31. Non abbandonarmi più [+14]

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Per le persone a cui turbano leggere scene di sesso, metterò un asterisco all'inizio e alla fine di quella parte, così potrete saltarla (tanto so che non lo farà nessuno, pervertite.)
Detto questo, buona lettura❤

Il suo amore, il suo amore... Tutto ciò che voglio è il suo amore.
Quella fatale fantasia di lei, sono ubriaco di piacere.
Lei mi vuole, le appartengo, mi ferisce. Bene, desidero sempre di più.
Qualcuno chiami il dottore mi ferma e mi dica: l'amore è una malattia, una dipendenza, un'overdose.
Diventa più difficile da controllare col passare del tempo, mi innamoro sempre più di lei.
Troppo sei tu, il tuo amore è un'overdose.

Ci fermammo davanti all'entrata della casa di Levi con le valigie appresso e la neve che continuava a cadere. Levi mi fece entrare per prima, così che potessi posare le valigie in un angolo e togliermi le scarpe. Lui accese le luci e fece lo stesso, mi aiutò a sfilarmi la giacca e si levò anche lui la sua e la sciarpa.

-Vuoi qualcosa da bere?- Mi superò andando verso le scale.

Io negai con la testa e lui salii al piano di sopra senza altre domande. -Vado solo un attimo in bagno.-

Sentii i suoi passi al piano di sopra e io ne approfittai per guardarmi un po' intorno, siccome la scorsa volta in cui venni non ne ebbi nemmeno il tempo.
Alla fine del corridoio c'era una porta finestra, da cui si poteva andare in un terrazzo.
Sul lato sinistro del corridoio c'erano due porte, su cui una c'era attaccato un biglietto.

"Ho detto a Pixis di andare a dormire in un motel per sta notte e prendersi un giorno libero. In camera tua ho portato un sacchetto con una cosina che ho preso alla farmacia con Farlan, perché so che ne avrete bisogno. La tua Onee-chan <3"

-Isabel?- Supposi, con quel poco che sapevo di giapponese. E probabilmente, Pixis era l'anziano maggiordomo che mi aveva aperto la porta la scorsa volta.

Decisi di non curiosare nelle stanze e seguii Levi al piano di sopra. Spuntai in quella che era una sala da pranzo, con a sinistra l'angolo cucina. Davanti a me c'era un'altra porta che decisi ancora di ignorare e attraversai il corridoio a destra.

Che bella casa... Pensai, guardando fuori dalle enormi vetrate ai lati del corridoio, da cui riuscivo ad ammirare ancor meglio la lunga piscina.
Arrivai alla fine del corridoio e mi fermai appena vidi un pianoforte a coda bianco. Mi avvicinai ad esso e ci passai una mano sopra. Sembrava nuovo di zecca da quanto luccicava.
Decisi di sedermi sullo sgabello, anch'esso in pelle bianca e fissai a lungo tutti i tasti, prima di posare un dito sul Do centrale. Feci poi una semplicissima scala di Do maggiore, quando notai la presenza di Levi al mio fianco.

-Lo sai suonare?-

-Da piccola ho preso qualche lezione, ma ora non ricordo più granché...- Sorrisi nostalgica.

Il corvino si piegò verso di me e si mise a suonare un paio di accordi con la mano sinistra.

-Mi suoni qualcosa?- Domandai d'istinto, lasciandolo per un paio di secondi interdetto.

Senza dir nulla mi fece segno di spostarmi leggermente verso sinistra, così che potesse sistemarsi affianco a me. Guardò i tasti per alcuni attimi, prima di iniziare a suonare.

River flows in you di Yiruma Riconobbi all'istante la canzone, chiudendo gli occhi per farmi cullare da quella splendida melodia.
Il corvino smise di suonare verso la metà e si alzò di scatto, lasciandomi confusa.

-Seguimi.- Disse semplicemente facendo qualche passo verso il corridoio, aspettandosi che io lo seguissi.

Mi portò fino alla sala da pranzo e mi fece entrare nella stanza lì vicino, scoprendo che era la sua camera da letto.
Il giorno in cui mi aveva portata qui, venendo a recuperarmi alla discoteca, ero uscita con così tanta fretta da non avere il tempo di memorizzare ricordare la posizione della stanza. Ero troppo preoccupata per papà...

𝐉𝐮𝐬𝐭 𝐒𝐞𝐱... 𝐎𝐫 𝐌𝐨𝐫𝐞? «Levi x Reader»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora