Cap 5 - "Lucas"

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La notte stava calando e la luna si faceva spazio tra le stelle del cielo.
Taeyong era ancora insieme a Darak, seduto su una delle sue radici più grandi e pensava.
Era il secondo incontro assurdo che faceva in una giornata. Che fosse un qualche segnale? O era solo una coincidenza?
Si girò verso Darak, come per chiedere se fosse il suo volere, ma non ci fu alcuna risposta naturalmente.
"Dovrei tornare"
Disse a se stesso, ma ripensando alla discussione con suo padre, non trovò il coraggio per tornare indietro.
Ma ciò che più lo teneva legato lì, era il pensiero e la natura di quegli incontri.
Era curioso, curioso da morire; in più quel ragazzo gli aveva lasciato la stessa tristezza del presunto kariskir che lo aveva morso.
Ogni sua molecola voleva trasformarsi in lupo e tracciare l'odore di quel ragazzo, ma la sua mente diceva di lasciarlo in pace.
Alla fine era quello che gli aveva chiesto.

"Ricorda che sei un lupo prima di tutto"

Le parole di suo padre riecheggiarono nella sua mente come un fiume in piena.
Il suo istinto gli diceva di fare una cosa, la sua mente un'altra.
Era diventato chiaro quale tra le due cose dovesse seguire.
Si trasformò in lupo e corse nella foresta.

**

Il kariskir dagli occhi color ghiaccio passò la notte nella foresta, come d'altronde aveva sempre fatto.
Trovò un posto comodo, una conchetta tra le radici di due alberi e si accucciò prendendo la forma di una ciambella, arrivando così a poggiare il muso sopra la propria coda.
Purtroppo la sua fortuna non lo assistì.
Due, anzi tre lupi si avvicinarono a lui ringhiando e lo accerchiarono poco contenti di vederlo sdraiato beatamente nel loro territorio.
Non riuscendo a controllare la sua forma, si trasformò in umano e indietreggiò impaurito; ciò non gli impedì però, di nascondere il suo coraggio e la sua sfrontatezza.
"Kariskir senza tetto, vattene dal nostro territorio o ti facciamo andare via noi con le cattive"
Disse quello più grosso, dal pelo grigio e gli occhi ametista.
"Chi ha stabilito che questo è il vostro territorio, Jasil è per tutti" sorrise ironicamente il ragazzo, senza farsi sottomettere.
"Hai sentito? Ha fegato il ragazzo"
Sghignazzò il più piccolo e brutto dei tre, al quale mancavano intere chiazze di pelo.
Il ragazzo pregava dentro di se la sua parte di lupo.
"Esci fuori! Ti prego qui si mette male, da umano non posso fare molto"
L'ultimo lupo, che ancora non aveva parlato, si avvicinò minaccioso.
Gli occhi rossi brillavano nella notte come due luci al neon, che sembravano provenire direttamente dall'inferno.
"Io non parlo. Preferisco agire."
Disse secco, facendo venire i brividi al kariskir.
"Ti prego maledetto lupo mi servi!"
Era ad un passo dall'essere azzannato.
Chiuse gli occhi e restò immobile, aspettando che il lupo si fiondasse su di lui.

"FERMI!"
Si sentì un urlo provenire da lontano e un lupo dal pelo scarlatto si fiondò davanti al ragazzo, alzando un polverone di foglie sotto le sue zampe.
I tre kariskir indietreggiarono per la sorpresa.
"Vedo che hai portato un amichetto? Sarà più divertente così"
Il lupo dal pelo fiammante si girò fissando quegli immensi occhi azzurri puntati su di lui, poi prese la sua forma umana.
Era di nuovo quel ragazzo.
Era Taeyong.
"Dovete scusarmi mio fratello scappa sempre di casa. Non sono venuto qua a cercare rogne, ma solo a portarlo via."
Disse improvvisando, per evitare uno scontro poco equo, nella quale avrebbero avuto la peggio.
I kariskir si guardarono tra loro e infine fu quello grosso a prendere parola.
"Ti avverto, se lo vedo di nuovo qui, tuo fratello non torna intero a casa"
Suonò più come una promessa, che una minaccia.
"Non succederà più"
Disse dirigendosi verso il ragazzo, prendendolo sotto braccio e tirandolo via con se, mostrando loro il sorriso più falso che avesse mai fatto in vita sua.

Taeyong teneva stretto il braccio dell'altro Kariskir; continuava a trascinarlo con se.
Quando furono abbastanza lontani, si fermò senza però mollare la presa.

"Ma sei matto?" Gli disse alterato.
Il ragazzo strappò via il braccio dalla sua morsa.
"Ti avevo detto di lasciarmi in pace."
Lo fissò con occhi lucidi, pieni di rabbia, rammarico, tristezza, paura.
Taeyong poteva leggerci talmente tante emozioni, che gli vennero i brividi.
"Un grazie sarebbe gradito" sbuffò.
"Non ti ho chiesto di salvarmi"
Taeyong cercò di rimanere calmo, d'altronde la pazienza era diventata una delle sue qualità crescendo.
"Cosa ci fai da solo di notte nella foresta?"
"Potrei farti la stessa domanda" controbatté.
"È davvero difficile intraprendere un discorso con te vero?" Chiese Taeyong un po scocciato.
"Io non ho chiesto nulla di questo. L'unica cosa che ti ho chiesto, è stata quella di lasciarmi in pace e non l'hai fatto. Cosa vuoi da me? Che io sia gentile? Che mostri gratitudine? Non te l'ho chiesto di salvarmi. Preferivo morire."

Le parole arrivarono dritte al cuore di Taeyong, come lame affilate e lo ferirono profondamente. Credeva di aver fatto un bel gesto e invece per la seconda volta, era stato respinto e rifiutato per ciò che aveva ritenuto giusto fare.
Il suo volto si incupì e calò il silenzio tra i due.
Il ragazzo lo guardò, quasi dispiaciuto.
"Perché non te ne torni a casa? Avrai sicuramente qualcuno ad aspettarti a differenza mia."
"Cosa ti importa?"
Adesso era Taeyong ad aver assunto un atteggiamento scontroso. Ma poi si pentì subito e con un tonfo si sedette ai piedi di un albero, stanco.
"Non voglio tornare a casa."
"E perché?" Chiese l'altro.
"Ho litigato con mio padre..." fissò le foglie a terra con una certa tristezza.
"Tutto qui?"
Taeyong alzò la testa e lo guardò leggermente infastidito.
"Dovresti approfittarne; finché hai qualcuno che discute con te e che ti aspetta a casa.."

Taeyong notò una certa tristezza in quelle parole e capì che quel ragazzo aveva problemi molto più gravi da affrontare di un semplice litigio con suo padre.
Voleva sapere, ma non voleva toccare un tasto dolente, né mancargli di rispetto nuovamente.
Voleva avvicinarlo, non il contrario.

"Sembra che tu ne sappia qualcosa" provò.
"Anche troppo. Quindi non fare l'idiota e vai a casa.
Risolvi con tuo padre, prima che sia troppo tardi."
Quelle parole riuscirono a farlo sorridere.
"Allora non sei così stronzo" disse scherzando infine.
"Vuoi venire anche tu? Ho un divano in più" disse alzandosi.
Forse era troppo avventato, ma valeva la pena tentare.
"Non scomodarti per una persona che a mala pena conosci, non puoi mai sapere chi si nasconde veramente dietro a qualcuno."
In quel momento Taeyong si rese conto di essere veramente poco ferrato in queste cose.
Quel ragazzo era sicuramente più giovane di lui, ma aveva un'esperienza a dir poco superiore.
Lui in confronto era come un cucciolo ingenuo, appena maturato, che aveva messo il musetto fuori dalla sua tana per la prima volta.
Un po se l'aspettava, ma ci rimase comunque male.
"Almeno dimmi il tuo nome"
"Lucas" rispose questo.
Taeyong sorrise.
"Io mi chiamo Taeyong."

Fece per andarsene, ma si girò per rivolgergli un'ultima domanda.
"Posso ritrovarti da queste parti?"
"Preferirei di no" rispose Lucas, ma Taeyong sapeva che qualcosa era cambiato; era sicuro che si sarebbero rincontrati e che sarebbe nato qualcosa tra i due.

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