Nel cielo

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L'arredamento elegante sui toni le beige, del jet della Epic, mi fa sentire una donna ricchissima. Ho passato la prima mezz'ora di viaggio guardandomi attorno e godendomi la sensazione meravigliosa di essere una star.

Chi l'avrebbe mai detto che io, Camila Cabello, la bullizzata, la secchiona, la 'troia', mi sarei ritrovata in un jet del genere. Camila, sei proprio una donna fortunata.

Il mio respiro rilassato, mentre sgranocchio uno snack salato e punto gli occhi nel cielo attraverso il finestrino, mi culla. Mi sentivo sempre io, quella ragazza di sempre, non mi sentivo cambiata. Forse non sarei mai arrivata a dire che la fama mi ha reso diversa. Piuttosto Lauren era una di quelle. La seguo da quando vinse X factor, lei era così dolce, timida, molto riservata e insicura. Si vedeva dai suoi occhi, dalle sue espressioni docili di sedicenne, si sentiva dalla sua voce quando cantava titubante sul palco del programma. Io avevo solo 11 anni, quando lei già vinse un contratto con la Epic. Pensarci lo trovo tipo assurdo, perchè ora la differenza d'età si sente molto meno, ma pensare che sto con una donna che pochi anni fa era a un soffio dall'essere maggiorenne e io invece non avevo avuto ancora il ciclo... Insomma sarebbe stata quasi pedofilia. Ero una super fan, perchè quella timidezza e insicurezza della giovane Lauren, mi faceva sentire capita, dato che io ero in pieno periodo di bullismo, e volevo solo scomparire dalla faccia della terra. Non passò nemmeno un anno, sui giornali la Lauren con jeans e camicina celeste e viso acqua e sapone, si era già trasformata in una super star accattivante e trasgressiva. Certo, finchè non ha raggiunto la maggiore età, hanno sempre fatto attenzione a vestirla in modo adeguato, nè troppo provocante, ma nemmeno troppo coperta. Nonostante ciò, era già diventata in pochi mesi l'icona sexy tra noi teenager. Tutti volevano essere, o farsi, Lauren Jauregui.

Cosa l'avrà fatta diventare la donna che è ora? Adesso è  l'opposto di ciò che era, l'unica cosa che continua a conservare intatta è la sua riservatezza, che difende con le unghie e con i denti.

Perchè io non sono cambiata, invece? Lauren mi nasconde qualcosa che non so? Alla fine io cosa so di lei? Tante piccole cose che, alla fine, non sono nulla. Lei è sempre molto evasiva, evita di rispondere alle domande, forse certe cose le nasconde anche a se stessa.

I miei pensieri iniziano a turbarmi, ma li scaccio con una rapidità ferrea. Niente avrebbe rovinato questo momento. Volto la testa, facendo cadere il mio sguardo su Lauren che trovo, sorprendentemente, addormentata sul suo posto. Sorrido, addolcendomi, e passo in rassegna tutti i dettagli del suo viso. I capelli neri raccolti in un coda alta disordinata, un ciuffo che copre il suo occhio sinistro, le labbra lievemente dischiuse dal sonno e la pelle pallida, che luccica contro il sole che entra dal finestrino.

Prendo con due dita il ciuffo nero carbone e lo porto dietro al suo orecchio. Lei sussulta al mio flebile tocco e quasi mi sento in colpa. I suoi occhi a fessura trovano il mio viso e subito si stiracchia, "Hei... Non mi sono accorta di essermi addormentata"

"Non fa niente, non è passata nemmeno un'ora."

Lei ruota il suo collo circolarmente, per alleviare il solito dolore che lamenta di avere a spalle e collo, poi si alza in piedi e fa cenno alla hostess che si avvicina con portamento fine e professionale.

"Linda, posso chiederti del Jack?"

"Certo, miss."

"Oh, ti prego, dopo quasi 7 anni, ancora mi chiami miss? Lauren.", sorride amichevolmente alla ragazza, che potrà avere massimo 30 anni, che ride con impaccio.

"Non mi viene facile, miss, lo sa."

Lauren la guarda ridendo, con uno sguardo accomodante, "Ehh, già... L.A. sceglie proprio bene i suoi dipendenti."

I WANT YOU || CAMREN || The Epic Records ExperienceWhere stories live. Discover now