6.

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Harry fu di malumore per tutta la mattina. Le cose non migliorarono quando George gli consigliò di uscire, perché si stava aggirando come un fantasma tra gli scaffali - un fantasma decisamente arrabbiato, come lo definí.

Harry ebbe appena il tempo di uscire dal negozio e fare due passi che incontrò un'altra faccia familiare. Pansy gli andò letteralmente a sbattere contro, e quando alzò gli occhi e capí con chi si era scontrata un delizioso sorriso inquietante apparí sul suo viso. "Potter. Non vedevo l'ora di vederti"

"Uhm, ciao, Parkinson"

"Ti vedo stanco" osservò con un tono pungente. Alzò le sopracciglia, che sparirono sotto la frangia scura.

"Si, be'...." dall'espressione divertita di Pansy vedeva chiaramente che lei sapeva cosa era successo. All'improvviso arrossí. "Oh, va' al diavolo"

Pansy rise. "Non hai neanche avuto la decenza di mentire. Bene, questo mi semplifica le cose"

"Ti semplifica le- ma che stai dicendo?"

Pansy lo guardò come se fosse stato un cagnolino abbandonato. Poi si guardò intorno. Nessuno stava prestando attenzione a loro. Gli si avvicinò pericolosamente, quasi come a studiarlo. "Tesoro, non dirò a nessuno che hai passato la scorsa notte con Draco" disse lentamente, "ma tu devi promettere di non dire a nessuno qualsiasi cosa ti abbia detto. Era sconvolto e-" si morse un labbro nervosamente. "Non importa. Promettimelo e basta"

Harry era sbalordito. "Non ho mai avuto intenzione di farlo, Pansy"

"Bene" lei sembrava soddisfatta. E anche qualcos'altro, ma Harry non riusciva a capire cosa.

"Pansy" la chiamò, facendola girare di scatto. "Come hai capito che-"

"Draco è arrivato a casa solo questa mattina tardi" gli raccontò, con una punta di compiacimento che non riuscí a nascondere.  "Per una volta, da tanto tempo, non aveva l'aria di aver passato la notte in bianco. E poi..." fece un sorriso scaltro. "Ho sentito il suo profumo. Sapeva di alcool, vecchie coperte e polvere. Esattamente come te"

                                 * * *

Pansy era una strana specie di stalker e aveva deciso che lo spaventava abbastanza da non fare nulla che potesse farla arrabbiare. Non sembrava proprio una buona idea mettersi contro di lei.

Era una Serpeverde. Estremamente vendicativa e furba, ma era leale a Draco.

Harry se ne accorse, e in qualche modo ne fu felice. Pansy era leale a Draco esattamente come Hermione lo era a lui, in un modo diverso forse, ma altrettanto bello.

"Oh, okay, va bene, grazie" Hermione mise giù la cornetta del telefono con un'espressione da funerale sul volto. Harry le fu immediatamente vicino.

"Cosa è successo? Chi era?"

Hermione lo guardò e non nascose un debole sorriso. Le faceva piacere, che Harry fosse così preoccupato per lei. Che si accorgesse quando qualcosa non andava. "Era il San Mungo" Harry capí subito di cosa stava parlando. "Pensano che non sarà facile che ci siano dei progressi, ma ci proveranno"

Il ragazzo annuí. Hermione abbassò lo sguardo e lui l'abbracciò d'istinto.

Hermione si rilasso contro di lui. Harry avrebbe voluto sapere cosa dire, ma non c'era nulla che non suonasse ridicolo e superficiale alle sue orecchie. Capiva come ci si poteva sentire, sola e senza una famiglia.  Obliviare i suoi genitori era stato uno dei gesti più coraggiosi che Harry le avesse mai visto fare, e che probabilmente avrebbe mai visto fare a chiunque. La ammirava moltissimo. Ma adesso che i suoi genitori non riuscivano a ricordare chi fosse, in nessun modo, era importante che sapesse che lui e Ron e tutti gli Weasley c'erano per lei. Erano loro la sua famiglia, adesso.

Truth or Dare? ||Drarry ffWhere stories live. Discover now