Capitolo 31

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Le sfumature rosee dell'alba rendevano Midoriya e Todoroki due ombre.

Sotto a quell'arco, dei giardini reali, in cui si erano ritrovati a dichiarare i propri voti, di un matrimonio improvvisato.

"io, mi lego a te" fu Midoriya, avvolgendo la propria mano sinistra, con quella destra di Shouto, con una benda.

"per essere tuo ogni giorno della mia vita" procedette Todoroki, guardando il propro compagno come un sogno ad occhi aperti.

Credere che qualcuno di così puro, di così sincero, potesse risiedere al proprio fianco, gli fece riflettere che forse non meritava tanta gioia, nel vederlo sposarlo.

"in modo da unire il mio corpo" alzò il capo, dovo aver terminato, Izuku, guardando colui che sapeva di amare, di desiderare finchè non avesse emesso l'ultimo anelito di vita.

"e la mia anima, assieme alla tua" Shouto ricordava quelle parole come un'amaro ricordo della tragedia che colpì il suo sposo, quel giorno che scoprì che a causa sua, a causa del suo deviare dal percorso già prestabilito dal padre per lui, Midoriya fu torturato, finchè avesse avuto forze in corpo.

"io mi lego a te, di fronte agli dei" gli occhi di Izuku brillavano, a contatto con la luce di un nuovo giorno.

"per poter essere tuo, prima della morte ed oltre" terminò, Shouto.

Quanto avevano lottato, quanto ancora avrebbero dovuto farlo.

Eppure, uno scudiero era riuscito a rubare quel cuore di ghiaccio, che si era solidificato all'altezza del petto di Todoroki, sciogliendo quella spessa coltre con il fuoco di una passione che gli aveva travolti entrambi.

E mai come allora, un principe, un Re, si era permesso di sposare un'uomo, considerato esso una violazione, un oltraggio per una casata, una vergogna.

Midoriya sfilò dalle proprie tasche un'anello, limpido, dove all'interno, vi era incisa, in caratteri curvi "Ubi tu Gaius, ibi ego Gaia".

Shouto, ugualmente, gli consegnò la metà dell coppia, bensì essa fosse dorata.

"se sbagliassimo, a farlo" sussurrò, Midoriya, con le proprie dita tra le mani di Todoroki.

"stiamo decisamente sbagliando" si avvicinò a lui, tanto da poter sentire il proprio respiro farsi irregolare.

"eppure" fece Izuku "mi sento così in pace con il mondo in questo momento" alzò lo sguardo verso l'amato, convito sapesse di cosa stesse parlando.

"cosa vi è di più esaltante di infrangere le tradizioni?" gli soffiò sulle labbra, Shouto.

"tu" si aggrappò a lui con forza, Izuku "vi sei tu" e con prepotenza lo baciò.

Come poter pensare di perderlo, ora che quell'uomo non era che parte di lui, in quell'esatto istante.

Tra la gelida brezza mattutina, il sole, che lentamente sopprimeva ogni angolo buio, illuminava il sigillo di quell'unione.

"manca meno di una settimana" gli accarezzò il volto, Shouto.

"nulla cambierà" ripetè Izuku, più a se stesso che al compagno "torneremo a casa, insieme" deglutì sonoramente, quasi quelle parole gli sciogliessero la gola come acido.

"e se non fosse" tentò, il prince di casata Todoroki.

"è inciso sui nostri anelli, Shouto" gli fece ammenda, con insistenza, non ci avrebbe mai creduto, non voleva crederci "dove tu sei, li io sarò" citò la frase suo propri anelli.

"fammi lottare per te, permettimi di morire se è per proteggere colui che amo" gli occhi di Todoroki si fecero liquidi, quasi avesse perso ogni traccia di fredezza ostile che in origine lo caratterizzavano.

"se muori per me, non potrei mai perdonarmelo" gli sorrise, maliconico "perciò resta, resta al mio fianco, resta finchè tutti non cadranno, resta perchè sono io a chiedertelo, resta perchè tu lo vuoi".

Nelle stanze private dei consiglieri, si intratteneva, da notte fonda, una profonda e stressante discussione, su chi avrebbe ereditato il trono delle terre del Sud.

Ora spoglio e privo di potere.

"quel ragazzo è un bastardo" fece uno.

"proviene dai bassi fondi" intervenne un'altro "come potrebbe mai guidare un esercito, un popolo, un continente, se conquistiamo il nord?" chiese, sgomento.

"in lui risiede il sangue del nostro precedente grande Sovrano" fu un vecchio "vi impedisco di sradicare il nome dei Toshinori, ipocriti" insultò, acido.

"ma, Torino" cercò di farlo ragionare, uno di loro.

"Izuku Toshinori Midoriya, primo del suo nome, diverrà il futuro del nostro popolo" non  lo fece finire, sicuro delle proprie parole "questa è la sentenza finale" e si alzò, pronto a voltare le spalle ai suoi colleghi sbigottiti.


Probabilmente troverete degli errori di battitura, anche se spero tanto di no, dopo averlo revisionato.
Spero vi piaccia ♡ al prossimo capitolo

Flightless Bird // TODODEKUWhere stories live. Discover now