7.

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Quella sera Harry non era particolarmente in vena di festeggiare. Ma, in ogni caso, non voleva essere il guastafeste che impediva ai suoi amici di divertirsi.

Il Ministero aveva programmato quella festa di Capodanno in onore delle vittime della guerra e delle loro famiglie, il che era un pensiero molto nobile. Harry temeva la possibilità di dover fare un discorso.

"Non ne valeva la pena, Harry?" chiese Hermione con un sorriso.

Harry si riscosse dai propri pensieri e alzò lo sguardo. La Sala principale del Ministero era stata decorata come non l'aveva mai vista. C'erano luci ovunque e ghirlande piene di fiori. Ai quattro angoli c'erano ancora quattro enormi alberi di Natale, che davano un tocco di familiarità all'ambiente.

Ma Harry non riusciva a vedere altro che la battaglia, tre anni prima. I suoi amici che combattevano, i Mangiamorte. Il suo dolore per la perdita di Sirius, che si rifece vivo e forte come allora.

"Deliziose le decorazioni" esclamò una voce al suo fianco. Luna Lovegood spuntò dal nulla e gli mise una mano sul braccio, come a riportarlo alla realtà. "Non ti pare?"

"Luna!" Harry era sorpreso. "Io - si, sono belle. Ma dove -?"

"Dove ero finita?" Luna sorrideva sognante. "Ho fatto un viaggio. Con mio padre. Nargilli dappertutto"

"Oh, be'- certo" farfugliò Harry. La guardò. I capelli biondi erano acconciati in modo strano. Una specie di chignon elegante, ma a tenerli insieme c'era qualcosa che somigliava proprio ad un piccolo flauto. Il vestito a balze argentate sembrava soffice come una nuvola, e la rendeva simile allo zucchero filato.

Pensava di vederla a scuola, quell'anno, ma era sparita. Pochi avevano idea di dove si fosse andata a cacciare.

"Sono contento di vederti" le disse sinceramente.

"Anche io, Harry" ricambiò lei senza esitazione, continuando a guardare la punta dorata dell'albero più grande. "Oh, guarda, c'è Neville che mi sta chiamando"

Senza dire nient'altro se ne andò, lasciando Harry a fissarla. Quando riportò lo sguardo sulla punta, notò che era sparita.

Ma non ebbe il tempo di chiedersi nulla perché niente di meno che il Ministro della Magia gli si avvicinò. Harry deglutí.

"Buonasera, signor Potter" lo salutò formalmente Kingsley Shacklebolt.

"Buonasera, Ministro" ricambiò Harry, cercando di darsi un contegno. Kingsley era un uomo grande e dall'aspetto piuttosto autoritario. Di certo era meglio dei Ministri che l'avevano preceduto, ma Harry preferiva non intromettersi troppo nella vita del Ministero.

"Sono davvero contento di vederti qui oggi" lo informò. Era la seconda volta che qualcuno glielo diceva nel giro di cinque minuti.

"Oh, uhm - grazie?"

Shacklebolt ridacchiò. "Già, già" poi assunse un'espressione seria. "Di sicuro saprai cosa è successo stamattina, - "

"L'attacco al San Mungo" lo anticipò Harry. "Si, lo so"

"Ti assicuro che non è nulla di grave. I miei Auror sono già sulle tracce dei Mangiamorte. Quello che volevo chiederti" Kingsley iniziò a camminare con andatura lenta, ed Harry lo seguí. "È questo. Sei chiaramente un punto di riferimento per la gente, e siamo usciti da poco tempo dalla guerra. Capirai di certo che le persone non si fidano completamente del nuovo Ministero. Sai, sarebbe di grande aiuto se tu facessi vedere che appoggi tutto quello che sta succedendo, e-"

"Mi scusi" lo interruppe Harry, cercando di contenere la rabbia nella sua voce. "Ma io non ho intenzione di appoggiare tutto quello che fate"

"Certo che no"

Truth or Dare? ||Drarry ffDove le storie prendono vita. Scoprilo ora