22.

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"Fammi passare, Astoria"

"Non posso farlo"

Draco sbuffó. "Non puoi rivoltarmi contro Tiger e Goyle!"

"Scusa, Draco" Goyle sembrava sinceramente dispiaciuto. "Davvero"

Draco gli scoccó un'occhiataccia. "Devo andare da lui"

"Senti, Draco, cerca di ragionare" sibiló Astoria. Sembrava più piccola, in mezzo a Tiger e Goyle. "È tardi, lui- l'infermeria sarà piena di Grifondoro. Non ti importa?"

"Certo che mi importa" sbottó Draco. "Mi importa. Non è colpa mia se Potter è un cretino colossale"

"E allora non andare da lui"

"Non posso"

"Perché no?" strilló lei. Sembrava distrutta. Per un secondo, solo un secondo, Draco provó compassione per lei. Astoria sembró notarlo, perché si ricompose all'istante. "Lascialo in pace. Non cambierà nulla se andrai a trovarlo domani mattina"

"Si, invece" ribatté lui. "Devo chiedergli perché l'ha fatto"

"Ha picchiato qualcuno. E allora? Lo fanno tutti, almeno una volta"

"Si, be', non Potter" Draco aggrottó le sopracciglia. "Cioè, lui lo farebbe perché ha una mente malata, ma-"

"Draco.." disse piano lei. Si avvicinó a lui, lentamente. "Perché vuoi andare da Potter?"

"Io..." Draco inspiró a fondo, quando Astoria si sporse e tracció una scia di baci lungo la sua mascella. Alzó lo sguardo. Tiger è Goyle erano spariti. Traditori. "Senti, Astoria..."

"Resta qui" sussurró lei al suo orecchio. Draco sentí le sue mani accarezzargli il petto sopra la maglietta leggera che portava, i baci infuocati che lei gli stava lasciando ovunque. Astoria era brava a manipolare le persone, lo era da sempre. "Possiamo fare cose più interessanti di quelle che faresti andando a trovare Potter, lo sai..."

Draco deglutí con forza e Astoria succhió e leccó un punto imprecisato sul suo collo. Draco trattenne un gemito. Doveva andare da Potter. Doveva farlo...

E invece non lo fece. Restó con Astoria, fece con lei Dio solo sa cosa, e la fece contenta. Lo sapeva. Sapeva che era contenta, sapeva che suo padre sarebbe stato fiero di lui, era proprio quello che avrebbe voluto. Se ne rendeva conto, mentre fissava il soffitto della stanza, nudo sotto le coperte, con il corpo caldo di Astoria a pochi centimetri dal suo. Stava dormendo. Era una bella ragazza, e un sacco di ragazzi avrebbero voluto essere al suo posto. E lui non era felice. Perché continuava a non essere felice?

Sgusció fuori dalle coperte. Si chiese perché non avesse mai abbracciato Astoria, subito dopo aver fatto sesso con lei. Era una cosa normale, abbracciarsi, o almeno così credeva. Eppure con lei non l'aveva fatto. Era una cosa troppo intima e privata da condividere con lei, nonostante avesse visto più di quanto qualsiasi altra persona avesse visto di lui, sul piano fisico.

Si vestí velocemente. Era chiaro cosa voleva fare. Lanció un'occhiata all'orologio. Era passata da un po' la mezzanotte. Non era troppo tardi per andare a fare una visita ad un amico.

* * *

"Potter"

Malfoy lo scosse, attento a non fargli male. "Potter svegliati. Sono io"

Harry mugoló qualcosa nel sonno, e Malfoy sbuffó. Finalmente aprí gli occhi di scatto. Per un secondo sembró spaventato, poi riconobbe chi aveva davanti. "Che cosa - Che ci fai qui?"

"Che vuoi dire?"

Harry incroció lo sguardo con il ragazzo. Sembrava davvero sorpreso. "Be', non pensavo che saresti venuto"

Truth or Dare? ||Drarry ffNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ