Harry

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"Welcome to my house" Malfoy si morse un labbro, continuando a canticchiare. "Baby take control now..."

"Malfoy" lo interruppe Harry, il tono nervoso. "Malfoy, smettila"

"Avanti, Potter, rilassati"

"Non dovevo farti ascoltare quelle canzoni babbane alla radio"

Malfoy rise. "No, non dovevi"

Harry gli si affiancó e gli sorrise. Odiava ammettere quanto amasse la sua voce mentre cantava. "Sei stonato"

"E tu sei agitato. Siamo pari"

"Non sono agitato" protestó Harry.

In realtà, lo era moltissimo. Insomma, gli esami di Hogwarts erano finiti da neanche una settimana e adesso si trovava ad affrontare un nuovo pericolo - l'imminente pranzo a Villa Malfoy.

Narcissa li aveva gentilmente e formalmente invitati a casa propria, in compagnia della dolce Jocelyn Jugson e di sua sorella Andromeda Tonks. Da quello che Harry ricordava non le parlava da secoli, più o meno da quando non aveva sposato un Purosangue, ed era quasi sicuro che la odiasse - il che era divertente, visto che fino a prova contraria odiava anche lui e per di più lui era il ragazzo del suo unico figlio. La situazione non era delle migliori, e come faceva a non essere agitato? "Si che sei agitato"

Malfoy lo fermò, mettendo la propria mano nella sua. Lo guardó negli occhi e poi lo bació, lentamente e dolcemente. "Andrà tutto bene. Fidati di me"

"Okay" Harry esitó. "Okay. Va bene"

"Bravo" Malfoy sorrise e riprese a camminare, superandolo di netto. "Hai ripassato le buone maniere? Mia mamma lo apprezzerebbe"

Harry sbuffó. "So già le buone maniere"

"Si, come no" Malfoy ghignó. "Devo ricordarti l'imbarazzante momento in cui hai rovesciato addosso a Tiger l'intero bicchiere di champagne?"

Harry rabbrividí. Si era scusato un numero infinito di volte e Tiger - essendo stato trattato da cane da guardia per metà della sua vita proprio da Malfoy - aveva iniziato a ronzargli intorno continuamente come per sdebitarsi della sua gentilezza, intimidendo chiunque cercasse di rivolgergli la parola. "Lasciamo perdere. Ti sarai vergognato di stare con me"

"Oh, no, mi sono abituato" - no, in realtà no, considerando che stavano insieme da poche settimane e l'unica cerimonia di una certa importanza a cui avevano partecipato era il banchetto di fine anno di Hogwarts, ma a Malfoy piaceva esagerare. "Siamo arrivati"

Harry alzó lo sguardo. Malfoy Manor si ergeva davanti a lui in tutto il suo splendore, fredda come il ghiaccio della famiglia che ci abitava. Harry provó l'impulso di andare ad abbracciare Malfoy da un momento all'altro, ma non lo fece. Stava imparando quello che era meglio fare e quando farlo, e adesso - osservando Malfoy, la postura perfetta e lo sguardo serio e concentrato - decise che era meglio stare fermi.

Il cancello si spalancò e Draco guidó Harry nel giardino. L'aria calda di inizio estate gli scaldava la pelle chiara, rendendolo parte di quell'immenso prato curato e soleggiato. Harry si guardó intorno quasi intimidito.

* * *

Il pranzo preparato dagli elfi domestici era, chiaramente, ottimo. Harry si sentí stupido a fare i complimenti alla padrona di casa ma li fece comunque, un po' per Malfoy - che alla fine sembrava più agitato di lui - e un po' per la continua sensazione di ansia del non dire la cosa giusta. Per fortuna e soprattutto grazie alla rassicurante presenza di Andromeda, tutto stava andando secondo i piani. "E così, Harry, vorresti diventare un Auror, giusto?"

Truth or Dare? ||Drarry ffWhere stories live. Discover now