3. Distanza di sicurezza

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La biblioteca è un posto che ho sempre amato. Posso passare ore ed ore qui dentro, a girare tra gli scaffali, a sfiorare le copertine dei libri, a leggere tra le righe seduta su una sedia, e non annoiarmi, mai. È proprio quello che sto facendo in questo momento: percorro con il dito tutti i libri, che lasciano sulla mia pelle uno strato leggero di polvere. Ne assaporo il dolce odore e osservo i titoli, alla ricerca di un libro che non troverò mai. Mi piace solo guardare, non cerco da leggere in questo momento. Ma è così piacevole lasciare che gli occhi vaghino ed osservino le cose che amo, senza che io me ne serva. È una sensazione bellissima, guardare, ma non farne uso, lasciarsi accarezzare dalla brama, ma non ottenere soddisfazione.

Storie di Angeli, Vita da Angelo, Origines, Savers: lezioni d'uso, Follie d'amore, Il lago di ghiaccio, Ali da vendere. Quanto mi piacerebbe poter scrivere un libro, talvolta appunto delle frasi su un diario, non sempre hanno un vero e proprio senso logico. Il lago di ghiaccio devo averlo letto un milione di volte, lo ha scritto la mia professoressa di letteratura. È incentrato su alcune storie che ruotano tutte attorno a quel lago che si trova nel nostro giardino. Storie che io definirei magiche, capaci di far vibrare il cuore, lontane, eppure così vicine tra di loro, come collegate da un filo invisibile. Laura Perkins ha avuto la capacità di trasportarmi in un mondo che io conosco alla perfezione e che invece mi è sembrato così sconosciuto ed estraneo, che mi ha fatto sognare. Io non ho il coraggio di scrivere un libro perché penso di non avere le sue stesse capacità, lei è così brava, io non sono in grado di scuotere l'anima con le mie parole.

La biblioteca mi fa ripensare ad Omar, al modo in cui l'ho conosciuto. In un mondo immerso di libri e cultura, di fantasia e realtà, di ambizione e coraggio, di frasi toccanti ed espressioni lette e rilette, ho incontrato un amico, colui che durante la mia permanenza in un posto terribile, mi ha tenuto compagnia, dandomi un po' del suo affetto. Sono andata via senza salutare, in punta di piedi e non ho ringraziato l'unica persona che avesse un briciolo di bontà all'interno del suo cuore.

«Sono in ritardo?» Thomas sbuca dall'altro lato dello scaffale, poggiando il mento in uno spazio vuoto, un attimo fa occupato dal libro Giochi di luce che reggo fra le mani. È un volume molto vecchio, che non avevo mai visto prima: ne parla molto la copertina, che ha l'aria antica ed alcune incisioni riguardanti il tema trattato.

«In realtà sono io ad essere in anticipo» ripongo il libro al suo posto, costringendo il nuovo arrivato ad indietreggiare. Thomas in un attimo mi affianca, si aggiusta i capelli in un tipico gesto che gli ho notato fare altre volte. «Mi piacciono molto le biblioteche».

L'Angelo mi invita a seguirlo e si dirige verso un tavolino piuttosto isolato, dove nessuno potrebbe in alcun modo disturbarci. «Piacciono anche a me, sebbene durante i miei viaggi io abbia scoperto dei luoghi ancora più misteriosi» afferma, poggiando alcuni libri sul tavolo e tirando la sedia per farmi sedere.

«Più misteriosi ed intriganti delle biblioteche?» domando. Sono piuttosto sicura anch'io che nel mondo ci siano posti spettacolari, ma finora nessuno ha mai battuto le biblioteche.

Thomas annuisce. «Potremmo andarci insieme, sai, sono sicuro che ti piacerebbero» è una proposta allettante ed io non sono la tipa che si limita alle proprie conoscenze. Ho brama di scoprire e chiunque sia disposto ad aprirmi gli occhi per mostrarmi il Mondo è il benvenuto nella mia vita. Non è possibile che io, giorno per giorno, stia cominciando ad apprezzare questo individuo.

«Se mi dici di che si tratta, allora magari...».

Ma lui mi interrompe, scoppiando a ridere e scuotendo la testa. «Posti come quelli non possono essere raccontati, sono solo da scoprire».

Decido di non obiettare. La meraviglia non può essere descritta, merita soltanto di essere vista e conosciuta. Se io a parole dovessi parlare di un tramonto, probabilmente non ci riuscirei. È spettacolare, magnifico, un sogno, ma non sarei capace di descriverne i colori, le immagini, la consistenza. In fondo, il tramonto è una sensazione che percepiamo dentro di noi.

Fallen AngelOnde histórias criam vida. Descubra agora