Un fondoschiena veramente ben fatto è l'unico legame tra Arte e Natura

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14. Un fondoschiena veramente ben fatto è l'unico legame tra Arte e Natura

Shinichi e Akihito stavano lavando i piatti: il primo lavava e il secondo asciugava. Okura, invece, era seduto al tavolo dietro di loro a lavorare con il suo portatile:

-Quell'azienda è fallimentare, Juniper: se giochiamo d'astuzia e facciamo credere agli interessati che c'è del profitto, rivenderemo le azioni in pochi minuti e ad un buon prezzo. Assicurati solamente che le cifre non siano né troppo basse né troppo alte o non ci cascheranno.- stava dicendo al cellulare.

-Tu ci capisci qualcosa di investimenti in Borsa?- domandò Akihito a Shinichi.

-A furia di sentirlo parlare, sono un esperto.- rispose piano il giovane uomo.

Mentre Okura riagganciava, la porta d'entrata si aprì e, meccanicamente, Akihito guardò l'orologio: erano le dieci e mezza di sera. Altro che tardo pomeriggio!

Asami entrò in cucina allentandosi appena la cravatta: in quel momento, si maledisse per aver permesso a Shinichi di rimanere. Certo però non poteva sbatterlo fuori e ospitare calorosamente Okura, quindi doveva adattarsi.

-Ben tornato a casa.- disse Akihito, leggermente sorpreso, trattenendo per bene la sua indignazione: Asami sapeva bene che non era un gran oratore e che la sua filippica non era in grado di gestire una conversazione. Asami lo aveva praticamente abbandonato in un momento di grande tensione e questo lo seccava non poco.

-Scusate il ritardo.- rispose apatico Asami.

-E' casa tua, Asami: non devi assolutamente scusarti.- disse Okura, pacato e raffinato come sempre, mentre tornava ad osservare lo schermo.

-Hai mangiato almeno qualcosa?- domandò Akihito.

-Sì, non preoccuparti.- mentì Asami: non aveva toccato cibo.

-Mh... Io vado a letto. Buonanotte a tutti.- salutò il ragazzo.

-'Notte, Akihito.- salutò Shinichi, finendo di asciugare il lavandino.

-Vado a disfare la valigia, intanto.- disse Okura, alzandosi e chiudendo il computer, mettendoselo sotto il braccio e andando verso la camera degli ospiti.

Asami, prima che si potesse aprire una conversazione con Shinichi, andò in soggiorno e si versò un drink: doveva forse chiedere ad Okura se aveva nemici da qualche parte? Perché, a parte Feilong, nessuno sapeva del suo coinvolgimento con la Yakuza. Così, vedendo Shinichi impegnato in cucina, andò alla camera degli ospiti, trovando Okura che apriva la sua valigia.

-Permesso.- disse, entrando.

-Asami. È tutto a posto?- domandò Okura, voltandosi appena, con la valigia sistemata sul letto.

-Più o meno. Posso parlarti in privato?-

-Sì, certamente.- Okura si voltò bene verso di lui.

-Oggi qualcuno ha hackerato i server della mia organizzazione.- disse Asami.

-Vorrei dire che mi dispiace, ma, visto l'ambiente che dirigi, sarebbe una bugia.- rispose neutro Okura, ascoltandolo comunque con attenzione.

-Lo immaginavo. Ho in ballo molte questioni, alcune delle quali davvero molto delicate, quindi, quando il mio assistente mi ha avvisato dell'attacco informatico incorso, avevo già una breve lista di possibili sospettati. Però l'hacker non ha toccato documenti caldi o informazioni riguardanti la mia organizzazione.-

Okura corrugò appena le sopracciglia:

-Non vedo allora come la cosa ti possa preoccupare: non avevi le informazioni che l'hacker voleva e ha fatto tutto l'attacco a vuoto.- rispose.

Una persona dannatamente carismatica 2Where stories live. Discover now