14. La sicurezza è tutto

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Trisha

«Tranquilla, quest'idea non ha mai toccato la mia mente. Grazie comunque, hai fatto un buon lavoro» sono queste le ultime parole che pronuncia Chantal prima di uscire - finalmente - dalla mia camera. Sono stata costretta ad aiutarla perché mia madre me lo ha ordinato e con Danger non puoi permetterti di dire di no. Un rifiuto è seguito non solo da insulti, ma anche da punizioni che è meglio non immaginare. Preferisco evitare di mettermi contro di lei.

Ho la stanza completamente invasa da vestiti e ho dato a quell'Angelo uno dei più belli che possedevo. Pazienza, tanto era tra quelli da buttare via. Gli abiti nuovi non mi mancano di certo, il mio armadio è in continuo aggiornamento e ovviamente il colore dominante è il viola. Il colore viola nasce dalla mescolanza del blu e del rosso, il primo incarna la saggezza, il secondo l'amore. Simbolicamente rappresenta il mistero, la magia, la metamorfosi: mi piace vedermi come una persona misteriosa, in perenne mutamento ed in qualche modo magica. C'è chi pensa che tutti siamo nati con un lato buono ed uno cattivo, io invece ho vissuto sempre all'insegna del male e seppure ci sia mai stato un barlume di bene, con il tempo e con le esperienze di vita l'ho messo totalmente da parte, lasciando spazio solo alle tenebre e all'oscurità. Solo così mi sento me stessa e decisamente più al sicuro. Anticamente, le stoffe viola venivano utilizzate da nobili ed intellettuali per differenziarsi dagli altri. La mia posizione qui tra i Warriors è la più elevata, sono sul gradino più alto della società e in qualche modo mi differenzio dal resto del clan. Il mio vestito viola di questa sera, oltre a rappresentare la mia anima, simboleggia anche la mia superiorità rispetto agli altri.

Non mi è sempre piaciuto essere al di sopra di tutti. Quando ero piccola vivevo con difficoltà la mia condizione, ma poi ho imparato a trarne vantaggio. Sento di avere il potere e so che tutti mi rispettano. Probabilmente non lo fanno per il mio carattere o perché nutrono stima nei miei confronti, ma soltanto perché sono la figlia di Danger e questo mi porta solo ad approfittare dei lussi che possiedo.

Chantal per me non rappresenta una minaccia, lei è tutto ciò che ho sempre detestato. Vedo tanta insicurezza, frustrazione, una ribellione che con difficoltà tenta di sopprimere ma che spesso esce fuori. Non sono gelosa del suo rapporto con Dylan, riconosco perfettamente la mia superiorità, ma so anche che lui non mi amerà mai. E non perché ami lei, ma perché non c'è amore in un cuore come il suo. Lui mi ha sempre usata ed io ne sono stata consapevole, eppure mi sento legata a quel Diavolo, forse da un apparente filo infantile. Quello che mi spinge a non mollare sono le continue insistenze di mia madre: Danger vuole che io e lui dobbiamo sposarci e non si arrenderà fin quando non avrà raggiunto il suo scopo. Ed io non posso permettermi di mollare. Inoltre, provo un gusto smodato nel rovinare la vita agli altri e nel renderla loro impossibile, con Chantal poi è ancora più divertente. Noto nei suoi occhi un astio nei miei confronti che non cerca nemmeno di celare e rido dentro nel vederla soffrire quando si rende conto che Dylan non è più suo. E non lo sarà mai.

C'è stato un periodo in cui lui mi ha messa da parte per lei. Io non ho sofferto, ma come donna sono stata spinta da quella voglia di riprendermi ciò che è mio. Perché lui mi appartiene.

Non ho mai avuto un'amica, per il semplice fatto che non ho bisogno di circondarmi di persone che mi diano il loro affetto. Io non ne ho mai ricevuto, dunque non so cosa sia l'affetto. Mio padre mi ha abbandonata quando ero ancora una bambina, è diventato un Caduto, ha perso le ali per conoscere il Mondo. Ora so che da Umano ha sposato un'altra donna e ha una nuova famiglia. Non ho mai avuto una vera e propria madre, Danger è più un capo che trasmette timore e cattiveria. Non c'è persona di cui abbia paura, ma non nascondo che lei è l'unica che riesce ad ottenere un certo effetto su di me. Sin da quando ero piccola mi ha abituata a sopprimere qualunque tipo di sentimento, a ragionare con la logica del guadagno e del successo: i fallimenti non sono ammessi e la vittoria si ottiene anche e soprattutto a discapito degli altri. La morte è lecita, fare del male ed uccidere non è sbagliato. Sono cresciuta senza freni e senza preoccupazioni, faccio ciò che devo e non mi pongo dei limiti. Riconosco che la mia non è una vita normale, ma ho imparato a conviverci ed è anche per questo che non ho paura di nulla. Mi butto a capofitto nelle cose e agisco senza pensare alle conseguenze. Purché per me siano sempre positive, gli altri contano ben poco.

Fallen AngelWhere stories live. Discover now