4

1.3K 139 54
                                    


Era la mattina di un nuovo giorno, e Jimin si sorreggeva il capo con il pugno della mano destra. Era seduto al bancone dell'accettazione, e stava facendo un riposino, perché la nottata era stata tremendamente lunga. Dopo l'emergenza e la discussione con Jungkook aveva dovuto compilare tutte le scartoffie, non credeva ci fosse un tale lavoro amministrativo dietro un ospedale, e aveva dovuto scrivere anche le consegne della notte. Gli infermieri ed i medici scrivevano le consegne su delle cartelle diverse, affinché i colleghi del turno successivo sapessero quello che era successo durante la notte, e se dovevano di conseguenza cambiare o fare qualcosa. Jimin sapeva che sarebbe stato di servizio anche il giorno dopo, e che avrebbe potuto rimandare, ma sapeva anche che quella mattina il suo capo, il dottor Jin, o ''yogurt andato a male'' come lo aveva soprannominato Hoseok, sarebbe stato in reparto e avrebbe sicuramente controllato tutto quello che aveva fatto, ed aveva perfettamente ragione. Non appena Jin entrò in reparto si recò al bancone dell'accettazione, dopo aver dato ovviamente un buongiorno a tutti i pazienti già svegli, e notò la testa mezza penzolante del suo specializzando. Aprì il registro rosso, e lo sbatté con furia quando lesse le prime due frasi. Jimin si svegliò di soprassalto, e si strizzò gli occhi per mettere a fuoco quello che stava succedendo. Non appena vide il suo capo si inchinò a novanta gradi, capendo che qualcosa non andava. Aveva combinato qualche pasticcio

'' hai fatto una rianimazione ieri notte?? ''

'' s-si dottore '' balbettò Jimin

'' il tuo primo giorno?! ''

''veramente era passata la mezzanotte, tecnicamente era il mio secondo giorno''

'' sei in vena di battute Park? ''

'' no signore mi scusi, ma c'ero soltanto io come dottore di turno ieri sera, ho dovuto farlo ''

'' come sta il paziente adesso? ''

'' l'ultima volta che l'ho controllato è stato un ora fa, è ancora vivo ''

'' ancora con le battute Park? ''

'' mi scusi, ma non era una battuta ''

'' allora spiegami come hai fatto, passaggio per passaggio ''

Jimin iniziò a raccontare quello che aveva fatto, cercando di riportare alla mente quello che era successo. Spiegò tutto, omettendo il fatto che aveva rischiato di farsela nei pantaloni all' inizio, e che era quasi svenuto alla fine. Parlò con calma, cercando di non guardare il capo negli occhi, ma era impossibile distogliere lo sguardo dalla sua faccia, stava cambiando colore

'' quindi tu non hai ordinato di far ventilare il paziente '' sputò fuori Jin con rabbia

'' io... veramente...''

'' tu lo sai che una delle prime cose che devi fare è ossigenare il paziente!"

Le urla di Jin rimbombarono in tutta la corsia, facendo svegliare anche quei pazienti che erano ancora tra le braccia di Morfeo. Jimin comprese che aveva fatto un errore madornale. Se lo era dimenticato, era completamente nel panico, ma alla fine era andata bene, perché era intervenuto in fretta. Quell' uomo era ancora vivo grazie a lui. Aveva capito di aver sbagliato, ma solo una cosa, e quindi non riusciva a comprendere il perché di tutto quell' accanimento nei suoi confronti. Continuò a subire gli insulti ingiustificati del capo, ed accettò il suo ordine del giorno

'' oggi non ti voglio tra i piedi, ti assegno in oncologia che è giornata di clisteri! ''

Jimin ringraziò per educazione con un inchino, e non appena notò che Jin se ne era andato, si rialzò ed iniziò a camminare verso il reparto di fronte, Oncologia. Incontrò per la strada quel ragazzo che era tanto amico di Jungkook, e che stava camminando con la flebo attaccata al braccio verso la sua direzione

Love YourselfWhere stories live. Discover now