7. Ragione e sentimento

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Un giorno realizzi che forse hai perso tutto e non sai se combattere o mollare. Non sai se sia meglio continuare a ferirti oppure soffrire, ma provare a cambiare strada, nella speranza di un futuro migliore. Io non so cosa sia successo, non so se questo sia il suo modo di sopravvivere alle due settimane che ci aspettano insieme o solo un lurido tentativo di farmi del male, perché Dylan è pur sempre un Diavolo. Ma nel suo sguardo io ho visto totale smarrimento, come se a malapena sapesse chi sono. Mi piacerebbe capire qualcosa in più, ma non so se sarà possibile.

Questa mattina, durante l'incontro in salone, Trisha non mi ha detto nulla. Abbiamo preso un tè alle erbe e discusso un po' tutti e quattro insieme, ma lei non ha fatto altro che osservarmi con sguardo soddisfatto e con quel fastidioso ghigno che sa di vittoria. Questa dovrebbe essere la mia famiglia, ma come posso realmente definirla così? L'unica persona che percepisco davvero vicina a me ed alla quale posso associare appellativi importanti come casa, famiglia, affetto, amore è Luce. Danger è stata la prima a parlare, entrando in scena con un discorso sull'importanza dell'andare d'accordo ed era palese il riferimento a me e sua figlia. Nessuna rivalità, nessun tentativo di prevaricare, solo una pacifica e serena convivenza. Insomma, secondo lei io e Trisha dovremmo realmente giocare alle cuginette felici.

Il problema è che lei mi ha sfidata non appena sono arrivata, non mi ha dato nemmeno il tempo di mettere piede a Palazzo. Sono sicura che abbia lasciato di proposito la porta aperta, affinché io vedessi Dylan. Conosco bene i suoi giochi, il tempo trascorso qui mi ha insegnato molte cose. Come quella di non scherzare con il fuoco. Ci si avvicina così tanto alla fiamma fino a quando il calore non divampa e subentra il rischio di bruciarsi. Il problema è che si brucia davvero. E a quel punto si arriva alla fine dei giochi, o all'inizio dello step successivo.

Sono tornata nella mia vecchia stanza e ovviamente, anche questa volta, alla mia porta c'è sempre una guardia. Si danno il turno ed io sto aspettando che arrivi Ector, ho bisogno di parlare un po' con lui - sperando che sia tornato in sé. Ci sono momenti in cui fermarsi a pensare è superfluo e complicato, causerebbe soltanto un'inutile dose di dispiaceri e sofferenze. Vale la pena, invece, di sedersi sul davanzale della finestra, con l'universo al di sopra ed il mondo sotto. Socchiudere gli occhi e lasciarsi cullare dalla brezza del vento notturno, mentre si cerca di riempire la mente di dolci ricordi, momenti felici, attimi piacevoli. O semplicemente ci si lascia trasportare nel vuoto, nel nero più assoluto, nell'oscurità del nulla. Fino a quando, qualcuno non bussa alla porta, disturbando inevitabilmente la tua momentanea quiete di immagini di sereni voli nel cielo azzurro.

«Sei coperta? Posso entrare?» sento dall'altro lato della porta. Riconosco subito la voce di Ector. Vorrei dire che in realtà sono nuda per tenerlo fuori e lontano dalla mia portata, ma so che se lui volesse potrebbe entrare con la forza.

«Puoi entrare» rispondo scocciata, senza lasciare la mia posizione. La porta si apre ed entra il solito biondino dai capelli lisci e trasandati e lo sguardo duro e fiero di chi sa di possedere determinate qualità. Si guarda le spalle e controlla che il corridoio sia libero, poi chiude furtivamente la porta e mi si avvicina.

«Come stai?». Questa è la domanda da un milione di dollari che nessuno ha mai il coraggio di fare. Le persone ti chiedono che cosa hai mangiato a pranzo, se hai letto qualche libro nell'ultimo mese, quante volte in una settimana lavi i capelli, ma dimenticano di porre spesso la domanda più semplice di tutte: come stai. Eppure sono due parole così semplici, che dette così sembrano non avere alcun valore, ma in realtà possono dare gioia al cuore e rasserenarti. Probabilmente c'è chi pone questa domanda esclusivamente per convenzione, ma talvolta è bello vivere nell'illusione che qualcuno pensa al tuo benessere.

«Non lo so. Tu che dici?». Magari Ector può aiutarmi a capire, il problema è che non so se lo voglio. Fa più male la verità o l'ignorare la reale situazione?

Fallen AngelWhere stories live. Discover now