8.

15.8K 942 1.6K
                                    

Ed era tutto finito. Si tornava ad Hogwarts, alla normalità. I flash delle vacanze tormentavano i sogni di Harry, ancora vividi, e avevano tutti il colore grigio tempesta degli occhi di Malfoy.

Per quanto ci provasse, Harry non riusciva a cancellarsi dalla testa l'espressione di Malfoy, lo sguardo pieno di disprezzo e di dolore. Ma il disprezzo non era per Harry. Era per se stesso.

"Io non capisco" esordí Ron, fermandosi in cima alle scale. Hermione lo guardò, sospesa sul primo gradino, rassegnandosi a fermarsi. "Perché dobbiamo farle noi, quelle pozioni?"

"Il professor Lumacorno l'ha spiegato ieri mattina, Ron" gli ricordò.

"Si, lo so. Ma sappiamo tutti che faccio pena, come pozionista"

Hermione sorrise. "Ma no, dai" Scambiò un'occhiata divertita con Harry. "Hai solo fatto esplodere l'ultima che abbiamo fatto"

"Ah ah" fece Ron. Represse una smorfia e riprese a scendere le scale al fianco di Harry ed Hermione. "Odio tutta questa cosa della pubblicità"

"La odio anche più di te, Ron" ribadí stancamente Harry. "Ma alla fine è per una buona causa"

"Suppongo di sì" Ron non sembrava ancora molto convinto, ma Harry sapeva che avrebbe fatto tutto quello poteva per aiutare la gente.

Hermione sospirò e aprí la porta dell'aula di Pozioni. Un forte odore di essenza di dittamo colpí Harry: una ventina di studenti erano già arrivati e si davano da fare, mischiando ingredienti e producendo tutte le pozioni che il San Mungo aveva richiesto. Lumacorno si aggirava per la stanza, felice come non mai e raggiante d'orgoglio per i successi dei ragazzi.

Harry scrutò la sala. Un gruppo di Tassorosso stava lavorando con i suoi compagni di Grifondoro, e dal quel tavolo provenivano schiamazzi e risate, gorgoglii e scoppi. Più in là c'era il gruppo dei Serpeverde al completo, a cui si aggiungevano Terry e Padma.

Harry incontrò lo sguardo di Malfoy, in un lungo istante. Il tempo sembrava essersi bloccato.

Non si era reso conto di quanto temesse di vederlo. Non aveva neanche preso in considerazione la possibilità che potesse incontrarlo, lì a fare pozioni per il San Mungo. Ma in realtà aveva senso, era logico: Malfoy era un abile pozionista, ed era naturale che Lumacorno avesse chiesto anche il suo aiuto. Non gli era ben chiaro perché avesse accettato. Non sembrava molto nel suo stile, aiutare persone che neanche conosceva.

Ma avrebbe dovuto pensarci, per prepararsi psicologicamente. E invece no: le emozioni lo travolsero, e si ritrovò di nuovo nel bagno al Ministero. Vedeva la battaglia che infuriava nei suoi occhi, indeciso se fargli del male o lasciare che i ricordi facessero male a lui. E aveva scelto la seconda opzione.

Lo aveva colpito, quel gesto. Malfoy aveva vissuto così tanto nell'ombra di uno stereotipo da cattivo che si era convinto di esserlo. Ma non lo era, almeno non in fondo.

Harry si ricordò di averlo visto abbassare la bacchetta, quella sera, sulla torre di Astronomia. Non si era mai fermato a riflettere troppo su quel gesto. Ma significava che Malfoy ci stava ripensando, che forse avrebbe preso in considerazione l'idea di passare dalla parte dei buoni. Tante morti si sarebbero potute evitare.

Ma non era successo. E se fosse successo non si sarebbe ritrovato lì a pensare quelle cose, in un secondo che sembrò infinito. Hermione lo tirò per un braccio e lui fu costretto a distogliere lo sguardo.

Ma quello che sentiva non lo lasciava mai. Lo sentiva forte e vivo, come una ferita aperta. Come un tatuaggio impresso con il fuoco sotto le palpebre.

                                * * *

"Questa era l'ultima" annunciò Pansy sorridendo, dando un'occhiata alla lista di pozioni da fare. "Abbiamo finito"

Truth or Dare? ||Drarry ffWhere stories live. Discover now