Capitolo 12

3.1K 375 284
                                    

Midoriya racchiuse il palmo destro sulle proprie vesti, all'altezza del cuore.

Che cosa sarebbero potuti essere, lui e Todoroki, non esisteva, ciò che avrebbe voluto Izuku, non esisteva.

Bakugo stava nelle sue stanze, seduto sulla sedia accanto al letto, a osservare il volto, rilassato e privo di preoccupazioni, di Kirishima dormire.

"se cadrai" ricordò parole "io sarò al tuo fianco".

"se vivrai" ripeté "io vivrò al fine di proteggerti da qualunque male".

"e se fallirò" si chinò su di lui "che gli Dei mi permettano di bruciare" accarezzandogli il viso con le dita.

"ti proteggerò con le fiamme" fu Kirishima con le palpebre serrate "finché i tuoi nemici non diverrabbo miei".

"finché il mio fuoco non ti ferirà" gli sorrise "solo a quel punto, ti lascerei andare" mentre portò la propria mano sopra quella di Bakugo.

"lo ricordi?" chiese Katsuki al rosso.

"Il mio clan era diverso dal tuo" aprì gli occhi "ma il legame di matrimonio non muta".

"dovresti riposare per la battaglia" gli ricordò.

"vuoi sposarmi, Katsuki?" si fece con la guancia più vicino al palmo della mano del compagno.

"quei due" guardò oltre Kirishima "mi hanno fatto capire che potremmo morire" abbassò il capo.

"sono un drago, credi che possano uccidermi?" si mise a sedere di fronte al biondo, Eijiro.

"chiunque può morire" gli rinfrancò la memoria.

"hai paura di perdermi?" sorrise.

"sì" alzò lo sguardo Katsuki, su quello di Kirishima "ci saranno altri draghi e se non mi ascolteranno, tu morirai".

Eijiro riuscì a cogliere la serietà delle sue parole.

"ho giurato di combattere al tuo fianco finché la vita non mi fosse stata strappata dal petto" afferrò la sua mano, stringendola, in modo da fargli capire che in quell'istante lui era lì, vivo, assieme a Bakugo "e mai avrei creduto che un giorno avrei pensato di sacrificare la mia vita per la tua di mia spontanea volontà".

Si erano conosciuti in circostanze incredibili i due.

Un uomo capace di mutarsi in una bestia e l'altro di assorbire il fuoco.

La prima volta che si accorsero che un legame tra loro si era insediato, fu quando l'altro stava per perdere la vita.

"se muori non te lo perdonerò mai, dovessi defecare sulla tua tomba" si alzò in piedi Bakugo "abbandonami e all'inferno pareggeremo i conti" andando ai bagni.

Izuku si trovò a vagare per la foresta, tra i pensieri affollanti che gli rimbombavano in mente e il senso di colpa di non aver accettato Shouto quando ne aveva avuto la possibilità.

"pensi che lui sia tutto, ma non lo è" una voce acuta fece la sua presenza.

Midoriya si voltò e vide Uraraka.

"vuoi avvisarmi della morte di qualcun altro? È in questo modo che trascorri il tempo?" rispose affatto dell'umore adatto.

"te lo ha detto no? Lui non ti ha mai voluto, non era che una fervida illusione di cui tu hai fatto parte" procedette lei.

"cosa vuoi?" s'innervosì Izuku.

"della tua lucidità, smetti di fare il bambino innamorato e comportati da uomo, la battaglia incombe e tu stai a pensare ad assurdità irreali e superficiali come l'amore" il volto della ragazza s'incupì.

"non è colpa mia se colei che è l'ultima strega dei quattro regni è nata senza una figura materna" rispose acido.

"questo non ha importanza" sbuffò lei.

"hai ragione, a me non può importare nulla né della tua vita che della tua infanzia, ma ti chiedo il semplice favore di non interferire nella mia" le parole gli uscivano acide e senza vita.

La rabbia prepotente che gli si formava in petto lo schiacciava.

"è giusto che le cose seguano il loro corso, e tu, la notte precedente, hai fatto la cosa giusta" e svanì.

La cosa giusta.

Abbandonare ciò che più desideri al mondo per non soffrire, così egoista da sembrare arrogante.

Todoroki stava chiuso nelle sue stanze, con la convinzione che la principessa gli sarebbe piaciuta, che giunta lei avrebbe potuto levarsi dalla testa Izuku.

Ma ciò non sembrava funzionare.

Avrebbe voluto che Izuku si opponesse, che lottasse per lui, come la madre un tempo ebbe fatto, finché non lo ferì, marchiandolo per sempre del suo odio.

Il giorno seguente Midoriya portò la mano sopra la maniglia della porta di Shouto, fece un respiro profondo, ed entrò.

"buongiorno" gli rivolse una riverenza.

Todoroki gli sorrise, debole.

Midoriya notò le occhiaie marcarlo ogni giorno sempre più permanentemente.

"non dorme, principe?" chiese, mentre si portò a fare il letto.

"chi riesce? in tempi di guerra?" rispose con voce dolce e pacata.

"ha perfettamente ragione" concordò Izuku.

"Midoriya" fece di scatto Shouto.

"sì?" rispose lo scudiero, con gli occhi brillanti di speranza.

Ma Todoroki scosse il capo.

"prepara due cavalli, voglio rivedere il lago un'ultima volta" e si chiuse nei bagni.


Stavo pensando scrivere una kiribaku, essendo la mia seconda otp dopo la tododeku.
Quindi se vi fa piacere la pubblicherei.
Spero vi sia piaciuto ♡ al prossimo capitolo

Flightless Bird // TODODEKUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora