29. Dubbi

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Arrivammo davanti al bar in cui lavorava Armin e Mikasa si fermò.

-Voi andate nel retro del locale, chiamiamo noi Armin e Claire.- Entrò poi nel bar insieme ad Eren.

Io e Petra facemmo come ci aveva detto la corvina ed io iniziai ad agitarmi, facendo avanti e indietro a testa bassa.

-[T/n], calmati un po'.- Tentò di tranquillizzarmi Petra, ma prima che potessi risponderle spuntarono da dietro l'angolo Mikasa ed Eren, seguiti da mia madre e mio fratello.

Alla loro vista persi qualche battito e non seppi come comportarmi in un primo momento, distogliendo il contatto visivo.
Rimasi immobile, mentre mia madre fece qualche passo avanti e, se non fosse stato per Petra che mi diede una piccola gomitata, avrei continuato a tenere lo sguardo basso. Incontrai così gli occhi azzurri di mia madre, che mi fissava con un espressione che non riuscivo a decifrare. Socchiusi le labbra, pronta a dire qualcosa, tuttavia mi bloccai appena mi resi conto di trovarmi stretta tra le sue braccia, mentre mi accarezzava delicatamente i capelli. Sentii allora un bellissimo calore per tutto il mio corpo. Un calore che non sentivo da molto tempo.

-Lo sai che ti voglio e ti vorrò sempre bene, qualunque cosa succeda, vero?-

Sentii gli occhi gonfi, pieni di lacrime, e ricambiai quella stretta così piacevole.

-Avrei rispettato qualsiasi tua scelta, se fatta per il bene altrui, senza pensare solo ed unicamente a te stessa. Ma non avrei mai pensato che ti potessi spingere così in là per noi...-

-Lo so, mi dispiace... Ma non sapevo che altro fare... Non volevo perdere papà...-

-Lo so che non volevi, nessuno lo voleva.- Disse mia madre, con il tono di voce spezzato. -Dispiace anche a me che tu ti sia sentita in dovere di compiere un simile gesto per la nostra situazione familiare. Sono un disastro come madre...-

-No che non lo sei. Mi hai cresciuta come se fossi la tua vera figlia. E per questo ti sarò grata per sempre. Sei la miglior mamma che potessi mai desiderare.-

Dalle labbra di mia madre scappò un singhiozzo e mi strinse ancora di più, rimanendo così per una ventina di secondi almeno.
Appena ci staccammo, vidi anche Armin avvicinarsi a me e mia madre si fece da parte. Aprì leggermente le braccia e si lasciò andare ad un sorriso, mentre io non aspettai altro a stringerlo, felice.

-Io ti conosco. So che non saresti mai capace di fare una cosa del genere per sfizio... Perdonami se ti ho... Se ti abbiamo fatto pensare di odiarti. E se tornassi indietro nel tempo, a quel giorno in cui ti vidi all'orfanotrofio, sotto quell'albero, tutta sola... Non esiterei a volerti ancora come sorella. Non smetterò mai di volerti bene come una vera sorella, sappilo.-

Sentii il viso bagnarsi ancora più di lacrime, prima di rispondere.
Mi staccai poi anche da lui e, nel girarmi, vidi Petra davanti a mia mamma, con la schiena china in avanti.

-M-mi dispiace se ho fatto correre tutti questi rischi a vostra figlia. Non so davvero come scusarmi.-

Mia madre senza dir nulla si avvicinò a Petra e le poggiò due dita sotto il mento per sollevarle dolcemente il capo e fissarla attentamente negli occhi.

-Tu non sembri una cattiva ragazza. Non credo nemmeno che tu faccia questo lavoro per hobby.- Le sorrise gentilmente, facendo sussultare la mia amica.

-È così infatti!- Mi intromisi io. -È stato l'unico lavoro che le ha permesso di andare avanti fino ad adesso. E inoltre... Se non fosse stato per lei, probabilmente mi sarebbe successo qualcosa...- Finii in un sussurro.

-Bisogna aggrapparsi a tutto per poter vivere, in questo posto...-

Petra sorrise malinconica alle parole di mio fratello e annuì con il capo.

𝐉𝐮𝐬𝐭 𝐒𝐞𝐱... 𝐎𝐫 𝐌𝐨𝐫𝐞? «Levi x Reader»Nơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ