Un'ossessione è qualcuno che rimane nella tua testa

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32. Un'ossessione è qualcuno che rimane nella tua testa più di quanto è stato nella tua vita

Hotel, stanza di Mikhail, 20.45

Denbe mostrava sul volto un ghigno non molto promettente. Era invecchiato e, quando ghignò maggiormente, si vide che aveva un dente d'oro.

Okura si alzò e mosse un passo indietro:

-*Non vedo per quale assurdo motivo lei abbia dovuto consultare quest'uomo.*- disse.

-*Non le è chiaro? È stato l'unico a darmi le informazioni che volevo e, inoltre, si è offerto di fare alcune ricerche per me sul suo conto, Okura-san, tutto per un prezzo ragionevole.*- rispose Mikhail, dopodiché annuì appena, come un po' triste:

-*Mi ha inoltre raccontato che cosa accade una notte tra voi due. Povero Denbe-san: aggredito in quel modo dal suo gorilla.*- aggiunse.

-*Non è stato aggredito: a cercato di violentarmi e il mio autista ha reagito di conseguenza.*- disse velocemente Okura, stringendo i pugni.

-*Le avevo offerto una proposta irrifiutabile, Okura-kun: è stato lei a giudicarla erroneamente.*- disse Denbe.

-*Che cosa vuole lei da me, Denbe?*- fece Okura, nervoso.

-*Be', pare che la capitale del cuore di Denbe non sia il capitale, Okura-san.*- disse Mikhail, rivolgendogli un sorriso malizioso.

Okura mosse un altro passo indietro e un uomo di Arbatov gli prese le spalle, immobilizzandolo.

-*Lei non può farmi questo: che razza di uomo farebbe questo ad un altro?*- disse Okura a Mikhail.

-*Per essere chiari, Okura-san: lei mi piace ed eviterei volentieri tutta questa assurda... procedura, ma ormai ho stretto un accordo con Denbe e, se lo rompessi ora, dovrei ucciderlo e ho già commesso questo errore una volta, qui a Tokyo. Non intendo ripropormi.*-

-*Direi che abbiamo parlato anche troppo.*- commentò Denbe, incrociando le braccia:

-*A me ciò che mi spetta.*- aggiunse.

-*Mi sembra giusto.*- commentò Mikhail:

-*Non l'ho drogato, però. È furbo e un attento osservatore.*- aggiunse.

Denbe non rispose e si limitò a guardare Okura: sembrava nervoso e spaventato, quindi, conoscendolo anche, si sarebbe facilmente arreso e sottomesso. Era vulnerabile e, com'era successo la prima volta, i suoi tentativi di fuga sarebbero stati vani.

-"Portatelo di là e state di guardia."- disse Mikhail a due dei suoi, che, annuendo, presero Okura per le braccia.

-Lasciatemi!- Okura iniziò a dimenarsi, cercando di liberarsi.

Mikhail si avvicinò a Denbe e, ora serio e quasi minaccioso, gli disse:

-*Non me lo riempire di lividi.*-

Denbe annuì solamente, un semplice cenno del capo, ed uscì.

Proprio in quel momento, il cellulare di Mikhail squillò:

-"Pronto?"-

-*Buonasera, Mikhail.*-

Il russo rimase sorpreso per qualche istante, poi però sorrise malizioso:

-Feilong.- disse.

-*Ho saputo da fonte attendibile che hai un ospite, con te, in questo momento.*- disse il cinese.

-*Aah, i tuoi uomini hanno occhi ovunque, vedo.*- commentò Mikhail.

-*Mi sono premunito. Posso parlare con Okura?*-

Una persona dannatamente carismatica 2Where stories live. Discover now