Non dimenticate mai l'ospitalità

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4. Non dimenticate l'ospitalità; alcuni, praticandola, hanno accolto degli angeli senza saperlo

Akihito comprese subito una cosa: Shinichi era un'ottima forchetta! E non perché non mangiasse da ore o da anni non assaporasse la vera cucina giapponese, ma, in generale, doveva essere davvero un buongustaio, nonostante il fisico dicesse tutt'altro.

Shinichi stava mangiando davvero tanto! Più di Akihito stesso!

Asami spostò gli occhi su Shinichi, poi guardò Akihito, come a dire che, probabilmente, Miki era in grado di mangiare anche di più.

-Mmmh! Akihito, sei davvero un ottimo cuoco.- disse Shinichi, bevendo un sorso dal bicchiere.

-Grazie.- sorrise Akihito, contento del complimento.

-Okura non mi aveva mai detto di questa tua dote.- Shinichi masticò il boccone che aveva in bocca.

-Be', magari ne è geloso.- commentò Akihito.

-Probabile: Okura non cucinava quasi mai. Non so se in questi anni ha imparato, anche perché è abituato a mangiare sempre in costosi ristoranti.- Shinichi passò al pesce che aveva nel piatto.

-Probabile. Tra tu e lui, però, dovete essere entrambi capaci di saper apprezzare anche le particolarità di altri Paesi.- commentò Akihito.

-Già. All'inizio Okura era restio a mangiare piatti tipici, lo faceva solo per il business e per la sua immagine con i clienti, poi però gli ho insegnato ad apprezzare anche le cose bizzarre.-

-Wow: non credevo esistesse una persona capace di convincere mio fratello a provare cose nuove.- commentò Akihito, sorridendo.

Anche Shinichi sorrise, poi bevve l'ultimo sorso del bicchiere, finendo così di mangiare:
-Ah, che bontà. Dovete scusarmi: di solito non mangio così in fretta, ma era tutto davvero buono.- disse.

-Dovevi essere affamato.- rispose Asami. Era di poche parole perché ancora stava studiando Shinichi ed era certo che Shinichi stesso lo stesse studiando.

-Be', sei fortunato, Asami-san: Akihito cucina che è un piacere. Chissà quante belle cenette ti prepara.- sorrise Shinichi.

-Non è una gran forchetta.- sorrise Akihito.

Anche Shinichi sorrise:

-Come Okura.-

I due risero, mentre Asami si stava chiedendo quanto Shinichi sapesse di cosa fosse successo nove mesi prima, a Tokyo, con Okura... e Feilong... e le Tong.

-Lascia, Shinichi-san, faccio io.- Akihito si affaccendò a sparecchiare.

-Non posso certo rimanere con le mani in mano dopo aver mangiato un così buon pranzo.- commentò Shinichi.

-Devi essere esausto. Riposati.- disse Asami. Non vedeva nulla di cui preoccuparsi in Shinichi: il legame che aveva con Okura era forte, lo aveva letto anche negli occhi dello stesso Okura, e, di conseguenza, Shinichi doveva tenere anche ad Akihito.

-Già. Sai già dove passare la notte?- domandò Akihito.

-Ho visto un motel carino a qualche chilometro da qui.- rispose Miki.

-Un motel?- ripeté Akihito.

-Abbiamo una camera per gli ospiti, Shinichi-san: puoi rimanere qui.- disse Asami.

Akihito sobbalzò: Asami che proponeva a un (quasi) perfetto sconosciuto di rimanere in casa a dormire?! C'era magia nell'aria o mercurio nel pesce appena mangiato?!

Una persona dannatamente carismatica 2Where stories live. Discover now