Try try try

2.8K 127 2
                                    

Sono ancora nella stanza, accanto al corpo ormai primo di vita di LA, guardando la sua barba brizzolata che stona con il tono della sua pelle cioccolato. Il macchinario accanto al lettino non smette di suonare con un beep prolungato e insistente, segno che il suo cuore ha smesso di battere. I dottori hanno segnato l'ora del decesso, e mi stanno lasciando qualche altro minuto per stare con il suo corpo.

Appena il macchinario ha iniziato a fischiare, segnalando la morte dell'uomo, Lauren si è scaraventata fuori dalla stanza, correndo, come se dovesse trattenere il vomito, con uno sguardo terrorizzato. Riesco a vederla adesso, attraverso il vetro della stanza, stesa sul divanetto della sala d'attesa, con l'aria dispersa e stravolta. Lucy Vives, la modella di un suo vecchio PR, aveva portato un cambio di vestiti, sia a me che a Lauren, dato che si trovava a Rio e ha subito saputo la notizia in tv. Sarei stata gelosa, in un altro momento, ma questo non era proprio il caso di essere gelosi. Mi ero occupata di tutto, delle carte dell'ospedale, avevo chiamato i parenti di LA, sotto sua richiesta. Lauren era inerme, fuori gioco, non aveva le forze di fare nulla. Sapere che almeno, in sala d'attesa, accanto a lei ci fosse la Vives, mentre io sbrigo le rogne di routine, mi rassicurava un minimo, perchè avrei avuto davvero paura di lasciarla da sola. Accarezzo la mano fredda di LA e in un sussurro lascio cadere una lacrima sentita, 'Ti renderemo fiero, ma tu veglia su Lauren... Ma perchè l'hai lasciata... Perchè...'

"Signorina... dobbiamo portarlo via."

"Dottore... posso chiederle un favore?"

"Se posso, miss... Mi dica."

"Ha ancora le schegge che l'hanno... sa... Ucciso?"

Il dottore annuisce piano, "E' possibile vederle?"

Il dottore mi fa strada verso un tavolino del quale non mi ero accorta, e mi mostra, dentro un contenitore sterilizzato, del vetro di varie misure, alcune sono schegge minuscole, altri sono veri e propri pezzi di vetro, spessi e lunghi come un dito. Un brivido mi percorre la schiena, vedendoli intinti nel sangue dell'uomo.

"Se vuole tenerli, basta firmare dei moduli.", la voce del dottore mi fa rinvenire.

"Oh... No, io... Non so sinceramente perchè gli ho voluti vedere...", ero davvero e sinceramente sotto shock, è la prima morte di qualcuno a me caro a cui assisto, in un modo poi, così crudele e inaspettato.

"Vuole un consiglio?", annuisco piano al dottore, sentendo le lacrime tornare a galla.

"Ne tenga solo una. Una scheggia, o un pezzetto di vetro. Noi umani siamo sentimentali e attaccati agli oggetti. Ora o mai più può prenderseli, altrimenti verranno buttati."

Il dottore sulla cinquantina mi mostra un modulo da compilare e mi sorride dandomi un po' di forza. Massì, firmiamo. Conserverò solo un pezzo.


Il corpo di LA è stato portato in obitorio già da due ore, e non c'è modo di far muovere Lauren dal divano. Non perchè faccia storia, anzi, al contrario. Non parla, è letteralmente immobile sul divano, senza fiatare nè guardarmi negli occhi.

"Camila, penso che ci vorrà tempo... Lauren è già testarda di suo, figuriamoci in momenti del genere."

"Sono preoccupata, Lucy... Non so come farà. Ma non perchè dubiti della sua forza, ma perchè... Lei si fa sempre prendere troppo dalle paure, troppo, e si dimentica di essere forte. Sarà un periodo davvero difficile."

Lucy mi sorride, annuendo, e dandomi ragione. Le ostilità tra noi si erano messe magicamente da parte, chissà per quanto sarebbe durata ancora questa pace.

I WANT YOU || CAMREN || The Epic Records ExperienceWhere stories live. Discover now