La vita è più divertente se si gioca

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38. La vita è più divertente se si gioca

Akihito, quando entrò in camera da letto, trovò Asami che si legava il laccio del training nero che usava come pigiama.

-Sembri radioso.- commentò apatico Asami, notandolo particolarmente leggero.

-Ahm, sì, sì.- Akihito salì sul letto e ci si sedette in mezzo, mentre Asami si levava la camicia, lasciandola sull'anta dell'armadio aperto. Il ragazzo si soffermò a guardare i muscoli delle spalle di Asami che si flettevano sotto il movimento. Sgusciò silenzioso fino al bordo del letto, mentre Asami ripiegava con precisione la sua cravatta. Akihito alzò le mani e le portò sui fianchi del giovane uomo, il quale bloccò i suoi movimenti sentendo il tocco dell'altro.

Le mani di Akihito scivolarono poi sulla schiena, sentendo i muscoli tonici e la pelle liscia. Ci avvicinò le labbra, sfiorando solamente quella pelle calda. Si tirò sulle ginocchia, lentamente, seguendo la spina dorsale, arrivando alle scapole, posando lì i primi baci. Si sporse ancora un po' ed arrivò a baciare l'orecchio, facendo scivolare le mani sui pettorali di pietra di Asami. E qui sussurrò:

-Voglio mostrarti quanto sei importante per me. Voglio farlo ora.-

Asami spostò lentamente le braccia dietro di sé, arrivando a strizzargli con gentilezza il sedere. Voltò appena il viso, sentendo il respiro caldo e tremolante di Akihito contro il collo.

-Voglio mostrarti quanto sei capace di superare Shinichi.- sussurrò ancora Akihito.

A quelle parole, Asami rafforzò la presa sui suoi glutei, piegò appena le ginocchia e lo tirò contro la sua schiena.

Akihito si lasciò sfuggire una risatina e si aggrappò bene a lui. Asami lo tirò su, sulla schiena, e le cosce del giovane gli strinsero i fianchi, i piedi si allacciarono sul suo stomaco.

Akihito gli baciò il collo mentre Asami lo trasportava in bagno, davanti allo specchio. Il ragazzo ridacchiò ancora e si sporse appena, aprendo l'armadietto e prendendo il lubrificante. Poi Asami si voltò prima di lasciargli il tempo di chiudere e tornò al letto, voltandosi.

Akihito si lasciò ricadere tra le coperte ed aprì subito le gambe, in modo che Asami potesse distendersi su di lui, affondando la lingua nelle sue labbra.

Asami gli afferrò le cosce e lo spinse in su, così da sistemarlo bene sul letto. Scese a baciargli il collo, velocemente, con una certa passione repressa. Akihito gli si attorcigliò addosso, baciandogli l'orecchio e tirandogli appena i capelli:

-Asami...- sospirò.

Asami scese a succhiargli il collo, con l'intento di lasciargli un bel succhiotto, ma...

-Hai sentito?- domandarono in coro.

Asami annuì e anche Akihito fece lo stesso movimento: era come se qualcuno, dalla camera degli ospiti, stesse gridando in modo soffocato.

Velocemente, Asami si alzò e prese la pistola, Akihito gli fu subito dietro.

L'attico era avvolto nel buio. Asami avanzò lentamente, in silenzio. I rumori aumentarono, finché non si riconobbe qualche parola, mano a mano che si avvicinavano alla camera degli ospiti:

-No... fai così?... Non ho fatto... Shinichi, non...- ma non si capiva per intero.

-Okura.- sussurrò Akihito, stringendo il braccio ad Asami.

Si accostarono alla porta chiusa:

-Shinichi, perché fai così? Ti prego...- era Okura, sembrava spaventato e disperato.

Una persona dannatamente carismatica 2Where stories live. Discover now