Capitolo 16; Svezia

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<<Cado. Cado. Cado. Cado.>> ridacchiai guardando Louis attaccato alla ringhiera mentre cercava di muoversi sul ghiaccio.

<<Andiamo, non è difficile.>> dissi pattinando accanto a lui sentendomi leggero, libero. <<devi solo stare in equilibrio.>> mi appoggiai alla ringhiera mentre lui mi rivolse occhiate di fuoco.

<<Certo, facile per te. Da quanti hanno è che pattini? Tre? Quattro?>> domandò guardandosi i piedi mentre tentava di non cadere di faccia.

Era così tenero, sembrava un cucciolo smarrito. Per non parlare del suo abbigliamento: skinny jeans neri e una delle mie felpe del merchandise.

<<Veramente pattino una volta all'anno.>> scrollai le spalle facendolo sospirare.

<<Papà.>> ci voltammo salutando Freddie e Beau che si tenevano la mano mentre pattinavano. <<Perché non ti stacchi dalla ringhiera?>> domandò facendoci ridere.

<<Freddie, quante volte ti ho detto di non fare troppe domande?>> lo rimproverò Beau puntando il dito come una nonna <<Perché non ti stacchi dalla ringhiera?>> domandò poi voltandosi verso Louis che fece il facepalm.

(Non so cosa sia il facepalm ma lo immagino tipo: -.-" )

<<NON SO PATTINARE OKAY?>> sbraitò facendo ridacchiare i bambini, e un po' anche me, <<E tu da quando sai pattinare?>>

<<La zia Lottie mi porta sempre quando mi lasci con lei, so pure giocare a Basket, ho cavalcato un pony, ho creato un orso di peluche e so giocare a Bingo.>> ci guardammo tra di noi per via delle parole di Freddie ma Beau lo portò via chiedendogli di raccontargli come si cavalca un cavallo.

<<Dovrò fare un discorsetto a Lottie quando torniamo.>> disse Louis guardando suo figlio andare via. <<Ad ogni modo, io me ne vado, prendo una cioccolata calda e vi aspetto.>> cercò di voltarsi ma cadde. <<IL MIO BELLISSIMO CULO!>> mugolò accarezzandosi il di dietro.

<<Su dai, ti insegno.>> gli porsi la mano che prese, portai le mie mani sui suoi fianchi fino a farlo voltare verso di me, <<Ora devi stare in equilibrio.>> gli presi le mani ed iniziai a pattinare all'indietro lentamente. <<Bravo, così.>> sorrisi notando gli occhi di Louis illuminarsi visto che era in equilibrio. <<Ora ti lascio.>> lo avvertii ma l'unica cosa che ottenni fu Louis che mi abbracciò.

<<Non mi lasciare ti prego.>> sussurrò stretto a me.

<<Mai Loueh.>> gli diedi un bacio sulla nuca per poi prendergli la mano e continuare a farlo pattinare. <<Fidati di te, entro fine giornata diventerai un tutt'uno con i pattini.>> dissi mentre lui si guardò attorno notando Beau e Freddie che ridevano.

<<Quando torniamo a Londra?>> Domandò Louis mentre io continuavo a trasportarlo sulla pista.

<<Ci sono ancora due date e poi stiamo in Inghilterra per circa una settimana. Per il ringraziamento insomma.>> risposi guardandolo negli occhi che erano diventati di un azzurro molto chiaro, quasi come se si volessero confondere con la neve.

Grazie a Louis avevo imparato una cosa importante: l'aspetto fisico vale ben poco nell'amore, sì, Louis è bellissimo e perfetto, ma quando qualcuno mi chiede perché amo Louis non mi viene da dire "per la sua bellezza"; credo di essere innamorato della sua voce, così cristallina e quasi angelica, e sono innamorato del suo carattere, così spontaneo e allegro, e amo il suo profumo, un misto fra sigaretta e casa, la mia casa. Mi sono innamorato delle sue mani sulle mie, del suo sguardo, del suo sorriso.

Kiwi [ Louis & Harry ]Where stories live. Discover now