All over again

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"Davvero?" Chiese Niall, dopo qualche minuto che Zayn ebbe finito di raccontare.
"Be' okay" cominciò Harry, "Era una persona di merda, ma non lo meritava".
"Nessuno lo merita" concordò Zayn.

"Era una persona anche lui..." disse, "Ed è anche stato il mio migliore amico".
Un po' si sentiva amareggiato. Due morti, una dietro l'altra. Non ne era certo, ma potevano essere accadute entrambe a causa sua.
Liam gli aveva ripetuto che non era a causa sua neanche la morte di sua madre, ma lui continuava a pensare che, se lui non fosse stato gay, nulla di tutto quello sarebbe successo. Era stato tutto un susseguirsi di avvenimenti, tutto era caduto a terra in stile domino.

Era anche vero che non era colpa sua se era gay. E che tutto quello era colpa della mentalità chiusa di suo padre.

Si trovavano al campo, prima della partita di Louis e Liam, sugli spalti. Zayn aveva appena finito di raccontare la situazione a Harry e Niall, e si era reso conto che ricordarla e parlarne era un po' come riviverla: bruttissimo.

"E ora?" Chiese Louis. "Ed ora cosa?" Ripeté il pakistano.
"Perdonerai tuo padre?".
"Penso di non avere altra scelta", sospirò, "Anche se, ovviamente, dentro di me non sarà mai perdonato".

Liam annuì, "È stato troppo tardi" disse, "Sono arrivato troppo tardi".
Zayn si girò a guardarlo, agrottando le sopracciglia, "Non c'entri. Sarebbe successo tutto ugualmente".
Liam scosse la testa, ma quando stava per parlare, Zayn alzò la mano per fermarlo:"Non è vero".

La partita cominciò poco dopo, per questo i cinque abbandonarono il discorso per un bel po'.

***

Un bel po', tanto che passarono i giorni, quasi una settimana, senza parlarne.
Nessuno sembrava volerlo fare, Zayn per primo non voleva, così le ore passavano, e tutti e cinque facevano finta di niente.

Anche se ignorare la morte di uno studente risultò difficile. Tutti ne parlavano e sembravano tutti dispiaciuti di non aver avuto modo di conoscerlo meglio. Tutti si domandavano se avrebbe potuto essere un buon amico, o un buon fidanzato. Ma anche solo un conoscente.  Nessuno, davvero pochissimi studenti, ricordavano il suo volto.

Zayn non aveva potuto non pensare che aveva avuto una morte davvero triste. Con nessuno, se non la sua famiglia, ad avere di lui un ricordo bello e vivo. Gli sarebbe piaciuto davvero poter ricordare di lui solo la figura di migliore amico, un po' stronzo ma che riusciva a farlo sorridere.

Non erano mai stati quel tipo di migliori amici che cercano nell'altro un sostegno morale. Facevano cazzate insieme, o meglio, James convinceva Zayn a fare cazzate insieme perché "Dai, sai che figata?", e poi se ne pentivano. Ma insieme si divertivano.
Zayn non aveva mai conosciuto quella parte maliziosa di James su lui stesso. Non avrebbe mai voluto conoscerla: alcune cose è meglio che rimangano segrete.

Zayn, disteso nel suo letto in una notte tra il sabato e la domenica, si ritrovò a ricordare i momenti vissuti con James.

Primo anno di liceo: stessa classe, uno dei due era completamente disperso, l'altro era con i suoi amici. L'ultimo era di sicuro più estroverso. Ma vide il primo e pensò che sarebbero potuti andare d'accordo. Gli si avvicinò e cominciò a parlarci. Scoprì che aveva ragione.
Passarono i mesi e James portò il suo nuovo amico in discoteca con altre persone. Nulla di strano.

Secondo anno di liceo: erano già molto legati. Zayn si rese conto che James non era come gli amici che aveva sempre avuto.
Tutti avvertirono Zayn di stare attento, perché quel biondo avrebbe potuto rovinarlo.
Il giorno di Halloween, quell'anno, stavano tirando uova alla porta di casa del professore di matematica -perché aveva messo quattro ad entrambi il giorno prima- ed all'improvviso l'uomo aprì la porta. Zayn vide solo che l'uovo che aveva appena tirato gli arrivò dritto in faccia, poi entrambi si diedero a gambe levate.

Shy Means Cute {Z.M.} Where stories live. Discover now