36. La Volpe

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Aprile, sabato.

Arrivai alla porta d'entrata e feci due passi indietro per prendere le chiavi di casa dal tavolino vicino all'entrata. -Io esco!- Urlai per farmi sentire da mia madre.

-Ti sei ricordata le chiavi? Ti ricordo che tra poco vado a lavorare.- Mi urlò lei dalla cucina.

-Certo. Tanto torno tra poco, vado solo a portare il cellulare ad Armin e prendo il solito caffè di tutti i giorni.- Le risposi, con in tasca il cellulare che mio fratello si era dimenticato a casa.

Salutai così mia madre e uscii di casa.

Parecchie cose erano cambiate in nemmeno due mesi dal matrimonio di Erwin e Hanji. Una tra tutte, il rapporto con mia madre e mio fratello. Sembrava tornato tutto come prima, eccetto per due cose: la mancanza di papà e l'insonnia di mamma.
Capivo che in parte era causata anche da me e a dimostrarlo erano le "visite" in piena notte in camera mia. Non era per mancata fiducia, ma per la paura di non trovarmi nel letto a dormire. E potevo capirla dopotutto...

Anche con Mikasa ed Eren tutto era come sempre, nonostante la gelosia di quest'ultimo nei confronti di Adrien. Infatti, il mio rapporto con lui era più stretto da quando Petra era partita con Nicole. Questo perché avevamo la scusa delle video chiamate con Petra per vederci spesso e approfittarne per chiacchierare tra noi con una birra. Nonostante io non sapessi praticamente nulla di lui, eccetto che fino a non molto tempo fa lavorava come stripper e, ancor prima, come gigolò. Così conobbe Petra e Nicole.

Mentre ero sul bus mi arrivò un messaggio e subito guardai dalle notifiche l'emittente.
Sospirai non appena i miei occhi si posarono sulla frase che aveva scritto Levi e spensi il cellulare senza aprire il messaggio.
Mentre la situazione con la mia famiglia, gli amici e la scuola era migliorata, con Levi era peggiorata. Era eccessivamente geloso e iperprotettivo. Quando uscivamo mi teneva esageratamente stretta a sé e chiunque posasse lo sguardo su di me, anche solo per un attimo, lo guardava in cagnesco e mi tirava via, più vicina a lui. Quando invece non eravamo insieme capitava fin troppo spesso che mi mandasse messaggi in cui mi chiedeva dov'ero, che facevo e se ero con Adrien o Eren. Alcune volte gli mentivo, pur di non farlo preoccupare.

Scesi dal bus, arrivata a Trost, e mi diressi verso il bar.

Mi piaceva che si preoccupasse per me e volesse proteggermi. Ma era troppo in quel modo. E non era la relazione che volevo questa.
Non ne avevo ancora parlato con nessuno e, come se non bastasse, aveva già iniziato a girare voce per Trost e Shiganshina, a causa della sempre presente "vecchia", che mi frequentassi con un riccone solo perché prima ero una prostituta. Visto da un certo punto di vista era vero dopotutto. Ma stavo con Levi perché lo amavo, senza secondi fini. Ma questo chi non mi conosceva non lo poteva capire purtroppo.

Sovrappensiero, aprii le porte a vetro del locale e salutai Connie dietro al bancone.

-Il solito?-

-Come sempre. Dov'è Armin?- Mi sedetti davanti a bancone.

-È nel retro. Il tuo caffè arriva subito Milady.-

Gli sorrisi e mi misi ad aspettare Armin e il caffè.

Apprezzavo anche che Levi avesse smesso di fumare per me e non mi vedesse solo per fare sesso molte volte. Mi aveva dimostrato che le sue vecchie abitudini non erano più un problema, tuttavia non potevo accettare la sua eccessiva presenza nella mia vita. Dovevo parlargli.

-[T/n]!-

Mi girai nel sentire il mio nome e, sorpresa, guardai la donna. -Na...Naomi?-

-Che coincidenza trovarti qui!- Mi guardò dall'entrata del locale. -Già che sei qui, perché non ti siedi ad un tavolo con me e parliamo un po'?- Mi invitò a seguirla ad un tavolo in un angolo del ristorante.

𝐉𝐮𝐬𝐭 𝐒𝐞𝐱... 𝐎𝐫 𝐌𝐨𝐫𝐞? «Levi x Reader»Where stories live. Discover now