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Adesso non sento più nulla. Cosa sarà stato?? Tutt'ora sono terrorizzata!

Qualcuno bussa alla porta e mi accorgo che é Nath, così apro.

"Perché ti sei recintata così?! Non credi di star esagerando?!", si chiude la porta alle spalle e si dirige verso la grande porta in vetro laterale per aprirla.

"M-mio padre mi ha detto di tenere tutto chiuso...sarebbe arrivato un-un uomo non so...ad uccidermi...", sussurro tremante.

"Allora!", si gira e viene verso di me, "Sta calma, tuo padre è fuoriuso! Qui non c'è nessuno, ho appena controllato!"

"Ma-ma io ho sentito dei rumori provenire dallo scantinato..."

"Andiamo a controllare?", mi domanda anche lui con un po' spaventato", e ingoia un groppone di saliva.

"Si...ma non mi lasciare sola. Aspetta prendo due torce", apro il cassetto del comò ed estraggo due torce. Funzionano, per fortuna!

Nath apre la porta che sta all'angolo infondo al salone.

"Nathan dammi la mano non mi lasciare...", prendo la sua mano e lui mi rassicura.

Iniziamo a scendere le scale.

Sento un cigolio di legno. Mi accorgo che Nath è un po' spaventato anche lui, tuttavia cerca di non darlo a vedere.

"Oh cazzo...cosa sarà??", sussurra Nathan.

"N-non lo so", mormoro spaventata.

Scendiamo illuminandoci attorno con le torce fino a che intravediamo un'ombra nera.

"N-n-nathhhh l-l-l'hai visto?!?!", mi trema il braccio e faccio tremare anche quello di Nath, cercando di attirare la sua attenzione.

"E dai Ania smettila! C-che vuoi che sia...", ingoia un altro groppone di saliva e si gira lentamente.

Ci avviciniamo e illuminiamo tutta la zona e ci accorgiamo che era solo un topo.

"Ah vabbe Nath!! Credevo fosse un fantasma", emetto una risatina nervosa.

"Aaaaah saliamo!", dice Nath quasi deluso.

All'improvviso sentiamo un rumore inquietante provenire da sotto. Nath mi prende il braccio e comincia a tremare.

"A-a-ania???"

"Che c'è Nath?", mi giro verso di lui, ma non vedo nulla.

"Nath?! Ma che c'è??", lo guardo male perché penso che mi stia facendo uno scherzo.

Infatti scoppia a ridere e saliamo sopra.

Lo guardo infuriata, poi si gira e chiude la porta dello scantinato.

"Aaah che ti avevo detto!", dice scontatamente andandosi a buttare di spalle sul divano.

"Lo spavaldo lo fai adesso...però ammettilo che eri un po' spaventato anche tu!", incrocio le braccia sotto il seno e lo guardo male.

"Nahhh!", estrae una sigaretta dal pacco che tiene nella tasca e si reca al piano di sopra.

Decido di seguirlo.

"Perché una volta per tutte non smetti di fumare??"

"Perché no. É uno sfogo per me. È come una droga...é impossibile!"

"Posso aiutarti se solo lo volessi...Basta mettersi d' impegno e in tutto si riesce. Non ti rendi conto che ti stai distruggendo da solo??", mi accanisco mentre lo seguo in balcone.

ObsessionDonde viven las historias. Descúbrelo ahora