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Era già passato un mese da quando Jimin aveva ricominciato a lavorare nel Seoul National University Hospital, e per la prima volta tutto stava andando per il verso giusto. Aveva ripreso a svegliarsi con il sorriso sulle labbra, era di nuovo a contatto con pazienti che necessitavano di cure effettive, e non fittizie, e finalmente era con il suo gruppo di amici specializzandi.

Jungkook era ancora in attesa per il risultato del test di medicina, ma non mancava ormai molto. In quei giorni era riuscito ad ottenere la possibilità di girovagare per i reparti, ed affiancare Jin, che si era imposto come suo insegnante privato. La disponibilità di tale gesto era stata ottenuta solo grazie al passato problematico di Jungkook, essere ricoverato per quasi un anno aveva avuto anche un aspetto positivo.

Jimin era felice, era contento di poter passare più tempo con il suo fidanzato, e si divertiva a vederlo in difficoltà nelle interrogazioni a cui Jin lo sottoponeva.

"allora, perché dobbiamo mantenere leggermente più alta la pressione arteriosa nei pazienti con ictus cerebrale di natura ischemica?" domandò Jin mentre girava l'angolo del reparto di neurochirurgia

"perché... perché..."

Jungkook iniziò a balbettare, seguire Jin era troppo complicato, fiumi e fiumi di parole gli avevano distrutto i neuroni, concetti di medicina, e nozioni anatomiche in abbondanza lo avevano fatto confondere.

"sbrigati Jungkook, o il tuo paziente potrebbe morire"

 "aaah.."

Jimin era di guardia nel reparto di neurochirurgia quella mattina, e notò immediatamente la scena comica presentarsi davanti ai suoi occhi. Erano così buffi, Jin che cercava in tutti i modi di mettere alle strette Jungkook per farlo arrivare logicamente alla risposta, mentre il più piccolo si scervellava per non far arrabbiare il più grande.

Jungkook vide Jimin in piedi davanti al banco dell'accettazione, e lo supplicò con lo sguardo di dargli una mano. Temporeggiò con altre parole strozzate, e prima che potesse captare la risposta dal labiale del suo fidanzato, Jin disse

"troppo tardi, il tuo paziente è morto"

"ma-"

"impara ad usare la testa, invece che barare con questi piccoli sotterfugi. Comunque risposta corretta dottor Park" affermò mentre passava davanti al banco dell'accettazione

"grazie dottor Jin"

"non vale! Lui lo sa solo perché gli piacciono tutte queste cose con il cervello" protestò il più piccolo

Jimin non riuscì a dar sfogo ad una risata di pancia, che sentì il cercapersone vibrare sulla natica. Era stato convocato al pronto soccorso con emergenza, il che significava che avevano disperatamente bisogno d'aiuto, perché quella mattina erano di turno Hoseok e Namjoon.

"devo andare Jungkook, ci vediamo per pranzo alla caffetteria, ti hanno chiamato anche a te Park?" domandò Jin con il cercapersone in mano

"si hyung, dobbiamo sbrigarci"

Un'infermiera di passaggio nascose a stento una risata, facendo alterare il capo specializzando, che diede un pugno sulla testa del giovane dottore.

"che ti prende??"

"siamo in ospedale, rispetta i nostri ruoli"

Jimin sospirò platealmente, era difficile tornare al vecchio stato di dittatura con Jin, ormai erano entrati troppo in confidenza per poter rispettare la posizione insegnante-studente.

Salutarono Jungkook, che si era già allontano con il libro di anatomia in mano, e scesero di corsa per le scale, per raggiungere il piano terra. Arrivarono all'ingresso del pronto soccorso, dove regnava il caos. Decine di barelle erano sistemate a tetris per far entrare più persone, medici e infermieri si affaccendavano per poter dar risposta a tutte le richieste dei pazienti, un luogo in cui si oscillava pericolosamente tra la vita e la morte, e che stranamente affascinava Jimin.

Love YourselfWhere stories live. Discover now