9. Un giudizio troppo avventato

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Levi's pov
Il corvino chiuse la finestra della piccola camera del motel e si avvicinò al letto, guardando la [c/c]. Stava ancora dormendo profondamente, beandosi del calore sotto le coperte, mentre un avambraccio era penzolante fuori.

Levi si piegò sulle ginocchia per guardarla meglio. Lui si era addormentato sulla poltrona e aveva dormito per circa 3 ore, finché la sua cara insonnia non gli diede il buongiorno, nonostante il sole non fosse ancora sorto. Infatti, erano le 4:30 quando aprì gli occhi. Avrebbe potuto svegliare la ragazza e riportarla a casa o dove diavolo vivesse, ma preferì lasciarla dormire ancora e non disturbare il suo sonno.

Lentamente, le spostò un ciuffo di capelli da davanti al viso, cercando di non svegliarla. Ma appena si rese conto di quel che stava facendo, ritrasse immediatamente la mano, alzandosi.

"Che cazzo mi è preso..." Si domandò, tirando fuori dal portafoglio un paio di banconote da 50€, che posò sul comò vicino alla borsa della giovane.
Guardando l'ora, decise di svegliarla.

-Hey, mocciosa. Svegliati.-

Non ricevette nessuna risposta, quindi decise di scuoterla leggermente.
Dalle labbra della [c/c] uscì un piccolo mugolio, girandosi poi dall'altro lato del letto.

-Non lamentarti ed alzati.- Velocemente, alzò le lenzuola, scoprendole il corpo praticamente seminudo, ancora vestita come la sera prima.
Ci fu un altro suono inarticolato da parte della giovane, che non voleva saperne di alzarsi.

-Cosa mi tocca fare...- Sussurrò tra sé e sé Levi.

In un attimo, girò la [c/c], facendola rotolare fino a bordo letto. Aspettò qualche secondo in attesa di una risposta e dato che, di nuovo, non arrivò, non aspettò oltre e la buttò giù.

Questa volta la ragazza mugugnò di dolore, aprendo così gli occhi. -Ma che cazzo fai, idiota?!- Domandò tutt'altro che tranquilla, cercando di alzarsi.

-Non ti volevi svegliare, che altro avrei dovuto fare?-

La ragazza si massaggio la testa, alzandosi a fatica. -E ti sembra il caso di buttarmi giù dal letto?-

-Certo. Ora dammi il cellulare.-

-Cosa?-

-Ti ho detto di darmi il tuo cellulare. Poi te lo restituirò.- Ripetè lui.

La giovane dopo un paio di secondi, aprì la borsa e tirò fuori il cellulare che, dopo aver sbloccato, diede a Levi.
Lui lo prese e in contemporanea tirò fuori dai jeans anche il suo. Anzi, uno dei suoi due cellulari. Uno per il lavoro ed uno per le chiamate private. In quel momento stava usando quest'ultimo.
La prima cosa che notò del cellulare della ragazza fu lo sfondo, ovviamente. Ritraeva un selfie tra lei e altri tre ragazzi, probabilmente della sua stessa età a giudicare dal loro aspetto.
Non rimase molto a guardarla, iniziando a digitare qualcosa su entrambi i cellulari, rimettendo il suo in tasca subito dopo aver finito e ridando l'altro alla [c/c]. Lei, confusa, lo riprese e cercò di capire cosa avesse fatto il corvino.

-Ti ho salvato il mio numero, nel caso succedesse di nuovo qualcosa.- Incrociò le braccia quest'ultimo, aspettando una risposta.

-Oh.- Fece soltanto lei mentre continuava a guardare lo schermo. -Grazie...-

Levi fece schioccare la lingua sul palato. -Prenditi i soldi che ti porto a casa. Sono quasi le 7.-

-Quasi le 7?!- Domandò la ragazza.

-Non è stata un'impresa semplice svegliarti, sai?- L'uomo si mise le scarpe ai piedi e la giacca.

La giovane ritirò velocemente il cellulare e i soldi in borsa, mettendosi in seguito anche lei la giacca e le scarpe e seguì il corvino fuori dalla camera.

𝐉𝐮𝐬𝐭 𝐒𝐞𝐱... 𝐎𝐫 𝐌𝐨𝐫𝐞? «Levi x Reader»Where stories live. Discover now