Capitolo 4

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Al termine dei miei compiti, decisi di fare una cosa che mai prima d'ora mi sarebbe venuta in mente: spiare il nuovo professore. 

Mi diressi piano verso il reparto in cui si trovava e notai che era ancora lì, il che mi rendeva stranamente felice senza saperne il motivo, ma non importava. Cercai di guardare quali libri stava sfogliando, quindi guardai pian piano verso le mani: erano grandi e ben curate, quindi il mio sguardo iniziò a spostarsi verso le braccia, le spalle, il fisico...finché non mi accorsi che mi stava fissando ed incrociai momentaneamente i suoi occhi, per poi abbassare il viso imbarazzata e rossa quanto un peperone.

La mia mente stava pensando già a dozzine di giustificazioni per quella situazione tremenda in cui mi trovavo, finché il signor Hiddleston non parlò con una calma e gentilezza infinita <Serve qualcosa?>.

A quella domanda non sapevo di preciso cosa rispondere, finché dissi quasi balbettando <Mi interessava sapere se...se il reparto era ben fornito di libri, sa questa è una biblioteca piuttosto, come dire, vecchia ecco> feci una breve e nervosa risatina per poi mordermi la lingua, ripetendo mentalmente di dover stare zitta.

Il professore si avvicinò e mi disse <Alza la testa, un'attrice non deve mai abbassare lo sguardo> il suo tono di voce continuava ad essere gentile e pacato, mi aiutò a sollevare il capo ed incrociai nuovamente i suoi occhi. Dio quegli occhi erano la mia rovina. Così belli, intensi. Mi perdevo con una facilità enorme in quelle iridi verdi-azzurre.

<Visto? Non è poi tanto complicato, vero?> io feci di no con la testa continuando a guardarlo negli occhi, dopo qualche minuto finalmente riuscii a dire qualcosa <È solo che...ho delle difficoltà nel tenere alto lo sguardo...non mi fido molto delle persone>.

Lui annuì, probabilmente aveva capito il mio problema o forse no, fatto sta che mi sorrise e posò una mano sulla mia spalla <Mi capita la stessa cosa> aggiunse <Ma alle volte, per via del mio lavoro, mi devo sforzare. Capirai col tempo, il lavoro dell'attore è fatto soprattutto di sacrifici, Skylar>.

Restai di stucco a quelle parole, ma soprattutto non mi aspettavo che si ricordasse il mio nome. Notando la mia evidente sorpresa disse <Ho detto qualcosa che non va?>
Mi affrettai a rispondere <No no, non mi pensavo che...ecco...sapesse il mio nome> accennai un sorrisino, ma lui sollevò un sopracciglio confuso <Perché non dovrei? Sei una mia alunna, ho studiato l'elenco degli studenti oggi e poi sui tuoi libri che ho raccolto prima c'era scritto "Skylar King"> cercai un modo per spiegargli la situazione, quindi dissi semplicemente che i miei professori normali non sanno chi sono o mi confondono con qualche altro studente, lui annuì.
<Capisco...per me insegnare è una cosa nuova> notando il mio sguardo interessato, proseguì <Solitamente aiuto la gente sul set per migliorare una scena, ma non ho mai insegnato a degli studenti alle prime armi>.

A quel punto mi venne un dubbio e chiesi <Allora perché ha scelto di venire qui come supplente?>. A me la risposta sembrava ovvia, un attore lo fa per pubblicità o per soldi, ma con lui le cose cambiavano, evidentemente.
<Per sperimentare e provare qualcosa di nuovo. Inoltre mi fa piacere poter aiutare qualcuno, perché anni fa io ero nella vostra stessa situazione, seduto su un banco a studiare, non sapendo cosa mi avrebbe riservato il futuro. Avevo solo la passione che mi motivava> fece una pausa e riprese <Devi sapere che quando i miei genitori divorziarono e io cambiai città, fu la scoperta della recitazione a farmi andare avanti e a non fermarmi. Da quel momento iniziai ad amare questo mondo, tanto difficile quanto meraviglioso. Quindi per me aiutare persone che possono trovarsi in situazioni simili a quelle che avevo io, beh è un onore enorme>

Ero incantata da tutto il suo discorso, sicuramente era un grande oratore, ma non stava fingendo. Lui lo pensava davvero, lo si notava dagli occhi e dal tono di voce: lui credeva davvero in quello che diceva, era convinto e sicuro. Probabilmente lo avevo giudicato male, ma non era ancora detta l'ultima parola e poteva essere stato davvero un grande attore.
Nonostante tutto il suo discorso mi aveva davvero colpito.
<Non sapevo che lei avesse i genitori separati...> fu l'unica cosa che riuscii a dire e mi ritenni davvero stupida, rovinare un così bello discorso con poche parole inutili, però aggiunsi <Anche i miei lo sono e non ho più notizie di mio padre, l'unica persona con cui vado d'accordo in famiglia è mia sorella ormai>.

Lui parve interessato e mi chiese <Come mai? Cos'hai fatto di tanto male per avere la tua famiglia contro?>. A quella ​domanda io feci un lieve sorrisino triste e risposi <Ho scelto di diventare attrice> sospirai e guardai per un istante a terra, ripensando alla reazione dei miei parenti quando dissi la facoltà che volevo frequentare.

<La mia famiglia voleva che io diventassi avvocato o medico, qualcosa che possa rendere il mondo un posto migliore insomma, ma li ho delusi seguendo la passione...>. Il professore si avvicinò e mi fece sollevare piano la testa, poi posò le mani sulle mie spalle guardandomi negli occhi <Chi lo ha detto che l'attore non aiuti il mondo?> ero confusa quindi lui si spiegò <La gente ha bisogno di vedere un mondo nuovo, di svagarsi e non pensare alle crudeltà della vita reale. Solo attori, musicisti, scrittori e simili possono aiutare le persone ad immaginare un nuovo mondo, non salveremo le vite come i medici, ma aiutiamo la gente a stare meglio e a credere in una vita migliore, più bella di questa>.

Ero sempre più sorpresa dalla sua filosofia, non avevo mai visto il lavoro di attrice da questo punto di vista, però aveva ragione.
La cosa strana è che si poteva parlare con mister Hiddleston con facilità, come se fosse un amico e lui non si faceva problemi se lo si riteneva tale.

Il professore guardò l'orologio che portava al polso <Ora è tardi, meglio che torni in dormitorio, Skylar> io annuii e lui aggiunse <Se hai bisogno di aiuto, la mia stanza è la 9b nel primo corridoio verso l'ala dei docenti o puoi sempre chiedermelo dopo la lezione> concluse e mi sorrise lasciandomi andare. Lo ringraziai e recuperai le mie cose, dirigendomi verso la mia stanza del dormitorio.
Quella era una delle conversazione più intense che io abbia mai avuto, probabilmente la migliore. Speravo quasi ce ne fossero di altre così, con lui. Con Tom Hiddleston.

•Autrice•
Salve a tutti! Come vi sembra andare la storia? Skylar sembra interessarsi al comportamento di Tom, eh? Come biasimarla, fossimo noi al suo posto...aah magari.
Comunque, scusate se aggiorno con una lentezza estrema, ma ho dei problemi con la memoria del telefono e non posso tenere Wattpad.
Se avete consigli o qualche opinione scrivete nei commenti.
Un bacio.
Karin♪

«Persa nei suoi occhi»||Tom HiddlestonWhere stories live. Discover now