Amor ogni cosa vince

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11. Amor ogni cosa vince

Era da ormai una settimana e due giorni che Shinichi soggiornava in casa Asami.

Asami, ultimamente, stava quasi evitando Akihito e ne era consapevole. L'aveva chiamato, alcune volte, e, puntualmente, Akihito si trovava in giro con Shinichi.

-Asami-sama, si sente bene?-

Asami alzò lo sguardo su Kirishima:

-Sì.- rispose.

-Ha capito ciò che le ho detto, Asami-sama?-

-Sì, Kirishima.-

Kirishima guardò il capo:

-La vedo sempre più giù di corda, Asami-sama. Si sente davvero bene? Magari è influenza.- azzardò, anche se sapeva qual era il vero motivo del suo stato: Takaba Akihito.

-Sto bene, non ti preoccupare. Altro da dirmi?-

-No, Asami-sama.-

-Le ricerche di Miki Okura?-

Kirishima si guardò appena intorno con gli occhi:
-Le ho appena riferito che non ci sono novità, Asami-sama.- rispose.

-Oh... Certo. Puoi andare, allora.- disse Asami.

Kirishima chinò il capo e si voltò, ma, prima di uscire, aggiunse:
-Magari Takaba Akihito ha bisogno di qualche tempo con una persona come Miki Shinichi, una persona fuori dal comune. E' solo un suo capriccio passeggero.- e poi uscì.

Asami ascoltò le parole del fidato assistente, poi rimase solo nel suo lussuoso ufficio: che Kirishima avesse ragione? Magari Akihito aveva bisogno di un po' di tempo con il marito del fratello o, più semplicemente, con una persona che gli facesse dimenticare un po' l'accaduto con Okura e Feilong.

Si alzò e tornò a casa. Parcheggiò la BMW e salì nell'attico, dove trovò Shinichi e Akihito che, da un capo all'altro del soggiorno, facevano la guerra con delle pistole giocattolo che lanciavano proiettili di gommapiuma.

Akihito s'era fatto un fortino spostando il divano, mentre Shinichi usando un semplice muro.

Asami rimase sorpreso, ma poi quasi sospirò: quand'era stata l'ultima volta che aveva giocato con Akihito?

Akihito e Shinichi smisero di spararsi contro.

-Asami, sei tornato presto.- commentò Akihito, un po' imbarazzato per il disordine (speranzoso anche che non gliela facesse pagare... Anzi, no: voleva quasi subire le conseguenze delle sue azioni, perché il comportamento di Asami era davvero strano).

Asami guardò i colpi gialli e verdi sparsi a terra.

-Mettiamo subito a posto.- disse Shinichi, con ancora in mano la pistolona giocattolo. Poi, un proiettile giallo lo colpì al petto:
-Ehi, così non vale.- protestò.

Akihito ridacchiò:
-Ho vinto io.- commentò.

Asami non commentò oltre ed andò a servirsi qualcosa da bere, mentre i due risistemavano il soggiorno.

Asami si allentò appena la cravatta, guardando la cristalleria. V'era un suo vago riflesso su di essa e, guardandosi negli occhi, vide qualcosa di strano, qualcosa che mai avrebbe pensato di vedere su di sé. Lasciò stare il drink ed andò in bagno, chiudendosi dentro a chiave.

Andò davanti allo specchio e rimase per qualche secondo a fissarsi: cos'era quello sguardo? Cos'era quella sfumatura di stanchezza e paura che avevano i suoi occhi?

Una persona dannatamente carismatica 2Where stories live. Discover now