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"Ei Ania", si siede al mio fianco e si tocca i capelli voluminosi spostando il folto ciuffo castano.

"Dimmi..", mi giro verso di lui, ancora sofferente nel cuore per il suo gesto.

"É il momento che io ti parli di una cosa importante....di noi, da persone mature per l'età che abbiamo senza fare i bimbi stupidi", parla seriamente e mi fissa interamente.

"Dimmi pure!", affermo con tono sicuro e stringo i pugni per il nervosismo, e l'attesa sembra che non voglia cessare.

Prende le mie mani tra le sue.

" Ania io ti amo...Prima che tu dica qualunque cosa non é uno scherzo!", mi mette a tacere con la mano davanti alla bocca con sguardo serio.

Tolgo la sua mano, "Va bene Nathan, ma io non so più se crederti", abbasso lo sguardo riflettendo.

"Ma..."

Poso la mia mano sulle sue labbra intente a pronunciare qualche altra parola, "Tu ti sei svelato e adesso lascia che sia io, Nathan", lo guardo delusa. Respiro e gli occhi sembra che vogliano versare lacrime salate.

"Dopo due anni di amicizia ti sei consolato con altre ragazze e adesso vieni da me? Vai da loro. É stato bello? Continua pure da chi ti ha dato tutto quello che cercavi. Forse non sono io...", mi alzo e mi reco verso la grande vetrata per rientrare.

"Stai dicendo che ti faccio schifo?? Ah dove lo trovi uno come me!", tenta di  provocarmi con queste frasi futili.

Mi giro leggermente verso di lui, "Nathan a me non basta la bellezza", sussurro e vado via.

Me la rido mentre penso alla faccia che ha fatto e rido con le altre mentre prendono drink su drink.

Si vede che non è mai stato abituato ad essere rifiutato.

La serata vola via così tra sorrisi e risate. Nathan non ha fatto altro che guardarmi con occhi diversi e riflettere seduto sul divano con Nik, mentre Laurence e Logan se la ridevano con Beth e Bea.

Io e Rachel parlavamo di Aaron.

Precisamente ha iniziato lei il discorso, per farmi arrossire!

Il giorno dopo mi alzo come una leonessa, più forte di prima perché ho avuto il piacere ieri sera di dire tutte le cose come stavano a Nath e liberarmi di quel mattone sull'anima.

Preparo di corsa la valigia e mi precipitò in macchina con mio padre che velocemente, dopo un caldo cornetto e una tazza di latte, mi accompagna al college.

"Signorinella com'è andata ieri la festa??", sorride.

"Benissimo! Mi sono divertita un mondo, ma adesso si ritorna alla realtà!", ultima frase che dico quando sono a pochi passi da scuola.

Saluto mio padre e alle prese con la valigia.

Solita camera, saluto Lia e sistemo la valigia e corro in classe.

Ci sediamo tutte in attesa dei professori. La prima ad entrare è la professoressa di Geografia.

Mi soffermo, come del resto le altre, sulla sua bizzarra figura: tacconi, come al solito, quei capelli di un biondo platino, l'unica cosa a salvarla é la camicia nera e la gonna: la divisa delle professoresse del college. Anche da lei non potevamo aspettarci tanto, neanche con la divisa sa essere decente, infatti c'è l'ha sbottonata un po' al seno.

Vi chiederete il perché lo fa: lo fa per fare le moine al preside per farsi aiumentare lo stipendio o a qualche professore maschio single! Mi viene da pensare ad Aaron ma é troppo giovane per lei.

"Seduti!", sghignazza con la sua vocina.

Mi arriva un messaggio da Nathan che non posso leggere, perfortuna il cellulare è messo in silenzioso.

"Allora...vi lascio un quarto d'ora per parlare delle vostre cosucce mentre scambio qualche parola con le colleghe. Dopo dovrò parlarvi di una cosuccia importante!", sculettando ne ne va e scompare dietro la porta.

"Ahahaha!", scoppiamo a ridere tutte quante guardandoci in faccia sconvolte.

Poi guardo il cellulare:

Nath:"Per l'intervallo ci vediamo in giardino?"- 8:55

IO: "Non ti é bastato ieri sera??" - 9:00

Chiudo il cellulare e mi volto verso Beth che mi chiama.

"Poi ieri cosa avete fatto con Nathan??", mi guarda maliziosamente e ed io alzo un sopracciglio titubante, "perché mai?? Cosa avrei dovuto fate con lui?!"

"Ma ovviamente nulla! É solo un amico! Ma cosa vai a pensare!!", ride prendendosi burla di me.

"Beh Ania...aiutami!! ", mi prende le mani nelle sue disperatamente, "Logan mi ha chiesto di uscire per una cenetta romantica e mi ha detto che ha qualcosa importante da dirmi!"

"Ohhh! Ma insomma siete amici o no???"

"Si...", mi guarda emozionata.

"Ma sta tranquilla!! É solo una serata! Ti troverai perfettamente a tuo agio con lui! É un bravo ragazzo!", le sorrido e la abbraccio.

"Hai ragione!", sussurra e sorride.

Subito entra la prof in classe e riprende le lezioni.

"Carissime", si siede lanciandosi andare sullo schienale della sedia. "....Quello che volevo dirvi era questo: Io ci sarò fino al mese di Gennaio,poi verrà un'altra professoressa al posto mio...", dice quasi giù di morale.

Anche se é un po' vanitosa, ma é una buona insegnante perché é l'unica che non ci tartassa di compiti e la conosciamo da quattro anni ormai...non ha senzo sostituirla!

"Ma come mai prof?", domandiamo tutte in coro.

"Ragazze...so che con voi posso parlare...il fatto é che...non mi trovano adatta ad insegnare in un college..", sussurra l'ultima frase.

"Ma non é assolutamente vero!", prendono parola alcune tra le quali Rachel.

Si solleva una polemica e l'ora ci passa così...

"Ragazze...mi dispiace. Non posso rifiutarmi agli ordini del preside...vi auguro solo di riuscire ad otterrete ottimi risultati dopo il College! Ragazze ci vedremo ancora un po' per fortuna dai!", sorride.

Suona la campanella ed entra una professoressa che non é la Teacher.

"Seduti!", non é la Teacher ma il carattere é identico: la solita donna severa, di alta moralità e rigida.

"Bene! Oggi sapevate che la Teacher interrogava su William Shakespeare. Iniziamo...allora....Steeven!", alza gli occhi verso di me.

Mi alzo dalla sedia di colpo.

"Sei pronta Steeven?", continua a fissarmi.

"Si...si sono pronta!", ieri non ho avuto il tempo di studiare, ma perfortuna che l'altro ieri ho ripassato e ricordo perfettamente.

"William Shakespeare nacque nel....", inizio a ripetere senza mai fermarmi.

Odio essere fermata e vado spedita.

"Va bene! Può bastare Steeven...ti sei meritata un bell'8. Puoi andare a posto. Adesso continua Green con le opere!", indica con la penna la ragazza.

"Scusi professoressa se interrompo", domanda Lia, "Ma la Teacher?"

"Ragazze non so nulla mi hanno solo chiesto di sostituirla. Detto questo non chiedete altro!", continua perciò ad interrogare.

Mi reco al mio posto. All'improvviso qualcuno bussa alla porta.

"Avanti!", urla la prof.

ObsessionWhere stories live. Discover now