Cap 1 - "La cerimonia"

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"Papà ma perché gli esseri umani dicono che i lupi mannari si trasformano solo con la luna piena?" chiese il piccolo Taeyong seduto sulle gambe del padre, alzando la minuta testolina per guardare in viso il suo babbo in cerca di risposte.
Il padre si fece una grassa risata e portò una mano sui suoi soffici capelli, iniziando a scompigliarli dolcemente.
"Non ne ho idea figliolo, sono esseri umani, che ne sanno loro."
Il cucciolo dalla forma umana, restò a fissarlo, non soddisfatto della risposta e aggrottò leggermente le sopracciglia.
"Vuoi sentire una storia più bella però? Quella che racconta di come noi Kariskir invece possiamo trasformarci in umani?"
Se gli occhi avessero potuto prendere la forma di due cuori, quella sarebbe stata la reazione perfetta da parte del piccolo Taeyong.
"Racconta, racconta!" Dondolava entusiasta e fremente di ascoltare quella storia.
"La leggenda narra che un lupo si innamorò di un essere umano, ma appartenendo a due specie totalmente differenti, i due non potevano mai incontrarsi. Il lupo restava a guardarla da lontano e soffriva come non mai. Tutte le notti guardava la luna e pregava di poter diventare come lei, per poterla avvicinare e vivere con lei per sempre e una notte di luna piena...."
Il padre si interruppe
"Aspetta forse agli esseri umani è giunta una voce di questa storia e l'hanno romanzata a modo loro"
Taeyong balzò dalle gambe del padre sbuffando "Ma papà! Non puoi interrompere la storia sul più bello!"
"Oh scusa hai ragione" rise goffamente prima di prendere il suo cucciolo e poggiarlo nuovamente su di se.
"Allora dicevo...e una notte di luna piena, il suo desiderio si avverò e prese sembianze umane. La storia finisce che lui riesce a raggiungere la sua amata e come tutte le favole, vissero felici e contenti"
Taeyong rimase immobile, a rimuginare sulla storia, prima di tirare conclusioni.
"Quindi è grazie all'amore se noi ci possiamo trasformare?"
Il padre si fece un'altra delle sue risate rumorose, divertito da quella domanda ricca di ingenuità.
"Bambino mio nessuno lo sa, è solo una leggenda, ma se fosse vera, probabilmente da un essere umano e un lupo sarebbe nato un essere capace di essere entrambe le cose ed è quello che noi Kariskir siamo.
Ma adesso basta favole, vai a dormire che domani è una giornata importante"
Il babbo gli lasciò un bacio sulla nuca, tra quelle ciocche rosse fuoco che gli solleticarono le grandi labbra e gli diede la buonanotte.
"Mi piace che la storia finisca bene per il lupo" disse il piccolo infilandosi sotto le coperte e addormentandosi, lasciando il padre con un tenero sorriso stampato sul viso.

La mattina seguente Taeyong fu svegliato bruscamente dal padre.
"Ty svegliati che è tardi! Non vorrai perderti la tua iniziazione!"
Il piccolo si girò tra le coperte sbuffando e scese dal letto sbadigliando.

L'iniziazione, ovvero la cerimonia che veniva attuata per tutti i Kariskir che superavano l'età del "bala".
L'età del bala corrisponde al raggiungimento della maturità dei Kariskir, che, a seconda dell'individuo, poteva variare tra i 10 e i primi 15 anni di vita. Prima di tale raggiungimento, i piccoli Kariskir sono instabili e variano forma continuamente senza alcun equilibrio, un elemento assai indispensabile per la loro sopravvivenza e ora Taeyong, all'età di 13 anni, aveva finalmente superato quell'ostacolo e si proiettava verso la sua nuova vita.
Molti altri Kariskir erano al suo fianco durante la cerimonia, chi più piccolo e chi più grande e davanti a loro, stavano i loro genitori. Suo padre in particolare, mostrava un'espressione talmente orgogliosa, da far parlare addirittura i suoi occhi color ambra.
"Sono fiero di te" dicevano.
Sentiva queste parole, partire dallo sguardo del suo babbo e riecheggiare nel proprio cuore. Un sorriso spontaneo spuntò sul suo visino innocente e la cerimonia si concluse prima di quanto credesse.

Adesso Taeyong ha 23 anni. Ne sono trascorsi 10 da quel giorno e quei dolci lineamenti sul suo viso, sono ormai limati e induriti. La mascella pronunciata, due occhi grandi color ambra, gli stessi del padre; lunghe ciocche rosso cremisi coprivano la fronte ai lati e la sua voce non aveva più quel tono innocente e acuto; era cupa e grave.

Era un Kariskir del tutto maturo ormai.



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