23. Tragedia

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[T/n]'s pov. Mattina del 7 gennaio
Aprii gli occhi a fatica. Non riuscivo nemmeno a tenerli per più di due secondi aperti, trovando difficoltà anche nel girarmi, a causa del forte mal di testa. Mugugnai di dolore nel tentativo di alzarmi e mi guardai un po' intorno, tenendomi la mano sulla fronte. Non era la mia camera, nemmeno il monolocale di Petra. Non capivo dov'ero finita, ma soprattutto come ci ero finita.

Ero in una stanza da letto molto grande, il doppio almeno della mia probabilmente. Ero sdraiata su di un letto matrimoniale, sotto a delle lenzuola scarlatte che dal lato opposto al mio erano in disordine.
Davanti a me c'era una porta, sulla parte di sinistra una poltrona, mentre tra la porta ed un'altra, posta sulla parete di destra, c'era un cassettone, con sopra vari oggetti ed uno specchio. Ai contorni, il muro era sbiadito, come se prima ci fosse stato uno specchio o qualcos'altro di più grande.
Ai piedi del letto c'era una grande cassapanca, con sopra alcuni abiti, tra cui i miei. Confusa, sollevai le coperte, notando che avevo solo un enorme felpone blu addosso, che però non apparteneva a me. Annusai una manica, sentendo un leggero odore di lavanda. Capii allora che non era di Eren, perché i suoi vestiti odorvano sempre di pesca.

Il mio sguardo cadde alla mia destra, dov'era situata una gigantesca libreria, piena di libri, messi poi in secondo piano da funko e alcune action figure.

Sono finita a casa di un nerd...?

In un piano, quello più alto, c'erano vari libri di filosofia, pedagogia e...manga?
Al piano sotto c'erano vari libri horror, la maggior parte di Stephen King.
Ancora sotto, c'erano i libri di Game of Thrones ed Harry Potter, con davanti le rispettive funko.
Al penultimo piano invece, tanti libri del genere giallo, la maggioranza di Agatha Christie.
Mentre all'ultimo, CD musicali, album e dischi in vinile, per lo più di musica rock, blues e jazz.

Chiunque abitasse in quella casa, aveva tutta la mia stima.

La mia attenzione venne distolta dalla libreria a causa di un miagolio. Mi girai di scatto e vidi un gatto nero saltare sul letto e stiracchiarsi, guardandomi curioso con i suoi grandi occhi verde chiaro. Si avvicinò lentamente a me, odorandomi. Allungai una mano verso di lui e, inizialmente, si ritrasse, ma poco dopo si riavvicinò e sfregò il muso sulla mia mano, facendo le fusa quando cominciai ad accarezzarlo.
Ero così occupata a coccolare il gatto, che non mi accorsi nemmeno della porta affianco alla libreria aprirsi. -Vedo che avete già fatto amicizia.-

Mi girai di nuovo e vidi appoggiato allo stipite un certo corvino che conoscevo fin troppo bene.

-Levi...?-

-Finalmente ti sei svegliata, mocciosa.- Rimase fermo a guardarmi. -Ti vado a prendere la colazione.-

Se ne andò lasciando la porta aperta e me confusa.
Cosa ci facevo a casa di Levi? Nella sua camera da letto?

Rivolsi di nuovo il mio sguardo sul lato opposto del letto, disfatto.

Possibile che avessimo dormito insieme? O addirittura fatto sesso...?

Mentre cercavo di ricordare qualcosa della sera prima, ritornò Levi con tra le mani un vassoio da letto, che poggiò sulle coperte sopra le mie gambe, dopo che io a fatica mi fui seduta. Non seppi dir nulla, ancora troppo scombussolata e con la testa che ancora mi girava.
Ma fu lui il primo a parlare.
-Ricordi qualcosa?-

Pensai interdetta, non venendomi in mente quasi nulla.

-Ricordo...che sono andata al ristorante giapponese con Petra e due suoi amici e poi... Siamo andati da qualche altra parte... In discoteca...- Risposi incerta.

𝐉𝐮𝐬𝐭 𝐒𝐞𝐱... 𝐎𝐫 𝐌𝐨𝐫𝐞? «Levi x Reader»Where stories live. Discover now