"Sono a casa" [FINALE ALTERNATIVO 1]

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-[T/n], dobbiamo mettere i bagagli sul nastro.-
Petra mi si fermò davanti, indicandomi con lo sguardo il nastro trasportatore poco distante.
Dopo un attimo di esitazione mi alzai e la seguii, dove Nicole aveva già depositato le sue valigie.
Seguì a lei Petra, mentre io tentennai e rimasi dietro di loro a guardarle.
A quel punto, Petra mi guardò e prese una delle mie valigie.
-Pronta?-
Feci un respiro profondo e annuii. -Pronta.-
Posai allora l'altra mia valigia, convinta a partire.

Se fosti partita per la Nuova Zelanda.

5 anni dopo
Misi finalmente piede fuori dall'aeroporto e presi una boccata d'aria autunnale.

-Dio mio che caldo!-

-Non siamo più a Wellington, Petra.- Le risposi ridendo, vedendo la mia amica già affannata.

Raggiungemmo l'auto di Adrien (dopo averla cercata per una decina di minuti) e dopo il suo lungo abbraccio con Petra, sistemammo le valigie nel portabagagli e salimmo. Diedi l'indirizzo della casa di mia madre e Armin ad Adrien e partimmo.
Mentre i due davanti iniziavano già a battibeccare, io guardavo pensierosa fuori dal finestrino.
Dopo cinque lunghi anni io e Petra eravamo tornate dalla Nuova Zelanda. Lei con il desiderio di vedere Adrien ed io con il desiderio di vedere la mia famiglia e i miei amici. Ci eravamo sempre tenuti in contatto, ma la voglia di vederli di persona e poterli abbracciare era tanta. E dopo la mia partenza, parecchie cose erano cambiate. A iniziare dal trasferimento di mamma e Armin a Trost, Mikasa all'università ed Eren con un lavoro (da un paio d'anni era diventato più facile trovare lavoro, grazie al cielo). Inoltre, Armin era alla ricerca di un appartamento per andare a convivere con la sua fidanzata.
Ma anche io ero cambiata molto, a partire da una nuova acconciatura e un nuovo stile nel vestire.

Ero talmente assorta nei miei pensieri che mi resi conto di essere arrivata solo quando Adrien parcheggiò l'auto e mi chiese se era questa la casa.
Non dovetti nemmeno rispondergli, siccome una donna spalancò la porta e la riconobbi subito.

Scesi e le andai in contro, con le lacrime agli occhi. -Mamma...-

-Tesoro mio, come sono contenta di rivederti! Ma fatti un po' vedere!-

Mentre mia madre mi faceva fare delle veloci piroette su me stessa, Adrien tirava fuori la mia valigia dall'auto e, dopo avermela data, salutai lui e Petra prima che se ne andassero.

-23 anni... Sei cambiata molto, [T/n]!-

-Tu per niente, mamma.- Le risposi mentre entravamo in casa, tenendo la bocca chiusa per quanto riguardava qualche ciuffo di capelli bianchi, che mi ero sempre presa la precauzione di non farle notare in videochiamata.

Raggiunto il salotto, impegnata com'ero a guardarmi intorno e a notare, con non poca malinconia, la poltrona di papà in un angolo, mi spaventaii quando qualcuno mi venne ad abbracciare e, come se pesassi una piuma, mi sollevò in aria per farmi girare tra le sue braccia. Capii subito di chi si trattava.

-Così mi soffochi, Eren!- Risi mentre lo stringevo a mia volta.

-Cristo, non ti vedo da cinque anni!- Mi rispose prontamente, mettendomi a terra per permettere a entrambi di squadrare l'altro. E solo ora potevo notare l'effettiva lunghezza dei suoi capelli, ora lunghi fino alle spalle e che teneva legati alla bene meglio dietro la nuca.

Subito dopo, dalle scale scese Mikasa, che mi diede lo stesso trattamento di Eren. A differenza di quest'ultimo, lei si era tagliata i capelli ed ora erano molto più corti.

Ma quello che ero più curiosa di vedere, era Armin. E i miei desideri vennero subito saziati.
Mio fratello infatti spuntò dalla cucina e non potei fare a meno di ridere. La prima cosa che mi sorprese molto fu quanto era diventato alto. Ormai raggiungeva e quasi superava Mikasa. La seconda cosa che mi sorprese, anche se meno dato le videochiamate, fu la sua nuova acconciatura. Si era tagliato i capelli ed ora, oltre che sembrare più maturo, risaltava i suoi lineamenti.

𝐉𝐮𝐬𝐭 𝐒𝐞𝐱... 𝐎𝐫 𝐌𝐨𝐫𝐞? «Levi x Reader»Where stories live. Discover now