Capitolo 15 - Un viaggio inaspettato

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Il fuoristrada si fermò appena fuori una costruzione risalente all'Antico Egitto. Il Vagabondo fece cenno di scendere ed entrò per primo, accendendo una torcia. Il gruppo percorreva delle ripide scale levigate dal tempo, stando ben attenti a non cadere nel vuoto. Entrarono in una grossa stanza circolare ed il Vagabondo diede fuoco ad un meccanismo che in un attimo infiammò tutte le torce appese ai lati della stanza. Al centro di questa, vi era una specie di arco che riportava vari geroglifici ai lati ed incastonati lungo il perimetro, in delle forme apposite, vi erano sei oggetti simili alla collana di Ishizu.

- Ma quelli.. sono gli Oggetti del Millennio? – chiese Kimy avvicinandosi.

- Proprio loro. – rispose il Vagabondo.

- Incredibile, lei è anche il custode degli Oggetti del Millennio? – domandò Ricky.

- Non di tutti, alcuni li ho presi in prestito, quando avrò finito le mie ricerche torneranno ai loro proprietari. Ora, per favore, mi daresti la tua collana? –

Kimy consegnò la collana all'uomo, che la incastonò insieme agli altri oggetti. D'un tratto, all'interno dell'arco, si materializzò l'immagine di una città egizia.

- Questa è la capitale del Regno di Atem, migliaia di anni fa. Slifer si trova lì. – disse il Vagabondo.

- Se noi entriamo nel portale arriveremo nell'Antico Egitto? – chiese Kimy incuriosita.

- Solo il vostro spirito, o la vostra anima se preferite, ma ricordate: avete solo un giorno. Poi verrete nuovamente riportati al presente. –

- Dove è nascosto Slifer? – chiese Ricky.

- Si trova al Palazzo Reale, dovrete cercare due giovani sacerdoti: Riyad e Karimah. Loro stanno nascondendo quella carta per me. –

- Ci mancava solo questa... - commentò Ricky.

- Forza diamoci da fare. – Kimy afferrò la mano di Ricky e insieme saltarono nel portale.

Quando aprirono gli occhi non riuscivano a credere a ciò che vedevano. Erano nel bel mezzo di una imponente città dell'Antico Egitto, attiva e piena di vita.

- Ricky abbiamo solo un giorno di tempo, dobbiamo trovare quei due sacerdoti il prima possibile. –

- E' già notte, forse se andiamo al Palazzo li troveremo lì. – rispose il ragazzo.

- Ottima idea! Andiamo! –

Percorsero tutta la via principale, passando attraverso il mercato e la zona abitata dai ricchi. Infine, giunsero al cancello del Palazzo.

- Cerchiamo il citofono? – disse Ricky ispezionando il portone.

- Fermi voi due! – una voce alle loro spalle li fece sobbalzare. Quando si girarono si trovarono al collo una decina di lance puntate.

Una grossa guardia li guardava minaccioso. – Siete vestiti come gli abitanti del Regno di Uriel, siete sue spie forse? –

- No, siamo solo viandanti in cerca di riparo... - rispose Ricky.

- E lo cercate al Palazzo Reale? – insistette la guardia.

- Ci piace stare comodi. – disse Ricky sfoggiando un sorriso.

- GUARDIE! Arrestate queste spie! Portateli in cella. – urlò l'uomo.

Le celle della prigione reale erano umide e piene di topi. Vi era solo un pagliericcio per dormire e un secchio per... beh potete immaginarlo. Kimy era seduta in un angolo con le braccia intorno alle gambe, Ricky era in piedi appoggiato alle sbarre. Ad un tratto la porta delle prigioni si aprì e dei passi decisi si avvicinavano alle celle, ma Ricky non riusciva a vedere chi stava parlando.

- Sono queste le spie? – chiese una voce femminile.

- Si sacerdotessa, li abbiamo catturati fuori il portone. – rispose la guardia.

- Che notizie avete dal Regno di Uriel? – domandò una voce maschile.

- I nostri informatori dicono che un piccolo gruppo di soldati si sta avvicinando qui, entro domani li avremo fuori le nostre mura. Pare che lo stesso Re Uriel sia con loro. –

- Se è così pattugliate le mura, li accoglieremo come si deve. –

- Sì sacerdote, sarà fatto. Che ne facciamo di questi due? –

- Lasciateli marcire qui, poi verranno processati dal Gran Sacerdote Seth, una volta che Uriel non sarà più un problema. –

I passi si allontanarono e la porta si chiuse.

- Non riusciremo a prendere Slifer, domani a quest'ora saremo nuovamente nel presente. – disse Kimy.

Ricky si mise seduto accanto a lei, si tolse il bisht e lo poggiò sulle spalle di Kimy. - Domattina ci inventeremo qualcosa... -

Kimy poggiò la testa sulla spalla di Ricky. – Basta che stavolta fai parlare me... -

I due scoppiarono in una risata.

Erano passate diverse ore, albeggiava. Kimy era addormentata, Ricky era in dormiveglia. Ad un tratto sentì un rumore provenire dal corridoio delle celle. Aprì gli occhi e vide qualcosa che mai avrebbe immaginato di vedere: una bellissima ragazza con grandi occhi blu e lunghi capelli bianchi era lì davanti a lui, dall'altra parte delle sbarre. Si strofinò gli occhi per essere sicuro di non sognare, ma la ragazza era ancora lì.

- Avvicinati... - disse lei con tono gentile.

Riky adagiò Kimy e si alzò, avvicinandosi alle sbarre.

- Tieni... Usa questa chiave per uscire. –

La ragazza consegnò la chiave a Ricky e poi corse verso la porta.

- Aspetta, dimmi almeno come ti chiami... - urlò, ma era già sparita nel nulla.

- Kimy, svegliati, ho la chiave della cella, possiamo uscire. –

- Cosa? Come l'hai avuta? –

- Una ragazza dai capelli bianchi... me l'ha consegnata lei. –

Kimy si mise subito in piedi. - Sbrighiamoci, abbiamo una missione da portare a termine. –

I due ragazzi risalirono le scale delle prigioni e si trovarono nei piani bassi del palazzo, quelli adibiti alle guardie. Fortunatamente era mattino presto e tutti erano ancora a dormire. L'unica guardia che incontrarono era addormentata abbracciata alla sua lancia, così riuscirono agilmente a salire alle stanze superiori.

I due arrivarono davanti una grande porta, dal cui interno arrivavano delle voci. Ricky riconobbe i due sacerdoti che aveva ascoltato nelle prigioni.

- Deve essere la stanza dei Sacerdoti. – disse a Kimy.

- Ne sei certo? –

- Fidati di me... -

Ricky fece forza sui battenti della porta e la spalancò, all'interno due figure li guardavano attoniti.

Kimy diede uno strattone a Ricky.

- Hai.. hai visto? Siamo... siamo noi! – disse Kimy balbettando.

I due sacerdoti erano effettivamente identici a loro, se non fosse per un colore di pelle nettamente più scuro, tipico di quelle zone.

- Se non ci dite immediatamente chi siete vi faccio tagliare la testa all'istante. – disse la sacerdotessa.

- Aspetta! – urlò Kimy – Veniamo dal futuro, siamo qui per riprenderci Slifer il Drago del Cielo. –

- Ah... vi manda lui... - disse il sacerdote – Aveva detto che prima o poi qualcuno sarebbe venuto a riprendersi la sua carta. –

Ricky e Kimy si avvicinarono, avevano finalmente trovato Riyad e Karimah.

Yu-Gi-Oh! - Shadow of the GodsHikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin