto tutti gli operai cominciarono a picchettare lungo i bordi di una vecchia porta di pietra. La sabbia che da millenni fungeva da sigillante verso il mondo esterno cominciò a cadere e dopo qualche minuto la porta era pronta per essere aperta del tutto.

Yu-Gi-Oh! - Shadow of the GodsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora