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Jimin osservò per un ultima volta l'ora sul suo telefonino, era mezzanotte in punto, ed era il momento giusto per entrare in azione. Dopo mesi di turni notturni aveva imparato che allo scoccare della mezzanotte la maggior parte del personale si ritirava nelle cucine, chi per fare un rapido spuntino, o chi per bere litri e litri di caffè, che li avrebbero supportati nella lunga notte. Si alzò dal letto, e lentamente si avvicinò all' uscio. Il dolore all' addome era leggermente diminuito, dopo una serie di antidolorifici che aveva assunto, ma ad ogni passo percepiva come delle scariche elettriche per tutta la colonna vertebrale. Aprì la porta, e controllò che la corsia fosse libera prima di uscire. Le luci erano spente, tutti i pazienti dormivano, ed il reparto sembrava completamente deserto. Uscì, ed una volta fuori tirò un sospiro di sollievo, un po' per cancellare la paura di essere beccato, ed un po' per allontanare la sofferenza costante.

Prese l'ascensore, ed arrivò silenziosamente da Yoongi, dopo aver spiato sul tabellone dell'accettazione il numero giusto della sua stanza. Entrò di soppiatto, notando che il suo compagno si era già addormentato, ma quella notte aveva bisogno di lui.

Si avvicinò al letto, e lo scosse per le spalle, tappandogli la bocca non appena notò i suoi occhi preoccupati

" tranquillo hyung, sono io"

" che cazzo ci fai in camera mia??"

" ho bisogno di te"

Yoongi allontanò la mano di Jimin schiaffeggiandola, e si strofinò gli occhi, per cercare di mettere a fuoco la situazione. Il più piccolo si accomodò sul letto, portando le mani alla pancia, ed iniziando a respirare con forza

" ti senti bene?" domandò Yoongi

" non sono al massimo, tu?"

" non sono al massimo" disse imitandolo

" come va la gamba, riesci a camminare?"

" ho ancora il gesso, ma mi hanno già fatto fare della ginnastica, andrà sempre meglio"

" ce la fai allora ad andare sulla sedia a rotelle?"

" che cosa hai in mente Park Jimin?"

Jimin si alzò all' improvviso, chiuse la finestra, terrorizzato che qualcuno nella stanza vicino potesse sentire, e tornò a sedersi. Iniziò a mordersi le pellicine delle dita, bersaglio della paura che stava iniziando a crescere dentro di lui. Aveva elaborato un piano durante tutto il pomeriggio, non poteva lasciare che qualcuno della sua famiglia calasse a picco

" mi dici che diavolo ti prende?" chiese Yoongi irrequieto

" hanno licenziato il capo"

" Jin hyung?!"

" si, non so il perché, me lo ha detto Taehyung"

" non ne sapevo niente"

" voleva dircelo una volta che ci saremmo ripresi"

" e allora perché già lo sai?"

" non ha importanza, dobbiamo fare qualcosa, sicuramente è nei guai per colpa nostra"

" come possiamo saperlo Jimin? Non abbiamo abbastanza informazioni"

" proprio per questo sono qui"

Yoongi girò la testa di lato confuso, fece forza con le mani sul materasso, e si mise seduto sul letto. Osservò Jimin dall'alto in basso, era strano parlarci nuovamente dopo tutto quello che era successo

" che cosa vuoi fare?"

" dobbiamo entrare nella stanza del primario, ed accedere al suo computer"

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