CINQUE

10.4K 513 44
                                    

La giornata passa senza che io possa notare nulla di strano. Dopotutto sembrano tutti normali, e anzi, più stupidi del normale. Non sarebbero in grado di torcere un capello ad una mosca.
Decido che uno di questi giorni farò un incursione notturna, per ficcanasare un po' in giro. Sarebbe un peccato tralasciare indizi importanti.

Inoltre sono riuscita a seminare i quattro sgangherati prima che potessero ficcanasare troppo in giro. Non ho bisogno di distrazioni, specialmente durante una missione come questa.

Faccio per uscire da scuola, e mi incammino verso la fermata del pullman.

"Ehi, belle chiappe"

Sento come se un mattone pieno di chiodi avesse appena urtato la mia sensibilità.
Mi giro con lo stesso sguardo di chi avrebbe intenzione di scatenare un conflitto nucleare e inquadro l'origine della voce. Un gruppo di simil-scimmie dai giubbotti colorati con le maniche bianche mi stanno osservando con la bava alla bocca. Ci mancavano solo i giocatori di football.
Mi avvicino come un fulmine e li vedo ridacchiare tra di loro.

"Chi è lo stronzetto già morto che ha parlato?" chiedo, piuttosto seccata.

"Uuh, il micio ha gli artigli" mi canzona uno degli organismi sottosviluppati.
Occhioni azzurri, faccia da cazzo, aria di chi non ne ha prese abbastanza quando era piccolo.

"Sei tu l'imbecille?" domando annoiata.

Lui sorride beffardamente.

"Allora bel culo, hai anche un nome?"

Quando la selezione naturale non interviene bisogna darle una mano. Sgancio uno dei miei sorrisi più finti e faccio per avvicinarmi.
Lui sorride ancora di più. Si, ridi coglione, che mamma sta per farti una lezione accelerata di educazione.

Muovo velocemente la mano e gli afferro un orecchio, tirandolo alla mia altezza e cominciando a stringere.

"Auch! Ma che diavolo.."

"Tua madre non ti ha insegnato come si parla ad una ragazza, eh? Sei cresciuto nella giungla per caso?"

Lui continua ad emettere piccoli gemiti di fastidio.

"Adesso vai a casa e ti lavi quella cazzo di bocca con la candeggina. Ti puzza l'alito di merda a forza di sparare cazzate"

Detto questo lo mollo e faccio per andarmene. Lui si massaggia l'orecchio e mi guarda arcigno.

Penso che abbia capito la lezione, quando lo vedo afferrarmi per un polso violentemente. Mossa sbagliata, amico.

"Mollami immediatamente"

"Chi ti credi di essere, stupida ragazzina!"

Mi volto e in un battibaleno lui si ritrova ribaltato, col culo per terra.
Dal resto dei trogloditi si alza un gemito di stupore e qualche fischio di incitamento.

"Una che sa come atterrare un rompicoglioni" rispondo, sistemandomi e andandomene. Ci mancava solo una rissa.

Dopotutto potrei tenere in considerazione di usare più spesso i giocatori di football come pungiball. Sono utili solo a quello.

Finalmente arriva il mio pullman e posso svaccarmi sul  sedile con le mie cuffie a portata di mano. Primo giorno di scuola: terminato.

A WHITE HAIR SECRETDove le storie prendono vita. Scoprilo ora