16. A bordo della Angel's Flight

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«Allora, da dove posso cominciare...» mormoro tra me e me, a voce bassa, intrecciando nervosamente le dita le une nelle altre. Ci sono situazioni in cui vorresti parlare tanto, ma sai che non puoi lasciarti andare. E allora le parole ti muoiono in gola. Non dovrebbe essere giusto imporsi dei limiti.

«Beh, magari potresti cominciare spiegandomi che cosa ci facciamo qui» sbuffa Dylan spazientito. Arrossisco di botto, intimidita. Mi sento come una ragazzina alle prime armi con l'amore, che tenta, fallendo, di conquistare il belloccio della scuola. Talvolta ci penso, a come sarebbe essere una normalissima umana che conduce la sua vita tranquilla.

Dopo alcuni attimi di esitazione ed un leggero colpo di tosse, decido di prendere la parola. Ho buttato Dylan giù dal letto e lui mi ha svogliatamente seguita fino al giardino. Questo albero è emblematico, spero sempre che possa essere per lui un pezzo per ricostruire l'intero puzzle. Uno dei troppi tasselli che gli mancano. D'altronde stiamo per partire e questo posto è l'ultimo appiglio che mi rimane qui all'Inferno. «Volevo prendere una boccata d'aria e chiederti se sai per quale motivo stai venendo in Paradiso con noi». A volte penso che sarebbe molto più facile raccontargli la storia per intero, ma lui l'ha dimenticata, probabilmente penserebbe che io sia una pazza maniaca e non mi crederebbe affatto. Ho paura di provocare l'effetto contrario e questo mi trattiene dall'abbondare con le parole.

Lui solleva un sopracciglio. «Sì, mi ha spiegato tutto Trisha. È un esperimento, ecco perché tu sei qui: vogliono vedere che cosa succede facendo interagire un Angelo e un Diavolo e inserendoli uno nel clan dell'altro per una settimana. Che cosa credono che possa accadere? Non c'è niente di emozionante in tutto ciò, ma a quanto pare sono stato selezionato come cavia, in una serata durante la quale avevo esagerato con l'alcol, ecco perché non ricordo quel momento».

Trisha ha costruito una storiella insensata, o meglio, che ha senso a suo modo. Ma Dylan è molto intelligente, mi chiedo per quale motivo non si stia facendo due domande e non sia sorpreso da tutto ciò.

Cerco di reggere il gioco. «E tu, cosa pensi che potrebbe accadere?». Abbiamo entrambi le spalle poggiate al tronco dell'albero ed il viso rivolto verso il cielo ricoperto di nubi grigie. Vedo grigio in questo momento, una fusione tra bianco e nero, la mezza misura ideale.

«Niente. Assolutamente niente. Mi annoierò, così come hai fatto tu in questa settimana. E tu, cosa pensi, invece?». La sua risposta non mi sorprende affatto. Prima che tutto ciò accadesse, nessuno dei due avrebbe mai immaginato di potersi innamorare di un membro del clan opposto. Nessuno dei due avrebbe immaginato di poter finire in un vortice così pericoloso. Non lui, né tantomeno io.

So che non posso sbilanciarmi più di tanto, ma non voglio nemmeno trattenermi del tutto. Le mezze misure, Chantal, impara a dire quel che serve. «Non credi che, tra Angeli e Diavoli, potrebbe nascere qualcosa? D'altronde Lucifero era un Angelo Caduto, ha abbandonato le sue ali e poi ha scelto di diventare un Diavolo solo per amore».

«Ma poi sull'amore ha vinto il potere, quando ha acquistato una forza spropositata tale da renderlo il padre dei Diavoli e il re più venerato al punto da diventare una divinità, lui non ha saputo rinunciare. Se solo lo avesse fatto, lei non sarebbe morta. Lucifero ha scelto l'oscurità per allontanarsi dalla donna che amava temendo di farle del male, ma non ha saputo starle lontano. Ed era ovvio che un Angelo non sarebbe mai sopravvissuto accanto ad un potere così immenso. Se il prezzo da pagare per amore è uccidere con le proprie mani l'oggetto del proprio desiderio, allora vale davvero la pena di provare tanto ardore nel proprio cuore?».

La storia tra Lucifero e Lilith mi ha sempre appassionata: loro sono stati la prima coppia mista, quando ancora non era proibito, ed anche il motivo per il quale ora esiste una Suprema che tiene d'occhio l'equilibrio e le relazioni tra Angeli e Diavoli sono proibite. Lucifero era il più luminoso tra gli Angeli, ma celava al suo interno un lato oscuro: bramava ardentemente il sangue di Lilith, la donna che amava più di se stesso. L'unico modo per poterla tenere al sicuro era rinunciare alle ali angeliche e diventare un Diavolo, credeva che così sarebbe riuscito anche a controllare la sua fame di sangue. Ma non riuscì a rinunciare alla donna e i due continuarono a vedersi, Lucifero con il tempo riusciva a controllarsi sempre di più ed era quasi sicuro di non poterle più fare del male. Ma il suo lato oscuro prendeva sempre di più il sopravvento e lui non era capace di fermarsi, più il potere aumentava è più lui ne desiderava ancora. Non voleva rinunciare, era diventato il più potente, temuto e ammirato tra tutti i Diavoli mai esistiti, tanto che negli anni è stato ritenuto il padre dei Diavoli, pur non essendo l'effettivo fondatore del clan. Lilith intanto era diventata la sua sposa, Lucifero era stato incoronato re e lei regina, insieme avrebbero governato i Warriors. Un Angelo Caduto che aveva scelto il Pentimento per trasformarsi in Diavolo e un Angelo, che sarebbe riuscito a tenere a bada il suo immenso potere. Ma quando il potere non ti basta mai, prima o poi finisce per sopraffarti. Lucifero non ne aveva mai abbastanza e un giorno, Lilith ne pagò le conseguenze. Il temuto Diavolo aveva il cuore di pietra, che diveniva flessibile solo quando si trattava della donna che amava. Il sentimento che provava nei suoi confronti, era l'unico barlume di bene presente nella sua vita. Ma questo non fu abbastanza per consentirle di sopravvivere. La leggenda narra che quelle furono le uniche lacrime che Lucifero versò nel corso della sua vita. Lilith era proprio lì, tra le sue braccia, completamente dissanguata. O meglio, sarebbe scomparsa di lì a poco, riducendosi in un misero gruzzoletto di cenere. Egli pianse così tanto da creare un fiume con un piccolo ruscello, da allora quel luogo è stato soprannominato Le Lacrime di Lucifero.

Fallen AngelWhere stories live. Discover now