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Era quasi l'ora di pranzo, e Jeon Jungkook camminava veloce nella sua stanza, delineando un percorso inesistente. Aveva passato la notte a pensare alla rivelazione di Yoongi, che il dottore avesse capito? Era impossibile, durante quella conversazione non aveva fatto intendere in alcun modo che la persona che gli piaceva potesse essere Jimin, o almeno così credeva. Aveva cercato di rimanere sul vago, dicendo che poteva trattarsi di una ragazza, come aveva insinuato il dottor Jin, eppure Yoongi era riuscito ad inquadrarlo subito.

Adesso era pieno di dubbi.

Doveva scoprire se effettivamente quel giorno, che era iniziato malissimo perché la pioggia incessante faceva tremare i vetri della sua finestra, era il compleanno di Jimin. Quella mattina era come tutte le altre, con la solita routine di medicine e visite mediche, tutto sembrava normale, eppure l'ansia non aveva mai abbandonato il suo corpo. Non comprendeva il motivo per il quale Yoongi avesse detto una cosa del genere, non avevano mai stretto alcun rapporto, e quindi non sapeva se poteva fidarsi, ma qualcosa dentro di lui gli diceva che era vero. Gli occhi del dottore erano stati troppo sinceri, e così Jungkook decise di rischiare. Voleva far passare a Jimin un felice compleanno, ma non era mai stato bravo in certe cose, come avrebbe voluto l'aiuto del suo migliore amico Kim Taehyung. Doveva fargli un regalo, ma le opzioni erano abbastanza misere, cosa poteva comprargli? Lui non poteva uscire da quelle quattro mura che ormai lo perseguitavano, e di certo non poteva donargli un souvenir dell'ospedale, sarebbe stato veramente triste. Si gettò sul letto, scalciando e tirando pugni verso l'alto, si sentiva un idiota, ancora non era riuscito a razionalizzare quei sentimenti che provava verso Jimin, eppure stava facendo tutto quello per lui. All'improvviso sentì bussare alla porta, e come suo solito rispose con un tono apatico e distaccato

'' avanti ''

" signorino buongiorno, la terapia delle 12 "

Un' infermiera con la divisa bianca entrò nella sua stanza, ed adagiò le compresse sul tavolino di fronte al letto. Jungkook la fissò, non aveva mai parlato con nessuno ad eccezione dei suoi soliti medici, ma aveva bisogno per un ennesima volta di una mano. Stava facendo troppe cose per la prima volta

" mi scusi " esordì timidamente

" eh??"

" vorrei chiederle una cosa, se non la disturbo "

" c-certo " rispose titubante l'infermiera dai lunghi capelli corvini

" lei cosa vorrebbe ricevere per il suo compleanno? "

" prego? "

" voglio dire, quale sarebbe il suo regalo ideale "

L'infermiera fissò Jungkook, che lentamente stava diventando paonazzo. Si portò una mano al mento, e cercò di pensare ad una risposta, evitando di chiedersi il perché di quella domanda inusuale

" è il regalo di un amico o del mio fidanzato? Perché le cose cambiano in quel caso "

Jungkook sgranò gli occhi, ed iniziò a tossire per nascondere il suo imbarazzo. La conversazione era già ambigua, e se pensava alla risposta si sentiva soffocare. Avrebbe dovuto rispondere di getto per un amico, ma la bocca si era aperta, e non aveva emesso alcun suono. Inconsciamente stava sperando qualcosa di più, stava immaginando la possibilità di essere fidanzato con Jimin, di baciarlo, di toccarlo. Tutto era così assurdo, eppure il suo cuore stava battendo all'impazzata

" per una persona che forse ti piace " rispose

" forse? Allora non deve essere niente di impegnativo "

Love YourselfWhere stories live. Discover now