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Jungkook si gettò sul letto dopo aver cacciato Jimin dalla sua stanza, scalciando la coperta completamente furioso. Era arrabbiato, la tristezza si era assopita per qualche istante, lasciando il posto ad un odio incontrollabile.

Come aveva potuto fargli una cosa del genere?

Non solo aveva passato tutta la giornata a preparargli una festa a sorpresa, non solo aveva rischiato di morire per aspettarlo al gelo sulla terrazza, gli aveva anche dichiarato i suoi sentimenti, e lui come risposta lo aveva tagliato fuori dalla sua vita. Lo aveva tenuto all'oscuro dei problemi di Taehyung, non lo aveva aiutato ad incontrarlo, e soprattutto, non gli aveva detto che sarebbe stato operato

" e se fosse morto?!?! Non avrei nemmeno potuto dare un ultimo saluto al mio migliore amico!"

Jungkook iniziò a gridare, tirando pugni all'aria, per cercare di far scemare quel senso di oppressione che lo stava dilaniando. Si alzò di scatto, ed iniziò a dare calci a tutto quello che c'era nella stanza, buttando a terra la sedia, e rompendo tutti quegli stupidi vasetti vuoti sulla mensola vicino alla finestra, che i parenti dei pazienti solitamente riempivano con dei fiori, ma a Jungkook non servivano proprio ad un bel niente. Continuò a distruggere ciò che lo circondava, finché un infermiera si presentò sulla scena, cercando di calmarlo

" levati dai piedi prima che tu ti faccia male!"

" chiamate un dottore, dobbiamo sedarlo!"

Le urla stridule della donna funzionarono da allarme, perché in pochi secondi una piccola truppa di infermiere si impossessò della stanza 3245, mettendo Jungkook con le spalle al muro

" non provate minimamente ad avvicinarvi, e a darmi quella roba di merda! "

" non ti farà del male, andrà tutto bene" disse una donna dai capelli imperlati di un grigio chiaro

Jungkook si stava agitando sempre di più, perché non potevano farlo sfogare e basta? Aveva bisogno di urlare, di liberarsi di quel sentimento che sentiva sul petto, e non di prendere dei sedativi che lo avrebbero fatto semplicemente addormentare con ancora più rabbia.

Salì con i piedi sul letto non appena si sentì circondato, non avrebbe mai colpito una donna, ma non voleva essere sedato contro la sua volontà

" tranquillizzati Jungkook, andrà tutto bene " continuò l'infermiera veterana

" stronzate! Non sono matto come pensate, ho solo bisogno di sfogarmi, fatemi liberare da questo immenso peso che mi attanaglia il cuore ed andrà tutto bene!"

" tutti fuori! "

Una voce possente rimbombò nella stanza, facendo voltare tutte le infermiere nello stesso momento. Jungkook guardò con sollievo il suo salvatore sulla porta, il dottor Jin era in piedi davanti all'uscio, con uno sguardo torvo e le labbre piegate in una smorfia di disapprovazione

" non mi avete capito, o siete semplicemente sorde?" continuò con disgusto

" dottore, stavamo cercando di tranquillizzare il ragazzo " disse la più piccola delle infermiere

" secondo voi ci state riuscendo? Lo state facendo entrare ancora di più nel panico, accerchiandolo come un branco di lupi affamati! "

Jin continuò a sbraitare con furia, facendo fuggire tutti i presenti. Jungkook rimase affascinato dal comportamento del suo medico, non lo aveva mai visto arrabbiarsi, era sempre stato il buono del reparto, il giovane ed affascinante dottore che calmava sempre gli animi. Per la prima volta si meravigliò di come quel lungo camice bianco lo avvicinasse ad un supereroe

" Jungkook puoi scendere dal letto adesso, se ne sono andate "

Il più piccolo seguì alla lettera le parole di Jin, che chiuse la porta, ed iniziò a raccogliere i cocci di vetro dal pavimento

Love YourselfWhere stories live. Discover now