Capitolo 5

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Nei giorni seguenti non ci furono molti altri incontri con mister Hiddleston, soltanto a lezione ed iniziavo a pensare che si trattasse solo di una semplice coincidenza quella nostra conversazione.
Ormai erano passate ben 3 settimane da quel giorno in biblioteca e non avevo ancora detto nulla alla mia migliore amica, avevo stranamente paura della sua opinione sull'argomento; sicuramente si sarebbe inizialmente innervosita e subito dopo avrebbe iniziato a sclerare, o qualsiasi altra cosa faccia una Hiddle...Hiddla...Hiddlert...oh insomma, una fan di Tom Hiddleston.

Mi svegliai in una piovosa giornata domenicale, fortunatamente non avevo lezione quindi ero intenzionata a restarmene a letto per tutto il tempo possibile, avevo bisogno di relax e di pensare: mi conveniva riprendere i rapporti con Liam? Oppure dovevo lasciarlo perdere? Dopotutto la nostra rottura era colpa mia, forse dovevo scusarmi come si deve o forse dovevo chiedere consiglio a qualcuno. A Kayla? No, meglio di no, altrimenti avrei dovuto raccontarle della giornata in biblioteca e mi sarebbe sicuramente scappato di parlare di...
Okay, ora sapevo a chi chiedere aiuto.

Mi alzai dal letto in silenzio, così da non svegliare Kayla, mi preparai senza fare alcun rumore ed andai alla ricerca della camera del professore.
In corridoio iniziai a chiedermi se fosse un'idea stupida o meno parlare con un insegnante, perché alla fine lo era, della mia ex-relazione. Magari stava dormendo o non voleva venir disturbato.
Però era l'unica persona che mi restava con cui parlare e si era effettivamente dimostrato molto disponibile a riguardo, quindi cercai di autoconvincermi che fosse una buona idea.

Raggiunsi la sua porta, inspirai profondamente e, con la mano tremante, bussa delicatamente sulla porta ed iniziai ad avere paura. Non sapevo bene di cosa, ma ne avevo parecchia. Ero agitata, mi tiravo le maniche della felpa cercando di nadcondermi con essa, tenevo lo sguardo rivolto verso i piedi in attesa che aprisse la porta ed in quel momento mi resi conto di quanto potesse essere imbarazzante una situazione simile.

La porta si aprì improvvisamente e sollevai lo sguardo arrossendo di colpo, non che fosse nudo eh, per carità, quello succede solo nelle fanfiction.
Aveva un'espressione sorpresa, ma quasi felice nel vedermi e mi sorrise cordialmente chiedendomi se c'era qualche problema, sempre molto gentile, quindi io gli chiesi se potevo entrare e parlare con lui di un argomento piuttosto personale. Lui mi studiò un attimo ed annuì, facendomi passare.

Osservai la sua camera, era sicuramente più bella della mia, anche se non molto ordinata, il che mi sorprese parecchio. Sembrava un tipo elegante, il disordine non gli si addiceva a vederlo.
Spostai nervosamente una ciocca di capelli dietro l'orecchio e guardai in giro, non sapendo se potessi sedermi da qualche parte o meno. Lo guardai e notai che stava riordinando frettolosamente una sedia, dopodiché mi fece segno di accomodarmi mentre lui si sedette sul letto, di fronte a me.

<Non mi aspettavo ospiti> accennò un sorrisino ed anche io di riflesso, più dal nervoso che altro <Mi scuso per averla disturbata, se do fastidio posso...> fece segno di non preoccuparmi e aggiunse di dirmi quale fosse il problema.
Feci un respiro profondo e guardandolo negli occhi, come mi aveva insegnato, gli spiegai la situazione <L'altro giorno il mio ragazzo ha rotto con me, ritenendomi troppo fredda e distaccata per mantenere la nostra relazione, non posso dargli torto, so bene di esserlo ma...> mi tormentai le mani, deglutii nel vederlo interessato e serio mentre parlavo, ma continuai <ma non so se sia il caso di andare a scusarmi con lui o meno, cioè ci conosciamo da una vita e...e mi dispiace...io...non so spiegare, mi scusi>.
Dopo aver analizzato brevemente la situazione esclamò con serietà <Ti dispiace non starci male quanto dovresti, dico bene? Ti dispiace che ci stia più male lui di te, nonostante sia stato lui a scaricarti> io annuii e lui aggiunse <Perché ti dispiace?>.
Restai momentaneamente bloccata per pensare alla risposta, non era una domanda prevista <Beh, perché...mi dispiace sapere di non essere riuscita ad amarlo quanto lui amava me, perché ci tengo davvero tanto a Liam...> mi chiese se fosse il ragazzo che frequentava il suo corso di recitazione ed io annuii, poi si scusò per l'interruzione ed io continuai <Dicevo, ci tengo molto a lui, però mi dispiace non essere riuscita ad amarlo e...lui aveva ragione, cazzo! Oh, scusi...>.
Gli scappò una risatina per le mie scuse e disse che non era un problema, potevo sfogarmi con tutte le parolacce esistenti.
<Va bene...è solo che lui aveva davvero ragione, sono bloccata con i sentimenti...> mi studiò in volto e mi chiese <Qual è la cosa che più ti spaventa in tutto questo? Mi sembri più agitata per la tua freddezza, che per il dispiacere causato a Liam, Skylar>.
Mi bloccai nuovamente ed analizzai i miei pensieri, riuscendo a capire il mio problema <Se non riesco a provare vere emozioni nella realtà, come faccio a replicarle su un palco?>.
Lui annuì, come per dire che ero arrivata al nocciolo della questione, quindi si schiarì la voce ed iniziò a parlare <Prima di tutto liberiamo la questione Liam: a parer mio, chiedergli scusa a questo punto della faccenda sarebbe come prenderlo in giro, probabilmente lo faresti arrabbiare o stare peggio, a seconda del suo carattere. Se lo ritieni giusto, fallo, ma io al tuo posto non agirei in questo modo> mi studiò in viso per vedere se avevo capito, poi continuò <Seconda questione: non sei un robot, Skylar> il suo tono era gentile, amorevole <Solo perché non hai trovato la persona giusta da amare, non significa che tu non sappia farlo, capisci? In più la recitazione non devi abbinarla alla vita reale, sono due cose distinte. Certo, quando si entra in un personaggio per molti anni è difficile uscire da esso, ma tu hai comunque la tua vita. Non ti devi preoccupare per cose che non sono ancora avvenute e non pensare assolutamente di non essere capace di provare emozioni, va bene?> mi sorrise gentilmente ed io, timidamente, annuii sussurrando un "va bene".

Pensò un attimo qualcosa ed aggiunse <Facciamo così, io oggi valuterò il tuo provare emozioni o meno> lo guardai confuso e si spiegò meglio <Fingi che sia un tuo amico, dammi del Tu, scherza con me, quel che vuoi e a fine giornata ti saprò dire se sei umana o se sei stata sostituita da un clone, okay?>.
Divertita per l'ultima affermazione, pensai un attimo a quanto potesse essere una situazione assurda, ma gli dissi che andava bene.

<Benissimo, quindi ci troviamo per l'una nel bar davanti alla scuola per pranzare, a dopo> mi accompagnò all'uscita, anche lui molto divertito e me ne andai. A quel punto era chiaro che dovessi raccontare tutto a Kayla.
Dio che mattinata, signori miei.

·Autrice·
Indovinate chi è tornata? Siii, proprio io!
Ammettete che non vedevate l'ora del ritorno di Tom e Skylar, eheh, credetemi che mancavano anche a me.
Purtroppo in questo periodo sono piena zeppa di verifiche, quindi ovviamente non vedrete aggiornamenti costanti, ma siete abituati, no?
Ci vediamo al capitolo 6 e scrivetemi nei commenti cosa ne pensate!
P.s. awwww 500 visualizzazioni😍 vi adoro
Un bacio
Karin💕

«Persa nei suoi occhi»||Tom HiddlestonWhere stories live. Discover now