Capitolo 37

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L'esercito del Nord marciava, mentre quello del Sud lo attendeva con inquietudine.

"Uraraka è tornata?" chiese con impazienza Midoriya, mentre si dirigava al battaglione in prima riga.

"no" rispose, privo di tensione, Shinso.

Izuku pregò che giungesse, con i suoi alleati, prima che la guerra sbocciasse nel suo più terrificante essere.

"Hitoshi, torna agli accampamenti" gli impartì un ordine, Midoriya.

"Sire, come chiunque altro presente in questo momento, io combatterò" sicuro delle sue parole, Hitoshi, rispose, mentre osservava la neve attecchire al suolo.

E immaginava, come il suo corpo sarebbe stato ritrovato in quel manto limpido, che da li, a pochi istanti, sarebbe stato coperto dall'odore ferroso e pungente del sangue, di soldati trucidati, pronti a sacrificare le proprie vite.

Midoriya non contestò, se voleva lottare per il proprio popolo, come poterglielo impedire?

Alle spalle dell'immenso esercito, un fuoco, dalle fiamme verdi, si espanse, dove all'interno, una figura imponente prese vita, dalla pelle color del rubino, come gli occhi del suo cavaliere.

Il drago prese il volo, con Bakugo sulla nuca.

"Kirishima" gli parlò Katsuki "non morire" e attesero, sopra le teste dei loro alleati, il nemico che avrebbero dovuto sbagliare per la vittoria.

Shouto, cavalcava, sentiva il petto pressanto da un costante tormento.

Finché non udì i ruggiti, di quelli che dovevano essere, i draghi del Nord.

Fuyumi non si guardò alle spalle, per capire da dove provenisse quel terrificante e letale suono, che si infranse come tuoni tra le nuvole.

Sopra le loro teste, tre possenti draghi, si dirigevano dove il Sud gli stava attendendo.

Dove Midoriya, gli stava attendendo.

"trova Izuku, portalo lontano dalla battaglia e torna al castello del Nord, fallo prima che nostro padre entri in guerra" gli spiegò, quando infine, Shouto, vide nei suoi occhi, paura.

"perché combatti Fuyumi?" le chiese, il fratello, tra un fiato e l'altro per via della corsa del destriero.

"lo saprai a tempo debito" e da lontano, le armature color ossidiana del sud, si distinsero dal freddo manto di neve "fratello".

Shouto cercò con lo sguardo Midoriya tra le retrovie, ma con suo gran dolore, lo trovò in testa all'esercito.

Per un'istante, credette che egli non fosse così stupido, ma si dovette ricredere.

Notò gli occhi smeraldini di lui scrutarlo, trucidarlo con essi, quasi odiassero la sua vista.

"il Sud è pronto ad offrirre un accordo per la pace" gridò, Izuku, per farsi sentire dal comandante dell'esercito.

Egli scese da cavallo.

"noi del Nord" sguainò la propria arma "non siamo pedine di voi ciarlatani" e rivolse lo sguardo a Midoriya, dopo aver scrutato l'intero battaglione "ma mi soprende, che un giovane Re, combatta in prima fila" fece due passi in avanti "ti fai onore, ragazzo" sorrise.

"Lord Stain" lo chiamò un soldato "le portiamo qui?" chiese.

"mi ero quasi scordato" acconsentì, con un cenno del capo.

Quattro uomini scesero dai loro destrieri, dove tre afferraro dalla nuca altrettante persone incappucciate, le quali Izuku, non riusiva a distinguere.

"Aizawa" chiamò, Midoriya.

"Sire" rispose disorientanto, il comandante dell'esercito del Sud.

"che significa" l'ansia lo divorava.

I tre incappucciati vennero spinti in ginocchio sulla neve, mentre il quarto soldato estrasse un pugnale.

"vedete Sire" guardò per un'istante gli sconosciuti, Stain "non amiamo chi entra nel nostro confine" tolse il primo cappuccio "soprattuto se è per trarre informazioni per ordine del Sud" e il volto di Momo venne scoperto.

Il viso graffiato, il labbro rotto, dove ancora rivoli di sangue freschi macchiavano il mento.

Strappò dal capo del secondo il cappuccio, Uraraka sembrò essersi strappata il labbro inferiore, quasi per non urlare si fosse morsa, un ferita le attraversava la fronte.

"Midoriya Inko, se non erro" e sfilò il terzo.

Izuku scese da cavallo, con il volto contorto in un'espressione di terrore e panico.

"io non vorrei davvero farlo, Sire" fece spallucce "ma gli ordini non giungono direttamente da me" voltò il capo, a dare un consenso all'uomo con il pugnale stretto tra le dita.

"non fatelo" gridò, Izuku.

Inko venne afferrata dai capelli, con la gola esposta alla lama, dell'arma, tagliente.

"madre" il cuore quasi gli esplose in petto.

La donna gli sorrise, con le lacrime a rigargli il volto "ti amo, figlio mio" fece, senza emettere alcun suono, solo un movimento lento delle labbra.

Midoriya cercò di raggiungerla, ma Aizawa lo trattenne.

"se ora vai, ti uccideranno" lo avvertì con un ringhio.

Izuku tremava.

"vi supplico, prendete me" sbraitò, con ogni parte del suo corpo che si disintegrava.

Non poteva perderla, non poteva perdere la donna che l'aveva cresciuto con amore e affetto.

"Il Nord, non dimentica".

E con un gesto rapido, la neve si tinse di rosso.

Vorrei sapere se vi urta il fatto di tutti questi riferimenti a GOT.
Dobbiate scusarmi, ma amo ogni singolo episodio di quella serie tv.
Comunque, se è così, evito di scrivere le citazioni sulla ff.
Spero vi piaccia ♡ al prossimo capitolo

Flightless Bird // TODODEKUWhere stories live. Discover now