コカイン

1.4K 141 30
                                    

Cocaina

Erano ormai passati 3 giorni da quando incisi il mio corpo a causa della mia vita andata a rotoli

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

Erano ormai passati 3 giorni da quando incisi il mio corpo a causa della mia vita andata a rotoli. Ora non so bene cosa provo, sicuramente confusione; ho paura di me stesso. Non capisco il perché ma mi sento stupido, se non so io come sto non può saperlo nessuno.
Non posso leggerlo in un libro o cercarlo su internet, e sono appunto qua per scoprirlo da solo.
A questo club di malati.
Malati, si.
Mi ero ripreso in un certo senso a dire il vero dopo il messaggio che mi aveva inviato Levi quella sera ma qualcosa andò storto, come sempre. L'ansia prese il sopravvento su tutte le altre emozioni. Così dissi di si, che potevamo incontrarci. Oggi. Ebbene sì, oggi devo incontrare la persona con cui scrivo da ben tre mesi; era l'ora devo dire.
Finalmente le storie di queste persone sconosciute sono finite...beh, non tutte sono sconosciute.
Mikasa e Armin fanno parte, come me, di questo club, ma loro hanno "problemi" minori. Molto minori. Io sono totalmente un caso perso.
Questo lo dico sia io sia Hanji, la persona che aiuta queste persone a stare bene con se stessi.
Hanji, la conosco da molto tempo, anche lei ha perso la famiglia in quel "omicidio in grande stile". Dannato giorno di primavera.
Zoe Hanji, una persona meravigliosa, davvero. Ha molte qualità ed è una persona estremamente organizzata, come gli altri due miei amici, fratelli, tra l'altro.
Esco dalla porta che separava qualche secondo fa me dal mondo esterno, in quel momento illuminato da un bellissimo e potente sole.
Sento una leggera vibrazione provenire dalla mia tasca, il mio telefono.
Lo afferro e vedo una chiamata persa da Armin.
Lo richiamo.
Uno squillo.
Due.
Tre...
Quattro...

« Ehi! Come stai? Finita la tua sessione di "psicologia"? » Domanda il biondino dall'altro capo del telefono.

« Si...sono emozionato. Sai perché, non chiedere. »

« Chissà com'è, raccontaci poi. »

« Certo...E Mikasa? L'hai sentita oggi? »

« Sono proprio qui. » Esclama tenendo un tono di voce fermo.

« Ah, ciao Mikasa! Che dovrei fare? »
Domando accorgendomi solo dopo di aver chiesto un consiglio alla persona più apatica del mondo. Sarebbe capace persino di dire di rifiutare l'uscita e tornare a casa.

« Lo chiedi a me? » Domanda. Ecco, immaginavo avrebbe risposto così.

« Segui il tuo istinto. Sorridi spesso, ma non troppo. Cioè, sorridi ma non tanto da sembrare un imbecille. Poi non giocare con la chiave al collo, ti chiederà sicuramente cos'è. Attira l'attenzione, capisci? Non andare in panico, mostrati tranquillo. » Dice entusiasta Armin.

« D'accordo. Spero che andrà tutto bene. »
Rispondo un po' agitato.

« Perché non dovrebbe? »
Sento all'unisono. Ma l'altra voce non è Mikasa, la sento provenire dietro di me.

« Tu dovresti essere Eren, vero? »
Domanda.

DRUGS; | ereriWhere stories live. Discover now