Capitolo 14

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"la sua influenza gli confonde la realtà" fu Endeavor.

Si trovava in una riunione privata assieme al fidato primo cavaliere Aizawa, per discutere del comportamento sempre più preoccupante del principe.

"potrebbe sempre rivelarsi positiva questa unione" tentò, sapendo di fallire, il soldato.

"non dire assurdità, dove si è mai visto un matrimonio tra uomini?" fece il Re disgustato "getterebbe disonore alla casa Todoroki" rifiutò all'istate l'idea con un movimento della mano.

"dunque come intende reagire Sire?" chiese Shota, convinto si sarebbe pentito di aver posto tale domanda.

"al calar del sole la principessa giungerà e prima che Shouto la incontri, parlerò con lui, mentre tu, condurrai lo scudiero alle segrete, facendo in modo che si ricordi permanentemente di abbandonare il palazzo e di non farsi vedere mai più" informò il comandante dell'esercito, Enji "se desidera il bene di mio figlio".

"vuole che torturi un ragazzino?" rispose sconvolto, Aizawa, ai piani del Re.

"se è per il bene del mio regno, lo farei anche uccidere" e se ne andò fuori dalle stanze.

Nelle scuderie del palazzo reale le mani di Shouto scorrevano sotto le vesti di Midoriya, accarezzandone la pelle, mentre quest'ultimo si perdeva tra le labbra del principe, con la foga del momento che lo privava di timidezza.

"toglitela" fu un sussurro ciò che ordinò a Izuku, Todoroki.

"insieme ai cavalli?" chiese con le gote arrossate Midoriya.

"non mi piace aspettare" lo informò facendo spallucce.

Izuku rise, avvolgendogli le braccia attorno al collo.

"il mio egoismo mi porterà alla forca" disse con voce cupa, lo scudiero.

"non lo permetterei, dovessi spezzare il collo al boia" gli occhi di Todoroki brillarono.

"è in questo modo che mi mostra il suo amore? Inizierei ad avere paura di lei, Principe" sfiorò le labbra con le proprie, mentre sentì le dita di Shouto stringersi sui suoi glutei.

"hai paura di me?" gli chiese guardandolo serio in volto.

Midoriya portò le mani ai lati delle sue guance e ne accarezzò l'epidermide.

Poteva sentire la temperatura variare da lato a lato, freddo come il rigido inverno a destra, caldo come il sole accecante d'estate a sinistra.

"io non sono la Regina" lo informò, guardandolo negli occhi, vedendo ciò che di più bello vi era nella sua vita, lui "non avrò mai paura di te, tu che significhi la mia Luna" una ciocca dei capelli pallidi di lui gli sfiorò le dita.

"il mio Sole e le mie Stelle"e si persero tra le labbra dell'altro.

Credendo che fosse la fine delle avversità la loro unione, ma fu che solo il principio.

"ehm ehm" entrò nelle scuderie il comandante Shota.

I due prontamente si divisero, con il viso avvolto dal rossore dell'imbarazzo e il cuore che minacciava di esplodergli in petto.

"Principe, il Re richiede alla vostra immediata presenza" lo informò, con voce cupa, quasi gli morisse in gola.

"Midoriya, porta dentro i cavalli e raggiungimi" si avviò.

"non le dispiace Principe se ve lo porto via? Vorrei potergli insegnare le basi del tiro con l'arco, per quanto sia visibile l'obbiettivo a quest'ora della giornata" la sua voce tremava, ma a Shouto non destò alcun sospetto.

Il comandante Shota non era che come un secondo padre.

"certamente" e uscì dalle scuderie.

"se fosse entrato qualcun altro" cercò di avvertire Midoriya, il capitano.

"non ci sarà più alcun bisogno di nascondersi" lo fulminò con lo sguardo, quasi senza volere.

"comprendo, sbrigati, dobbiamo muoverci" e si portò ad aspettarlo oltre le porte dell'ala del castello riservata ai cavalli.

Midoriya non comprese dove stessero andando, credeva che avrebbero eseguito l'allenamento nei giardini, ma sembrava essersi sbagliato.

Scendevano un numero infinito di scale e per un attimo, nella mente di Midoriya, gli sfiorò l'idea che stessero giungendo ai sotterranei.

"hai mai pensato a ciò che potrebbe accadere al Principe? Se la vostra relazione verrà resa di pubblico dominio?" disse Aizawa mentre portava tra le mani una fiaccola "l'erede al trono verrebbe deriso, come la sua autorità, mentre il nome dei Todoroki cadrebbe in miseria" terminò, la mano gli tremava.

"non vorrei mai esporlo a certe condizioni, ma" raggiunsero una stanza buia, dove il manto nero delle segrete avvolgeva pure il fuoco.

"non tieni a lui abbastanza da lasciarlo andare" lo guardò serio in volto, il Comandante.

"io lo amo" ma a quelle parole il fuoco gli sfiorò il volto, facendolo trasalire cadendo a terra.

"legatelo" ordinò Shota, mentre con la propria fece prendere fuoco le altre fiaccole situate nelle pareti, rivelando i corpi massicci e spaventosi delle guardie.

"che significa?" ma venne zittito, perdendo il fiato quando gli venne colpita la bocca dello stomaco con un pugno avvolto nel ferro dell'armatura di un soldato.

"ragazzo, non sei nella posizione di fare domande" e gli legò i polsi con catene in metallo, strette tanto da placare la circolazione lungo le dita.

"mi dispiace Midoriya, il Principe non può permettersi distrazioni" furono le ultime parole di Aizawa, mentre sfoderava la spada.

Shouto avanzò in sala del trono, la quale priva da qualsiasi forma di vita era solo a disposizione sua e del padre.

"le devo parlare pure io, Padre" lo informò.

"perfetto, ma ora discutiamo sui preparativi del matrimonio" sventolò la mano in sua direzione "vi sarà come ospite il grande All Might, mi aspetto tu faccia onore a me e alla nostra casa".

"il matrimonio non si farà" intervenne chiaramente il giovane "io non la voglio".

"invece lo farai, se non vuoi che alcun male venga fatto al tuo scudiero" minacciò il sovrano.


Ho deciso che "Luna della mi vita" & "il mio Sole e le mie Stelle" sarà la frase base delle mie Tododeku.

Comunque, gli autisti dei bus sono delle merde.
PAGO I TUOI STRAMALEDETTI QUATTRO EURO, DAMMI QUEL CAZZO DI BIGLIETTO.
No, è tardo, ma poverino.

dopo uno sfogo che non interessa ad alcuno, mi ritiro nel mio angolo di rabbia e auto controllo.

Spero vi sia piaciuto ♡ al prossimo capitolo.

Flightless Bird // TODODEKUDonde viven las historias. Descúbrelo ahora