Se non cambiasse mai nulla, non ci sarebbero le farfalle

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18. Se non cambiasse mai nulla, non ci sarebbero le farfalle

Il resto della giornata fu estenuante: si decisero strategie, Asami chiamò Kirishima per metterlo al corrente di tutto, rivalutarono più volte più aspetti e si presero decisioni vitali.

E Akihito, come al solito, ne era tagliato fuori a causa della sua poca esperienza in materia: era lì come semplice ascoltatore, osservava e basta.

-Non potrai esercitare la tua professione: dovrete entrambi tenere un profilo basso per i prossimi mesi.- stava dicendo Asami a Shinichi ed Ayano, e la discussione proseguì.

Kirishima li raggiunse, diede dei consigli, arrangiò delle pratiche. Stabilirono una serie di piani alternativi per cercare di avere sempre a disposizione una via di fuga valida per tutti, anche se Asami, effettivamente, pareva sempre il più protetto.

Alla fine, quando ormai il sole era tramontato, decisero che era il caso di chiudere lì la giornata:

-Ayano andrà al Sion: è più sicuro per tutti. Darà l'impressione di essere mia prigioniera e, essendoci anche dei civili non coinvolti, i russi faranno maggior attenzione. Sarà al sicuro.- disse Asami, mentre Kirishima scortava la ragazza alla porta.

-D'accordo. Grazie, Asami.- rispose Okura.

Asami gli rivolse un cenno del capo d'intesa, poi seguì Kirishima e la giovane. Scesero e Kirishima aprì la porta posteriore di una Mercedes nera alla ragazza:
-Sali.- ordinò e lei ubbidì.

Asami montò al posto del copilota, mentre Kirishima guidava.

-Che silenzio...- commentò dopo qualche secondo Ayano.

-Abituatici: nei prossimi giorni non avrai molto con cui passare il tempo.- le rispose Asami.

-Non verrai a trovarmi?-

-Probabilmente no.-

-Mh... Comunque, perché non mi racconti come hai capito che la mia era una trappola?-

-Io te lo dico e tu, in cambio, mi dai il nome del tuo complice.- rispose Asami.

-Ah, speravo te lo fossi scordato. Pazienza: affare fatto. Parla, ti ascolto, anche perché la tua voce è cioccolato, sai?-

-Non è stato difficile.- iniziò Asami, ignorandola:

-In primo luogo, era impossibile che tu fossi riuscita una seconda volta a superare fisicamente le mie guardie e ad impossessarti di un computer. Secondariamente, le telecamere, nel secondo attacco, non erano state manomesse e questo, francamente, è stato un indizio rilevante. Come ultimo punto, l'hacker stava saltando da una barriera all'altra, quindi non stava davvero cercando di entrare nel server. Ho così capito che era tutta una messa in scena per farmi lasciare casa mia, dove sta l'unico computer al di fuori del mio ufficio con lo stesso programma.-

-Mh, sei davvero scaltro. Imparerò dai miei errori. Non avevo idea, comunque, che Akihito fosse in casa: la porta era aperta, non ho dovuto nemmeno craccare il sistema di sicurezza o scassinare la serratura. Sono entrata ed era tutto silenzioso: ho anche controllato velocemente le stanze, mano non c'era nessuno. Sono andata diretta al computer, ma mi hai fermata prima che potessi fare nulla.-

-Un piano piuttosto astuto, se non che era evidente che tu dovessi avere un complice che controllasse l'andamento al mio edificio.- rispose Asami:

-Chi è il tuo complice?- domandò subito dopo.

-Non l'ho mai visto in faccia, in realtà. Ci siamo incontrati per puro caso: stavamo cercando di hackerare lo stesso sito e ci siamo conosciuti. Abbiamo chattato e si è offerto di darmi una mano per la mia, come chiamarla?, causa. Lui sa il mio nickname e io so il suo: JK472.- rispose Ayano.

-Strano modo di trovare l'amore.- commentò Asami.

-Te l'ho detto, tesoro: nei miei pensieri ci sei solo tu, non ti tradirei mai con un nerd.-

Arrivati al Sion, portarono Ayano in una stanza privata, riservata ai clienti:

-Wow, questo posto è stupendo. Uh, c'è il minibar.- la ragazza aprì il piccolo frigo e sorrise dinanzi alle scorte a sua disposizione.

-Non potrai uscire finché non te lo dirò io. Rimarrai qui dentro: tutti gli apparecchi tecnologici sono sequestrati.- disse Asami.

-Credevo che ti fidassi di me, orsottolo.- commentò Ayano, un po' confusa.

-Occorre fare attenzione: di una donna stupida ci si può ancora fidare. Da una scaltra, è meglio guardarsi bene.- rispose Asami, con un sorrisetto beffardo, dopodiché si voltò.

-Ma, ehi!- Ayano provò a seguirlo, ma Kirishima aprì un braccio e la bloccò:
-Secondo te cosa dovrei fare per tutto il giorno?-

-Oh, non sono crudele a tal punto da lasciarti nelle mani della noia.- rispose Asami, voltandosi appena con ancora quel sorrisetto sul viso:

-Ti ho fatto portare dei libri.-

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Anonimo

Una persona dannatamente carismatica 2Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang