Ti leggo dentro

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L'aria nella stanza si stava riscaldando tra i baci e i morsi bollenti di Lauren che non sembrava voler mollare il mio collo. Le sue mani possessive e eccitate stringevano le mie curve, mente il mio corpo era in trappola contro il muro, come piace a lei. Come piace ad entrambe, a dire il vero. Sento il suo respiro singhiozzare tra i morsi, unendosi col mio.

Il quel momento la mia testa mi ha fatto un brutto, bruttissimo scherzo. Ho sentito come un vuoto tra i miei pensieri, il mio corpo è finito lontano chissà dove, non riuscendolo più a sentire. Ho aperto gli occhi, senza riuscire a respirare. Era un attacco di panico? Era una crisi? Cosa mi stava succedendo?

Mi lecco le labbra, già dischiuse dai precedenti ansimi. I miei occhi si muovono veloci sul soffitto buio della stanza degli ospiti di Lauren. Era vivo solo il mio udito, tra i sensi. Sentivo il forte respiro della mia ragazza, pesare nella stanza, riempiendo il silenzio. Era sicuramente intenta a baciarmi il petto, ma io non riuscivo a sentirla.

Sbatto gli occhi più volte, portando le mani tra i suoi capelli per cercare di fermarla e farle capire che stava succedendo qualcosa, per me, mai successo, qualcosa del quale mi stavo spaventando. 

"Lauren..."

Lei prende i miei gesti come un invito ulteriore a continuare, e abbassando lo sguardo vedo le sue mani iniziare a spogliarmi in modo avido. Mi salgono le lacrime agli occhi, adesso in preda al panico.

"Lauren non ti sento..."

Lei alza la testa e mi bacia con grande passione, cerco di sforzarmi e dimenticare la circostanza, ma non riesco a superare il vuoto che stavo sentendo.

"Lauren.... Non sento niente... Fermati", la mia voce esce strozzata dal pianto. Era successo così, all'improvviso, dal nulla. Ero eccitata, ero pronta, ero dentro il momento come sempre. E poi?

Gli occhi mare di lei mi scrutano, le sue labbra gonfie che lasciano passare ancora fili di fiato affannato. Vedo le sue sopracciglia crucciarsi, in segno di preoccupazione.

"I-io... Mi sto spaventando... All'improvviso-"

"Sei stonata dall'alcool, Camz, può succedere..."

"N-no tu non capisci... Non l'ho mai provato!", la mia voce si stava agitando e stava salendo di tono, come succede di consuetudine.

Le mani di lei prendono le mie, in modo deciso e fermo, bloccando la gesticolazione che già stava diventando esagerata. In quel momento di pieno panico per me, qualcosa dentro la mia testa non ha riconosciuto il suo gesto come un atto di protezione, ma come uno di aggressione. La spintono con forza, per liberarmi dalla sua presa e mi scollo dal muro.

Lei mi guarda adesso, più spaventata di me. Stava perdendo il controllo sia di me che delle mie azioni, e stava succedendo lo stesso a me stessa. La testa inizia a girarmi e inizio ad avvertire le lacrime che scendono calde sul mio viso.

Lauren, solo in quel momento capisce, che il mio è un attacco di panico, ed essendo per sua sfortuna esperta in materia, mi prende subito con delicatezza e mi fa sedere in un angolo della stanza.

"Hey, piccola... Ho capito, adesso passa. Mettiti qui, forza."

Mi accovaccio su me stessa e sento in modo distinto i battiti del mio cuore. E' come se non riuscissi a distogliere l'attenzione sulle reazioni del mio corpo. Un senso per volta, li sento accendersi e spegnersi in alternanza, prima l'udito, poi il tatto, poi il gusto, e ancora l'olfatto. I miei pensieri sono gli unici che non riesco a chiarire. Non li sento, non li distinguo.

"Sei stressata da morire, piccola. Hai lavorato da matti, farò in modo di farti riposare, te lo prometto. Non devi stare così, non voglio."

I WANT YOU || CAMREN || The Epic Records ExperienceWhere stories live. Discover now